L'educatore territoriale è il professionista che interviene in ambito socio-educativo con la persona disabile e il suo contesto di vita principale, con l'obiettivo di incrementarne e valorizzarne le risorse e favorire un processo di cambiamento e di integrazione, presso la comunità sociale di appartenenza. Il ruolo professionale ricoperto richiede che egli diventi il “nodo” della rete delle relazioni sociali e dei servizi multidisciplinari, coinvolti nel progetto educativo. Il lavoro in prima linea con l'utenza e con i suoi contesti di vita espone il professionista alla fatica del confronto con la sofferenza, il disagio, il limite, e al coinvolgimento nella relazione educativa, che implica un'esperienza di condivisione in grado di mobilitare in entrambi i membri della relazione, aspetti profondi del mondo interno, che richiedono di esser riconosciuti e governati. Intervenire nella complessità dinamica situazionale e costruire una condivisione dei significati e degli obiettivi, con tutti gli attori coinvolti nel progetto educativo, espongono il professionista a una costante sollecitazione cognitiva, psichica ed emotiva, che necessita di integrate competenze educative, metacompetenze, attitudini e competenze trasversali. Quest'ultime rappresentano un insieme complesso di conoscenze e abilità, esito dall'integrazione congiunta della storia personale dell'operatore con la formazione specifica e l'esperienza in campo, che egli deve poter consolidare e integrare in itinere, lungo il percorso di costruzione dell'identità personale e professionale. Le risorse, tese a sostenerne lo sviluppo, sono costituite da tutti i contesti professionali che favoriscono l'attivazione di processi di riflessione, individuali e collettivi. Valorizzare gli spazi e i tempi di pensiero, in cui poter rielaborare il significato profondo dell'azione educativa e riconoscere le fragilità e le difficoltà proprie e altrui, permettono all'educatore di incrementare le consapevolezze e le competenze necessarie alla gestione della complessità dell'intervento. I luoghi della riflessione sostengono l'operatore nel processo di trasformazione e di co-costruzione dei significati, generando importanti ricadute non solo nel professionista, ma anche a beneficio dell'intervento educativo stesso.
Il percorso professionale dell'educatore territoriale: competenze, difficoltà, risorse
FERROGLIA, JESSICA
2019/2020
Abstract
L'educatore territoriale è il professionista che interviene in ambito socio-educativo con la persona disabile e il suo contesto di vita principale, con l'obiettivo di incrementarne e valorizzarne le risorse e favorire un processo di cambiamento e di integrazione, presso la comunità sociale di appartenenza. Il ruolo professionale ricoperto richiede che egli diventi il “nodo” della rete delle relazioni sociali e dei servizi multidisciplinari, coinvolti nel progetto educativo. Il lavoro in prima linea con l'utenza e con i suoi contesti di vita espone il professionista alla fatica del confronto con la sofferenza, il disagio, il limite, e al coinvolgimento nella relazione educativa, che implica un'esperienza di condivisione in grado di mobilitare in entrambi i membri della relazione, aspetti profondi del mondo interno, che richiedono di esser riconosciuti e governati. Intervenire nella complessità dinamica situazionale e costruire una condivisione dei significati e degli obiettivi, con tutti gli attori coinvolti nel progetto educativo, espongono il professionista a una costante sollecitazione cognitiva, psichica ed emotiva, che necessita di integrate competenze educative, metacompetenze, attitudini e competenze trasversali. Quest'ultime rappresentano un insieme complesso di conoscenze e abilità, esito dall'integrazione congiunta della storia personale dell'operatore con la formazione specifica e l'esperienza in campo, che egli deve poter consolidare e integrare in itinere, lungo il percorso di costruzione dell'identità personale e professionale. Le risorse, tese a sostenerne lo sviluppo, sono costituite da tutti i contesti professionali che favoriscono l'attivazione di processi di riflessione, individuali e collettivi. Valorizzare gli spazi e i tempi di pensiero, in cui poter rielaborare il significato profondo dell'azione educativa e riconoscere le fragilità e le difficoltà proprie e altrui, permettono all'educatore di incrementare le consapevolezze e le competenze necessarie alla gestione della complessità dell'intervento. I luoghi della riflessione sostengono l'operatore nel processo di trasformazione e di co-costruzione dei significati, generando importanti ricadute non solo nel professionista, ma anche a beneficio dell'intervento educativo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/125723