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Introduzione. La Medicina Narrativa è una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. Si dovrebbe integrare con l’EBM per rendere le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate affinché le persone, attraverso le loro storie, diventino protagoniste del processo di cura. Dagli studi però si evidenzia che il tempo lasciato ai pazienti per parlare di sé è ancora troppo limitato ma la narrazione è ciò che più avvicina l’infermiere alla realtà della condizione del paziente. L’obiettivo dello studio è identificare se esistono differenze sostanziali tra le diagnosi infermieristiche formulate utilizzando un approccio narrativo e quelle rilevate con una raccolta dati standard in fase di accertamento. Materiali e metodi. Sono stati selezionati quattro pazienti con patologia oncologica in cura presso il Day Hospital Oncologico del San Luigi di Orbassano e sono stati sottoposti ad un’intervista narrativa semi-strutturata. I dati raccolti sono stati analizzati con i Modelli di Gordon e le diagnosi infermieristiche formulate dai dati dell’intervista sono state confrontate con quelle emerse dall’analisi dei dati raccolti dalla cartella clinica dei pazienti. Risultati. L’intervista narrativa ha permesso di formulare diagnosi infermieristiche prioritarie che non sono emerse dall’analisi dei dati raccolti dalla cartella clinica. Nel caso di Marta sono emersi tre bisogni assistenziali prioritari e un rischio in più. Per Riccardo cinque bisogni prioritari, sei diagnosi di benessere e sei rischi in più. Nel caso di Enrico sono risultati sei diagnosi infermieristiche in più. Per Gianni sono emersi otto problemi assistenziali e un rischio in più. Discussione. Grazie all’intervista narrativa Marta ha potuto raccontare della gestione inefficace del diabete, della storia di lutto che ha vissuto, dei suoi bisogni educativi e delle sue paure. Riccardo ha potuto raccontare l’impatto della diagnosi nella sua vita e lo stress a cui lo ha sottoposto, dei cambiamenti nella sua alimentazione. Enrico ha potuto narrare del suo rapporto con la malattia e della paura della sofferenza. Gianni ha trovato lo spazio per parlare dell’impatto del ricovero sulla sua vita e della storia di malattia che sta raccontando a sé stesso, della paura dell’avanzamento della malattia e della sofferenza nel momento della morte. Conclusioni. L’intervista narrativa permette l’identificazione, attraverso i temi ricorrenti e le modalità di esposizione della narrazione, di ciò che è realmente importante per il paziente riguardo alla sua salute e alla sua vita.
L'intervista narrativa come strumento di raccolta dati: le storie di malattia dei pazienti oncologici
BORAN, ALESSANDRA
2021/2022
Abstract
Introduzione. La Medicina Narrativa è una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. Si dovrebbe integrare con l’EBM per rendere le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate affinché le persone, attraverso le loro storie, diventino protagoniste del processo di cura. Dagli studi però si evidenzia che il tempo lasciato ai pazienti per parlare di sé è ancora troppo limitato ma la narrazione è ciò che più avvicina l’infermiere alla realtà della condizione del paziente. L’obiettivo dello studio è identificare se esistono differenze sostanziali tra le diagnosi infermieristiche formulate utilizzando un approccio narrativo e quelle rilevate con una raccolta dati standard in fase di accertamento. Materiali e metodi. Sono stati selezionati quattro pazienti con patologia oncologica in cura presso il Day Hospital Oncologico del San Luigi di Orbassano e sono stati sottoposti ad un’intervista narrativa semi-strutturata. I dati raccolti sono stati analizzati con i Modelli di Gordon e le diagnosi infermieristiche formulate dai dati dell’intervista sono state confrontate con quelle emerse dall’analisi dei dati raccolti dalla cartella clinica dei pazienti. Risultati. L’intervista narrativa ha permesso di formulare diagnosi infermieristiche prioritarie che non sono emerse dall’analisi dei dati raccolti dalla cartella clinica. Nel caso di Marta sono emersi tre bisogni assistenziali prioritari e un rischio in più. Per Riccardo cinque bisogni prioritari, sei diagnosi di benessere e sei rischi in più. Nel caso di Enrico sono risultati sei diagnosi infermieristiche in più. Per Gianni sono emersi otto problemi assistenziali e un rischio in più. Discussione. Grazie all’intervista narrativa Marta ha potuto raccontare della gestione inefficace del diabete, della storia di lutto che ha vissuto, dei suoi bisogni educativi e delle sue paure. Riccardo ha potuto raccontare l’impatto della diagnosi nella sua vita e lo stress a cui lo ha sottoposto, dei cambiamenti nella sua alimentazione. Enrico ha potuto narrare del suo rapporto con la malattia e della paura della sofferenza. Gianni ha trovato lo spazio per parlare dell’impatto del ricovero sulla sua vita e della storia di malattia che sta raccontando a sé stesso, della paura dell’avanzamento della malattia e della sofferenza nel momento della morte. Conclusioni. L’intervista narrativa permette l’identificazione, attraverso i temi ricorrenti e le modalità di esposizione della narrazione, di ciò che è realmente importante per il paziente riguardo alla sua salute e alla sua vita.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1255