Nell'antichità la rappresentazione esplicita degli atti sessuali era spesso associata alla fertilità e ai rituali religiosi. Di fronte a nudità ed esibizione del sesso, tuttavia, l'occidente si è progressivamente arroccato su posizioni di intolleranza fino a quando, a partire dall'epoca vittoriana, la pornografia è divenuta oggetto di consumo occultato e difficilmente accessibile. È solo a partire dalla fine degli Anni Sessanta, quando viene depenalizzata la produzione e diffusione del porno audiovisivo in Danimarca, che il fenomeno della pornografia di massa comincia ad insinuarsi nel tessuto sociale, intrecciandosi ai movimenti studenteschi e alle istanze libertarie, assumendo anche connotazioni di lotta e di affermazione antiautoritaria. Con l'introduzione degli home video prima e più ancora con la digitalizzazione e la diffusione degli aggregatori di video on line dopo, tuttavia, il porno perde la sua carica eversiva, si normalizza e diventa mero oggetto di consumo. Nel gioco di reciproca contaminazione tra il porno e il resto della mediasfera, la pornografia, dunque, da espressione della controcultura degli Anni Sessanta e Settanta, è divenuta un contenuto tra i tanti, irreggimentato alle logiche del profitto e del consumo e ha contribuito a trasformare l'immaginario erotico contemporaneo in un grande supermercato digitale la cui suddivisione in categorie è la più evidente espressione. Dopo aver definito il campo semantico della pornografia ne interrogherò quindi il senso prima sul piano diacronico secondo il modello della semiosfera di Lotman e poi su quello sincronico attraverso l'analisi delle categorie del porno online.
Dal porno della controcultura alla cultura del porno.
LOSCO, GIUSEPPE
2019/2020
Abstract
Nell'antichità la rappresentazione esplicita degli atti sessuali era spesso associata alla fertilità e ai rituali religiosi. Di fronte a nudità ed esibizione del sesso, tuttavia, l'occidente si è progressivamente arroccato su posizioni di intolleranza fino a quando, a partire dall'epoca vittoriana, la pornografia è divenuta oggetto di consumo occultato e difficilmente accessibile. È solo a partire dalla fine degli Anni Sessanta, quando viene depenalizzata la produzione e diffusione del porno audiovisivo in Danimarca, che il fenomeno della pornografia di massa comincia ad insinuarsi nel tessuto sociale, intrecciandosi ai movimenti studenteschi e alle istanze libertarie, assumendo anche connotazioni di lotta e di affermazione antiautoritaria. Con l'introduzione degli home video prima e più ancora con la digitalizzazione e la diffusione degli aggregatori di video on line dopo, tuttavia, il porno perde la sua carica eversiva, si normalizza e diventa mero oggetto di consumo. Nel gioco di reciproca contaminazione tra il porno e il resto della mediasfera, la pornografia, dunque, da espressione della controcultura degli Anni Sessanta e Settanta, è divenuta un contenuto tra i tanti, irreggimentato alle logiche del profitto e del consumo e ha contribuito a trasformare l'immaginario erotico contemporaneo in un grande supermercato digitale la cui suddivisione in categorie è la più evidente espressione. Dopo aver definito il campo semantico della pornografia ne interrogherò quindi il senso prima sul piano diacronico secondo il modello della semiosfera di Lotman e poi su quello sincronico attraverso l'analisi delle categorie del porno online.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/125279