Il percorso di approfondimento proposto nel mio lavoro di tesi è basato sulla ricerca e raccolta di fonti bibliografiche, articoli e testimonianze dirette relative alla nascita e all'evoluzione del white water rafting. Questa disciplina sportiva outdoor è giovane ed ancora poco praticata, ma continua un processo di crescente diffusione e persegue l'obiettivo di raggiungere lo status di sport olimpico. Nell'esposizione vengono specificati vari aspetti della disciplina: le origini, l'evoluzione delle imbarcazioni e dei materiali costituenti, l'inizio dell'attività commerciale nel settore turistico, la nascita delle federazioni sportive, lo sviluppo dell'agonismo e l'adattamento dell'attività alle disabilità. Le origini del rafting risalgono agli inizi del XIX secolo in Nord America, quando gli esploratori e avventurieri si cimentavano in navigazioni pionieristiche lungo le rapide dei fiumi Green e Colorado, in Wyoming e Utah, usando ancora imbarcazioni rudimentali in legno. Con la scoperta della gomma vulcanizzata nel 1838, iniziò la produzione dei primi tessuti gommati e si progettarono le prime imbarcazioni gonfiabili; con lo scoppio delle due Guerre Mondiali, crebbe l'industria dei battelli pneumatici, che vennero impiegati in quantità e con gradimento sempre crescente nelle navigazioni fluviali. L'interesse per quest'attività da parte dei turisti e la peculiare conduzione del gommone, a carico della singola guida, permisero di rendere le discese di rafting accessibili al pubblico. Già negli anni '40 del '900, sul fiume Colorado in America, e negli anni '80, sul fume Sesia in Italia, si effettuarono le prime discese commerciali e si aprirono i primi centri rafting. La crescente popolarità e la spettacolarità tipica di questo sport portarono all'organizzazione di eventi sportivi su territorio italiano coordinati dall'Associazione Italiana Rafting (AIRAF, 1985), successivamente riconosciuta dal CONI come Federazione Italiana Rafting (FIRAFT, 2010). In contemporanea, la International Rafting Federation (IRF, 1997) coordinava e regolamentava tutte le competizioni a livello internazionale, organizzandole su bacini idrici naturali e tratti di fiume impegnativi, per enfatizzare l'aspetto esplorativo originario, che inserisce il rafting nel novero degli sport estremi. Nel 2018 viene fondata la World Rafting Federation, l'organo di governo mondiale che regolamenta l'attività agonistica e organizza gli eventi e le competizioni internazionali, con l'intento di conferire a questa disciplina tutte le caratteristiche fondamentali per entrare a far parte delle specialità olimpioniche. Con la WRF viene inserito per la prima volta nelle competizioni il Pararafting, una categoria ancora in via di definizione che permette a persone con disabilità sia fisica che psichica di svolgere questo sport fluviale, inizialmente con il sostegno di un tecnico normodotato e successivamente in autonomia.
WHITE WATER RAFTING: DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI
PATTOGLIO, MICHELE
2019/2020
Abstract
Il percorso di approfondimento proposto nel mio lavoro di tesi è basato sulla ricerca e raccolta di fonti bibliografiche, articoli e testimonianze dirette relative alla nascita e all'evoluzione del white water rafting. Questa disciplina sportiva outdoor è giovane ed ancora poco praticata, ma continua un processo di crescente diffusione e persegue l'obiettivo di raggiungere lo status di sport olimpico. Nell'esposizione vengono specificati vari aspetti della disciplina: le origini, l'evoluzione delle imbarcazioni e dei materiali costituenti, l'inizio dell'attività commerciale nel settore turistico, la nascita delle federazioni sportive, lo sviluppo dell'agonismo e l'adattamento dell'attività alle disabilità. Le origini del rafting risalgono agli inizi del XIX secolo in Nord America, quando gli esploratori e avventurieri si cimentavano in navigazioni pionieristiche lungo le rapide dei fiumi Green e Colorado, in Wyoming e Utah, usando ancora imbarcazioni rudimentali in legno. Con la scoperta della gomma vulcanizzata nel 1838, iniziò la produzione dei primi tessuti gommati e si progettarono le prime imbarcazioni gonfiabili; con lo scoppio delle due Guerre Mondiali, crebbe l'industria dei battelli pneumatici, che vennero impiegati in quantità e con gradimento sempre crescente nelle navigazioni fluviali. L'interesse per quest'attività da parte dei turisti e la peculiare conduzione del gommone, a carico della singola guida, permisero di rendere le discese di rafting accessibili al pubblico. Già negli anni '40 del '900, sul fiume Colorado in America, e negli anni '80, sul fume Sesia in Italia, si effettuarono le prime discese commerciali e si aprirono i primi centri rafting. La crescente popolarità e la spettacolarità tipica di questo sport portarono all'organizzazione di eventi sportivi su territorio italiano coordinati dall'Associazione Italiana Rafting (AIRAF, 1985), successivamente riconosciuta dal CONI come Federazione Italiana Rafting (FIRAFT, 2010). In contemporanea, la International Rafting Federation (IRF, 1997) coordinava e regolamentava tutte le competizioni a livello internazionale, organizzandole su bacini idrici naturali e tratti di fiume impegnativi, per enfatizzare l'aspetto esplorativo originario, che inserisce il rafting nel novero degli sport estremi. Nel 2018 viene fondata la World Rafting Federation, l'organo di governo mondiale che regolamenta l'attività agonistica e organizza gli eventi e le competizioni internazionali, con l'intento di conferire a questa disciplina tutte le caratteristiche fondamentali per entrare a far parte delle specialità olimpioniche. Con la WRF viene inserito per la prima volta nelle competizioni il Pararafting, una categoria ancora in via di definizione che permette a persone con disabilità sia fisica che psichica di svolgere questo sport fluviale, inizialmente con il sostegno di un tecnico normodotato e successivamente in autonomia.File | Dimensione | Formato | |
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