La tesi ha come scopo lo studio delle variazioni composizionali e granulometriche dei livelli arenitici della successione oligo-miocenica affiorante nella parte meridionale del Bacino Terziario Piemontese. Il campionamento è stato svolto in diverse località all’interno di un’area compresa tra Spigno Monferrato, Serole, San Giorgio Scarampi, e Mombaldone. I campioni sono stati esaminati al microscopio ottico e con la catodoluminescenza. Per quanto riguarda la composizione, nella parte bassa della successione stratigrafica, dal campione MU1 al campione MU5, quindi dalla Formazione di Molare fino al membro siliceo della Formazione di Montechiaro d’Acqui, si è osservata una elevata quantità di frammenti litici (principalmente serpentiniti) e di quarzo e pochissimi feldspati; molto meno abbondanti ma degni di nota epidoto, clorite e anfibolo blu. Nella parte alta della successione stratigrafica si riscontra un’inversione di tendenza, precisamente dal campione MU7 al campione MU9 (Formazione di Serole e Formazione di Cortemilia), data da un netto aumento di quarzo e feldspati rispetto alla componente litica e da un cambio in quest’ultima, rappresentata soprattutto da frammenti di calcite spatica, dolomie, gneiss, quarziti e micascisti. Si segnala poi la scomparsa di epidoti e clorite, mentre gli anfiboli blu sono sostituiti da anfiboli verdi. Il campione MU6 (Formazione di Montechiaro d’Acqui, membro calcarenitico) rappresenta una notevole eccezione in quanto è costituito da una calcarenite bioclastica con scarsa frazione terrigena. In conclusione la presenza di clorite, anfibolo blu e qualche granato, assieme al serpentino, nelle prime sezioni porta ad ipotizzare che queste arenarie siano costituite da granuli derivanti soprattutto da erosione di rocce di alta pressione delle unità oceaniche a differenza delle ultime sezioni dove aumenta la componente feldspatica-quarzosa e i frammenti litici carbonatici provenienti da rocce di crosta continentale, sia basamento cristallino sia successioni sedimentarie mesozoiche, probabilmente appartenenti al Dominio Brianzonese Ligure. Una provenienza ancora diversa caratterizza la calcarenite MU6 che doveva essere alimentata da una piattaforma carbonatica di tipo temperato posta in aree adiacenti a quella studiata. La composizione dei livelli arenacei presenti nella Formazione di Rocchetta non varia lateralmente come dimostra il campione MU10, raccolto a Mombaldone, in cui è presente in quantità abbondante il serpentino come nei campioni MU2 e MU3 che provengono da un intervallo stratigrafico all’incirca corrispondente ma nella sezione Spigno-Serole.
Analisi petrografica dei livelli arenitici di età Oligocene inferiore - Miocene inferiore nel settore di Spigno Monferrato del Bacino Terziario piemontese
MUCCHI, FABRIZIO
2019/2020
Abstract
La tesi ha come scopo lo studio delle variazioni composizionali e granulometriche dei livelli arenitici della successione oligo-miocenica affiorante nella parte meridionale del Bacino Terziario Piemontese. Il campionamento è stato svolto in diverse località all’interno di un’area compresa tra Spigno Monferrato, Serole, San Giorgio Scarampi, e Mombaldone. I campioni sono stati esaminati al microscopio ottico e con la catodoluminescenza. Per quanto riguarda la composizione, nella parte bassa della successione stratigrafica, dal campione MU1 al campione MU5, quindi dalla Formazione di Molare fino al membro siliceo della Formazione di Montechiaro d’Acqui, si è osservata una elevata quantità di frammenti litici (principalmente serpentiniti) e di quarzo e pochissimi feldspati; molto meno abbondanti ma degni di nota epidoto, clorite e anfibolo blu. Nella parte alta della successione stratigrafica si riscontra un’inversione di tendenza, precisamente dal campione MU7 al campione MU9 (Formazione di Serole e Formazione di Cortemilia), data da un netto aumento di quarzo e feldspati rispetto alla componente litica e da un cambio in quest’ultima, rappresentata soprattutto da frammenti di calcite spatica, dolomie, gneiss, quarziti e micascisti. Si segnala poi la scomparsa di epidoti e clorite, mentre gli anfiboli blu sono sostituiti da anfiboli verdi. Il campione MU6 (Formazione di Montechiaro d’Acqui, membro calcarenitico) rappresenta una notevole eccezione in quanto è costituito da una calcarenite bioclastica con scarsa frazione terrigena. In conclusione la presenza di clorite, anfibolo blu e qualche granato, assieme al serpentino, nelle prime sezioni porta ad ipotizzare che queste arenarie siano costituite da granuli derivanti soprattutto da erosione di rocce di alta pressione delle unità oceaniche a differenza delle ultime sezioni dove aumenta la componente feldspatica-quarzosa e i frammenti litici carbonatici provenienti da rocce di crosta continentale, sia basamento cristallino sia successioni sedimentarie mesozoiche, probabilmente appartenenti al Dominio Brianzonese Ligure. Una provenienza ancora diversa caratterizza la calcarenite MU6 che doveva essere alimentata da una piattaforma carbonatica di tipo temperato posta in aree adiacenti a quella studiata. La composizione dei livelli arenacei presenti nella Formazione di Rocchetta non varia lateralmente come dimostra il campione MU10, raccolto a Mombaldone, in cui è presente in quantità abbondante il serpentino come nei campioni MU2 e MU3 che provengono da un intervallo stratigrafico all’incirca corrispondente ma nella sezione Spigno-Serole.File | Dimensione | Formato | |
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