In questa tesi si è analizzato l’evento franoso sviluppatosi in data 27 Novembre 2019 in corrispondenza al concentrico di Moncalvo (AT). L’evento ha provocato il crollo del muro di contenimento di pareti subverticali impostate nella Formazione delle Sabbie di Asti ed in particolare nel membro calcarenitico descritto nella Carta Geologica d’Italia, Foglio Trino (scala 1:50.000). Dopo una raccolta ed analisi del materiale bibliografico disponibile, è stato innanzitutto definito un inquadramento geologico-strutturale dell’area di riferimento, concentrandosi sulla evoluzione tettono-sedimentaria del Bacino Terziario Piemontese (BTP) e sulla descrizione delle principali formazioni geologiche affioranti nel settore di indagine. Dopo una analisi del fenomeno secondo la classificazione di Varnes (1978) e Cruden&Vernes (1996), il fenomeno è stato ascritto ad un crollo e i fattori che maggiormente hanno influito sono risultati essere le copiose precipitazioni dei giorni antecedenti la frana e la presenza di cavità antropiche scavate nella parete. Sono state infine eseguite prove penetrometriche e geofisiche (indagini sismiche) per la ricostruzione dell’assetto stratigrafico locale e per la definizione dei parametri geotecnici dei materiali coinvolti nella frana che hanno restituito dati tra loro coerenti.

ANALISI DEL FENOMENO FRANOSO SVILUPPATOSI A MONCALVO

PRETTA, MARCO
2020/2021

Abstract

In questa tesi si è analizzato l’evento franoso sviluppatosi in data 27 Novembre 2019 in corrispondenza al concentrico di Moncalvo (AT). L’evento ha provocato il crollo del muro di contenimento di pareti subverticali impostate nella Formazione delle Sabbie di Asti ed in particolare nel membro calcarenitico descritto nella Carta Geologica d’Italia, Foglio Trino (scala 1:50.000). Dopo una raccolta ed analisi del materiale bibliografico disponibile, è stato innanzitutto definito un inquadramento geologico-strutturale dell’area di riferimento, concentrandosi sulla evoluzione tettono-sedimentaria del Bacino Terziario Piemontese (BTP) e sulla descrizione delle principali formazioni geologiche affioranti nel settore di indagine. Dopo una analisi del fenomeno secondo la classificazione di Varnes (1978) e Cruden&Vernes (1996), il fenomeno è stato ascritto ad un crollo e i fattori che maggiormente hanno influito sono risultati essere le copiose precipitazioni dei giorni antecedenti la frana e la presenza di cavità antropiche scavate nella parete. Sono state infine eseguite prove penetrometriche e geofisiche (indagini sismiche) per la ricostruzione dell’assetto stratigrafico locale e per la definizione dei parametri geotecnici dei materiali coinvolti nella frana che hanno restituito dati tra loro coerenti.
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