Klebsiella pneumoniae è un bacillo Gram negativo (G-) appartenete alla famiglia delle enterobatteriaceae, molto diffuso in natura. Patogeno opportunista, è principalmente noto per problemi associati alla resistenza ad antibiotici. L'infezione provoca patologie quali polmoniti, ulcere genitali e infezioni delle vie urinarie, che spesso hanno origine nocosomiale. La trasmissione avviene per contatto della pelle con feci o con superfici contaminate, da madre a figlio e per via sessuale. I ceppi esibiscono tra di loro un'ampia diversità genetica, che complica le analisi di riconoscimento e l'identificazione delle catene di trasmissione e quindi la capacità di combattere efficacemente le infezioni. La resistenza agli antibiotici è dovuta ad eventi di selezione naturale e di mutazioni genetiche, le quali possono essere trasferite tra batteri della stessa specie oppure anche tra specie diverse tramite elementi mobili (ad esempio i plasmidi). Particolarmente rilevanti in ambito clinico sono le forme mobili dei geni che codificano per fattori di resistenza, come quelle che vengono catturate dai trasposoni, in quanto in base al sito di DNA in cui si integrano, è possibile che vengano overespressi. I meccanismi di resistenza sono molteplici, ad esempio la mutazione delle proteine target dell'antibiotico, enzimi in grado di degradare l'antibiotico e pompe di efflusso. Per quanto riguarda la patogenicità, la virulenza e l'iperirulenza di K. pneumoniae, queste caratteristiche dipendono in parte da geni core ed in parte da geni accessori, alcuni di questi ultimi sono stati riconosciuti come predittori di ipervirulenza come ad esempio iuc e iro, sebbene esistano ceppi ipervirulenti che non presentano tali geni. Poichè nelle popolazioni di K. pneumoniae sia l'ipervirulenza che la resistenza sono associate ad elementi genetici mobili, è possibile avere una convergenza di queste due caratteristiche nella stessa popolazione. L'Asia sembra essere il punto focale della convergenza per via delle condizioni socio-economiche, sanitarie ed ambientali. Dato che K. pneumoniae costituisce una grande minaccia per la salute pubblica, dovuta alla complessità genica e alla diversità tra i ceppi, i protocolli di sorveglianza e le analisi genomiche, sono fondamentali per chiarire la diffusione e limitare le infezioni da questo batterio. In particolare la combinazione di diversi approcci per quanto riguarda i metodi di indagine e di analisi risultano fondamentali per chiarire metodi di prevenzione e di cura del paziente.

Klebsiella pneumoniae e AMR, un problema globale

IAIA, DANIELE
2019/2020

Abstract

Klebsiella pneumoniae è un bacillo Gram negativo (G-) appartenete alla famiglia delle enterobatteriaceae, molto diffuso in natura. Patogeno opportunista, è principalmente noto per problemi associati alla resistenza ad antibiotici. L'infezione provoca patologie quali polmoniti, ulcere genitali e infezioni delle vie urinarie, che spesso hanno origine nocosomiale. La trasmissione avviene per contatto della pelle con feci o con superfici contaminate, da madre a figlio e per via sessuale. I ceppi esibiscono tra di loro un'ampia diversità genetica, che complica le analisi di riconoscimento e l'identificazione delle catene di trasmissione e quindi la capacità di combattere efficacemente le infezioni. La resistenza agli antibiotici è dovuta ad eventi di selezione naturale e di mutazioni genetiche, le quali possono essere trasferite tra batteri della stessa specie oppure anche tra specie diverse tramite elementi mobili (ad esempio i plasmidi). Particolarmente rilevanti in ambito clinico sono le forme mobili dei geni che codificano per fattori di resistenza, come quelle che vengono catturate dai trasposoni, in quanto in base al sito di DNA in cui si integrano, è possibile che vengano overespressi. I meccanismi di resistenza sono molteplici, ad esempio la mutazione delle proteine target dell'antibiotico, enzimi in grado di degradare l'antibiotico e pompe di efflusso. Per quanto riguarda la patogenicità, la virulenza e l'iperirulenza di K. pneumoniae, queste caratteristiche dipendono in parte da geni core ed in parte da geni accessori, alcuni di questi ultimi sono stati riconosciuti come predittori di ipervirulenza come ad esempio iuc e iro, sebbene esistano ceppi ipervirulenti che non presentano tali geni. Poichè nelle popolazioni di K. pneumoniae sia l'ipervirulenza che la resistenza sono associate ad elementi genetici mobili, è possibile avere una convergenza di queste due caratteristiche nella stessa popolazione. L'Asia sembra essere il punto focale della convergenza per via delle condizioni socio-economiche, sanitarie ed ambientali. Dato che K. pneumoniae costituisce una grande minaccia per la salute pubblica, dovuta alla complessità genica e alla diversità tra i ceppi, i protocolli di sorveglianza e le analisi genomiche, sono fondamentali per chiarire la diffusione e limitare le infezioni da questo batterio. In particolare la combinazione di diversi approcci per quanto riguarda i metodi di indagine e di analisi risultano fondamentali per chiarire metodi di prevenzione e di cura del paziente.
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