Study design: Narrative review. Purpose: To identify a path of conservative and post-surgical physiotherapy treatment in overhead athletes affected by SNES, with a previous investigation upon the aetiology and dynamics of the suprascapular nerve (SN) injury, the correct methodology of diagnosis, evaluation and orthopedic management. Background: Primarily described in 1936, the first cases of Suprascapular Nerve Entrapment Syndrome (SNES) in overhead athletes were only reported in the literature in the 1980s. It is therefore an injury subject to relatively recent analysis upon which the research and scientific literature production from a clinical point of view are undergoing a great development, while the available material relating to the physiotherapeutic approach is still limited and with little evidence of effectiveness. Methods: Between July and August 2020, a research was conducted on PubMed, Cochrane Library, Embase, Scopus, Cinahl, AccessPhysiotherapy and meta-analysis, systematic reviews, reviews, observational anatomical studies, clinical trials, case reports published between 1976 and 2020 were analysed. The keywords used were: "suprascapular nerve entrapment syndrome", "suprascapular neuropathy", "overhead athlete", "baseball", "swimming", "volleyball", "treatment", "physical therapy". Afterwards the titles and abstracts obtained were read to determine their relevance, the full text of the remaining studies was then reviewed to establish their inclusion. Results and discussion: Although historically considered a diagnosis of exclusion, SNES has prevalence rates ranging from 5% to 33% in overhead athletes. The main etiopathogenetic mechanisms are compression or traction of the SN. The diagnostic process is based on the combination of a detailed history, a comprehensive physical examination, imaging and electrodiagnostic studies. Although difficult to diagnose, SNES can be successfully treated. Indeed, in injuries of a compressive nature, it is indicated to proceed as early as possible with the suprascapular nerve decompression surgery, on the contrary, conservative treatment is to be pursued as the first approach in case of traction injuries. From the rehabilitation point of view, both conservative and post-surgical treatment usually last between six and twelve months, with the ultimate goal of allowing the patient to return to sport at the prelesional level. The objectives and rehabilitation tools of the two kinds of treatment are rather overlapping, except for the early phase. If in the first period of the conservative approach it will be important to educate the patient and modify the activity, the control of pain and inflammation will be relevant in the first post-operative phase. Afterwards we will focus on incremental strengthening of the scapular stabilizers and the rotator cuff muscles, upon the improvement of proprioception and dynamic stability of the shoulder and on recovery of the sport – specific gesture. Conclusions: Despite its relatively low prevalence, SNES must always be kept in mind, especially by those who operate in the field of sport, since it can present itself in an asymptomatic form, predisposing the athlete to acute traumatic or overuse injuries of the shoulder. ​
Disegno dello studio: Revisione narrativa. Obiettivo: Individuare un percorso di trattamento fisioterapico conservativo e post-chirurgico in soggetti sportivi overhead affetti da SNES, con una precedente indagine sull'eziologia e la dinamica della lesione del nervo sovrascapolare (SN), sulla corretta metodologia di diagnosi, valutazione e gestione ortopedica. Background: Primariamente descritta nel 1936, i primi casi di Suprascapular Nerve Entrapment Syndrome (SNES) in atleti overhead sono stati riportati in letteratura solo negli anni Ottanta del secolo scorso. Si tratta quindi di un infortunio oggetto di analisi relativamente recenti su cui la ricerca e la produzione di letteratura scientifica dal punto di vista clinico sono in grande sviluppo, mentre il materiale relativo all'approccio fisioterapico è ancora esiguo e con poche prove di efficacia. Materiali e metodi: Tra luglio ed agosto 2020 si è condotta una ricerca su PubMed, Cochrane Library, Embase, Scopus, Cinahl, AccessPhysiotherapy e si sono analizzati metanalisi, revisioni sistematiche, revisioni, studi anatomici osservazionali, trial clinici, case report pubblicati tra il 1976 e il 2020. Le parole chiave usate sono state: “suprascapular nerve entrapment syndrome”, “suprascapular neuropathy”, “overhead athlete”, “baseball”, “swimming”, “volleyball”, “treatment”, “physical therapy”. In seguito, i titoli e gli abstract ottenuti sono stati letti per determinarne la pertinenza, il testo completo dei rimanenti studi è stato poi riesaminato per stabilirne l'inclusione. Risultati e discussione: Storicamente considerata una diagnosi di esclusione, la SNES presenta nello sportivo overhead tassi di prevalenza che oscillano tra il 5% e il 33%. I principali meccanismi eziopatogenetici sono la compressione o la trazione del SN. Il processo diagnostico si basa sulla combinazione di un'anamnesi dettagliata, un esame fisico completo, diagnostica per immagini ed esami elettrodiagnostici. Sebbene sia difficile da diagnosticare, la SNES può essere trattata con successo. Nelle lesioni di natura compressiva, infatti, è indicato procedere il più precocemente possibile con l'intervento di decompressione del nervo sovrascapolare, al contrario, il trattamento conservativo è da adottare come primo approccio nel caso di lesioni da trazione. Dal punto di vista riabilitativo, sia il trattamento conservativo che post-chirurgico hanno di norma una durata che si protrae tra i sei e i dodici mesi, con il fine ultimo di consentire il ritorno allo sport del paziente, al livello prelesionale. Gli obiettivi e gli strumenti riabilitativi delle due tipologie di trattamento sono piuttosto sovrapponibili, eccezion fatta per la fase precoce. Se nel primo periodo dell'approccio conservativo sarà importante l'educazione del paziente e la modificazione dell'attività, il controllo del dolore e dell'infiammazione lo saranno in prima fase post-chirurgica. Successivamente ci si dedicherà al rinforzo progressivo dei muscoli stabilizzatori scapolari e della cuffia dei rotatori, al miglioramento della propriocezione e della stabilità dinamica della spalla ed al recupero del gesto sport – specifico. Conclusioni: Nonostante la sua prevalenza relativamente bassa, la SNES dev'essere sempre tenuta a mente, in particolare da chi esercita nell'ambito sportivo, poiché può presentarsi in forma asintomatica predisponendo l'atleta a lesioni traumatiche acute o da overuse della spalla.
Il trattamento fisioterapico conservativo e post-chirurgico in soggetti con sindrome da intrappolamento del nervo sovrascapolare: una revisione della letteratura
COCILIO, LUCREZIA
2019/2020
Abstract
Disegno dello studio: Revisione narrativa. Obiettivo: Individuare un percorso di trattamento fisioterapico conservativo e post-chirurgico in soggetti sportivi overhead affetti da SNES, con una precedente indagine sull'eziologia e la dinamica della lesione del nervo sovrascapolare (SN), sulla corretta metodologia di diagnosi, valutazione e gestione ortopedica. Background: Primariamente descritta nel 1936, i primi casi di Suprascapular Nerve Entrapment Syndrome (SNES) in atleti overhead sono stati riportati in letteratura solo negli anni Ottanta del secolo scorso. Si tratta quindi di un infortunio oggetto di analisi relativamente recenti su cui la ricerca e la produzione di letteratura scientifica dal punto di vista clinico sono in grande sviluppo, mentre il materiale relativo all'approccio fisioterapico è ancora esiguo e con poche prove di efficacia. Materiali e metodi: Tra luglio ed agosto 2020 si è condotta una ricerca su PubMed, Cochrane Library, Embase, Scopus, Cinahl, AccessPhysiotherapy e si sono analizzati metanalisi, revisioni sistematiche, revisioni, studi anatomici osservazionali, trial clinici, case report pubblicati tra il 1976 e il 2020. Le parole chiave usate sono state: “suprascapular nerve entrapment syndrome”, “suprascapular neuropathy”, “overhead athlete”, “baseball”, “swimming”, “volleyball”, “treatment”, “physical therapy”. In seguito, i titoli e gli abstract ottenuti sono stati letti per determinarne la pertinenza, il testo completo dei rimanenti studi è stato poi riesaminato per stabilirne l'inclusione. Risultati e discussione: Storicamente considerata una diagnosi di esclusione, la SNES presenta nello sportivo overhead tassi di prevalenza che oscillano tra il 5% e il 33%. I principali meccanismi eziopatogenetici sono la compressione o la trazione del SN. Il processo diagnostico si basa sulla combinazione di un'anamnesi dettagliata, un esame fisico completo, diagnostica per immagini ed esami elettrodiagnostici. Sebbene sia difficile da diagnosticare, la SNES può essere trattata con successo. Nelle lesioni di natura compressiva, infatti, è indicato procedere il più precocemente possibile con l'intervento di decompressione del nervo sovrascapolare, al contrario, il trattamento conservativo è da adottare come primo approccio nel caso di lesioni da trazione. Dal punto di vista riabilitativo, sia il trattamento conservativo che post-chirurgico hanno di norma una durata che si protrae tra i sei e i dodici mesi, con il fine ultimo di consentire il ritorno allo sport del paziente, al livello prelesionale. Gli obiettivi e gli strumenti riabilitativi delle due tipologie di trattamento sono piuttosto sovrapponibili, eccezion fatta per la fase precoce. Se nel primo periodo dell'approccio conservativo sarà importante l'educazione del paziente e la modificazione dell'attività, il controllo del dolore e dell'infiammazione lo saranno in prima fase post-chirurgica. Successivamente ci si dedicherà al rinforzo progressivo dei muscoli stabilizzatori scapolari e della cuffia dei rotatori, al miglioramento della propriocezione e della stabilità dinamica della spalla ed al recupero del gesto sport – specifico. Conclusioni: Nonostante la sua prevalenza relativamente bassa, la SNES dev'essere sempre tenuta a mente, in particolare da chi esercita nell'ambito sportivo, poiché può presentarsi in forma asintomatica predisponendo l'atleta a lesioni traumatiche acute o da overuse della spalla.File | Dimensione | Formato | |
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