Impatto COVID-19: i numeri della pandemia in Italia

E' stato trattato l'andamento epidemiologico della COVID-19. La maggior parte dell'elaborato si concentra sull'andamento epidemiologico della COVID-19 nei mesi da gennaio a giugno, e quindi del cambiamento della relativa curva, ovvero dell'aumento e poi della diminuzione dei contagi, dei decessi e dei ricoveri. È stato poi rivolto altresì uno sguardo al momento attuale, decisamente poco rassicurante a fronte dell'aumento esponenziale dei contagi. L'elaborato è diviso in quattro capitoli. Il primo capitolo tratta del Virus: sulla sua origine corredata da un po' di storia, in particolare sulla patogenesi di SARS-CoV-2, sulla sua trasmissibilità con analisi delle caratteristiche della pandemia. I capitoli successivi sono dedicati all'andamento epidemiologico, con attenzione agli eventi principali che hanno caratterizzato l'epidemia. Ho suddiviso i capitoli in Fase I, Fase II e Fase III. La prima comprende i mesi di Gennaio e Febbraio, in cui il virus ha potuto diffondersi liberamente, complice l'assoluta mancanza di conoscenza dello stesso e in cui si è vista la crescita della curva epidemiologica e quindi aumento dei casi giorno dopo giorno. La seconda fase riguarda l'andamento epidemiologico durante il lockdown, ove si è manifestato il maggior picco di contagi, diminuiti leggermente solo verso la fine del mese di aprile. La terza fase si rivolge ai mesi di maggio e giungo, ovvero ai mesi successivi al lockdown, dove si è potuto rilevare una diminuzione costante dei contagi con relativa curva epidemiologica in costante decrescita. E' stato altresì evidenziato quali siano state le precauzioni e le limitazioni per evitare il ritorno alla situazione del mese di marzo. Nel capitolo finale è stata analizzata la situazione attuale, con relativa analisi della curva epidemiologica che evidenzia una crescita significativa ed un esponenziale incremento dei contagi. Infine la conclusione in cui si è evidenziato che anche attualmente l'unica misura volta a rallentare i contagi e a prevenire la malattia sia la prevenzione primaria che comporta non solo la chiusura e quindi il lockdown, quanto il rispetto delle regole imposte dal protocollo, quali l'uso delle mascherine, il distanziamento e il lavaggio frequente delle mani.