Gli studiosi delle scienze sociali considerano lo spazio come un prodotto sociale attraversato da relazioni di potere piuttosto che una realtà neutra ed oggettiva. Andare ad indagare questi rapporti di forza costituisce un importante compito del ricercatore (o della ricercatrice), in quanto permette di fornire una rappresentazione più complessa della società e di svelare le ingiustizie sociali insite nello spazio. Questo lavoro vuole mettere in luce una pratica peculiare di esclusione e controllo sociale, l'architettura ostile. “Peculiare”, si è detto, in quanto questa forma di design è caratterizzata dal passare in larga parte inosservata nonostante la sua ampia diffusione. Le seguenti pagine si propongono di analizzarla come pratica spaziale del neoliberismo: interrogandoci sulle caratteristiche e gli obiettivi dell'architettura ostile, emergeranno alcuni tratti distintivi di questo tipo di società.
Architettura ostile: una pratica spaziale del neoliberismo
MASSONE, CLAUDIA
2019/2020
Abstract
Gli studiosi delle scienze sociali considerano lo spazio come un prodotto sociale attraversato da relazioni di potere piuttosto che una realtà neutra ed oggettiva. Andare ad indagare questi rapporti di forza costituisce un importante compito del ricercatore (o della ricercatrice), in quanto permette di fornire una rappresentazione più complessa della società e di svelare le ingiustizie sociali insite nello spazio. Questo lavoro vuole mettere in luce una pratica peculiare di esclusione e controllo sociale, l'architettura ostile. “Peculiare”, si è detto, in quanto questa forma di design è caratterizzata dal passare in larga parte inosservata nonostante la sua ampia diffusione. Le seguenti pagine si propongono di analizzarla come pratica spaziale del neoliberismo: interrogandoci sulle caratteristiche e gli obiettivi dell'architettura ostile, emergeranno alcuni tratti distintivi di questo tipo di società.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/124677