Questa tesi intende analizzare l'olio di palma e la sua evoluzione dal punto di vista alimentare e sociale, con riferimento al Gruppo Ferrero noto per il suo impiego all'interno dei prodotti. Con una breve panoramica iniziale sullo scenario di riferimento e sul ruolo del consumatore, l'intento è quello di descrivere le dinamiche dietro le scelte aziendali e dei consumatori stessi, relativamente all'impatto ambientale ed ai presunti rischi per la salute imputati all'olio di palma. A partire dalla vicenda legata al prodotto di maggior successo di Ferrero, la Nutella, ed allo stesso ingrediente, viene dunque approfondito il tema dell'influenza dei media sulla società, con l'ausilio di importanti teorie sociologiche attribuite a Marshall McLuhan e Robert Merton, particolarmente adatte al caso di studio. I successivi riferimenti al lancio sul mercato dei Nutella Biscuits ed alle strategie di concorrenza dei competitors aiutano a comprendere meglio le conseguenze di questa vicenda, dato che molte aziende del settore agroalimentare hanno cambiato le loro ricette, a causa di una influenza negativa e una “demonizzazione” dell'olio di palma da parte dei media per i suoi presunti effetti sulla salute, tuttavia senza avere prove a sostegno. L'azienda presa come caso di studio costituisce tuttavia un'eccezione poiché ha continuato ad usare l'ingrediente all'interno dei propri prodotti, giustificando la propria scelta in relazione alla qualità degli ingredienti ed alla completa tracciabilità della propria filiera produttiva, con una netta smentita riguardo particolari effetti negativi sulla salute. Un fattore confermato dalle ricerche di fonti autorevoli quali l'Istituto Superiore di Sanità, dove risulta che l'olio di palma non è nocivo per la salute e se ne sconsiglia l'abuso eccessivo esattamente come per altri ingredienti, dato la concentrazione di grassi saturi; nonostante ciò, è innegabile che si tratti di un ingrediente dannoso per l'ambiente, a causa delle deforestazioni, delle migrazioni di molte specie animali e della perdita di biodiversità, provocate dalla sua eccessiva produzione soprattutto nelle regioni del Sud-Est Asiatico. I dati analizzati consentono quindi di comprendere meglio l'impatto in termini ambientali e sociali dell'olio di palma, con le relative conseguenze sulle scelte dei consumatori e sui profitti delle aziende. Su questa base, si registra un impegno da parte di numerose aziende del settore agroalimentare, compresa Ferrero, nello sviluppo di politiche ambientali al fine di promuovere una produzione futura sostenibile che tenga maggiormente in considerazione il benessere delle persone e dell'ecosistema.

Nutella e la crisi dell'olio di palma

GIAMMARINO, ANDREA
2019/2020

Abstract

Questa tesi intende analizzare l'olio di palma e la sua evoluzione dal punto di vista alimentare e sociale, con riferimento al Gruppo Ferrero noto per il suo impiego all'interno dei prodotti. Con una breve panoramica iniziale sullo scenario di riferimento e sul ruolo del consumatore, l'intento è quello di descrivere le dinamiche dietro le scelte aziendali e dei consumatori stessi, relativamente all'impatto ambientale ed ai presunti rischi per la salute imputati all'olio di palma. A partire dalla vicenda legata al prodotto di maggior successo di Ferrero, la Nutella, ed allo stesso ingrediente, viene dunque approfondito il tema dell'influenza dei media sulla società, con l'ausilio di importanti teorie sociologiche attribuite a Marshall McLuhan e Robert Merton, particolarmente adatte al caso di studio. I successivi riferimenti al lancio sul mercato dei Nutella Biscuits ed alle strategie di concorrenza dei competitors aiutano a comprendere meglio le conseguenze di questa vicenda, dato che molte aziende del settore agroalimentare hanno cambiato le loro ricette, a causa di una influenza negativa e una “demonizzazione” dell'olio di palma da parte dei media per i suoi presunti effetti sulla salute, tuttavia senza avere prove a sostegno. L'azienda presa come caso di studio costituisce tuttavia un'eccezione poiché ha continuato ad usare l'ingrediente all'interno dei propri prodotti, giustificando la propria scelta in relazione alla qualità degli ingredienti ed alla completa tracciabilità della propria filiera produttiva, con una netta smentita riguardo particolari effetti negativi sulla salute. Un fattore confermato dalle ricerche di fonti autorevoli quali l'Istituto Superiore di Sanità, dove risulta che l'olio di palma non è nocivo per la salute e se ne sconsiglia l'abuso eccessivo esattamente come per altri ingredienti, dato la concentrazione di grassi saturi; nonostante ciò, è innegabile che si tratti di un ingrediente dannoso per l'ambiente, a causa delle deforestazioni, delle migrazioni di molte specie animali e della perdita di biodiversità, provocate dalla sua eccessiva produzione soprattutto nelle regioni del Sud-Est Asiatico. I dati analizzati consentono quindi di comprendere meglio l'impatto in termini ambientali e sociali dell'olio di palma, con le relative conseguenze sulle scelte dei consumatori e sui profitti delle aziende. Su questa base, si registra un impegno da parte di numerose aziende del settore agroalimentare, compresa Ferrero, nello sviluppo di politiche ambientali al fine di promuovere una produzione futura sostenibile che tenga maggiormente in considerazione il benessere delle persone e dell'ecosistema.
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