Nel primo capitolo ci si è concentrati sugli gli aspetti principali delle campagne elettorali digitali e nel secondo sulle elezioni Regionali in Piemonte nel 2019. È possibile quindi delineare quali siano gli aspetti più importanti per ottenere un quadro completo sul tema trattato. La campagna digitale si distingue per il ritorno alla centralità del fattore umano nell’impianto elettorale e il cuore consiste nell’unire persone che si occupino di portarla avanti. Inoltre, la campagna digitale si differenzia per essere condotta per il candidato, non dal candidato. Per quanto riguarda la corsa per il rinnovo del presidente del Piemonte e del Consiglio regionale 2019, ci restituisce un panorama meno articolato rispetto a altri contesti regionali. Le elezioni piemontesi si distinguono per due motivi: il basso tasso di frammentazione elettorale e la tendenza al bipolarismo. La competizione si è svolta, di fatto, attorno alle due tradizionali coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Dopo questa panoramica sulla distribuzione dei voti ai partiti possiamo affermare che se da una parte personaggi forti e conosciuti possono fare la differenza, dall’altra il volume di preferenze in un partito non è un buon indicatore del risultato finale del partito stesso. Al contrario, tra queste due variabili per quanto riguarda le regionali piemontesi c’è una debole correlazione negativa, il che vuol dire che maggiori sono i voti raccolti dal partito stesso minori sono le preferenze raccolte dai suoi singoli candidati. Nel Pd questo rapporto è più equilibrato grazie al gran numero di amministratori in carica ed uscenti, più conosciuti per gli elettori. Il terzo capitolo, realizzato a partire dall’analisi dello stile di campagna e engagement dei post Facebook di un dataset contenente i post Facebook delle ultime due settimane di campagna delle Regionali in Piemonte 2019, permette di concretizzare ciò che è stato detto nel primo e secondo capitolo. Il diverso utilizzo dello strumento Facebook da parte dei tre candidati principali, Chiamparino Cirio e Bertola, durante la campagna, ha evidenziato alcuni aspetti: a fronte di un’attività di pubblicazione maggiore il candidato di centrodestra Cirio non ha ottenuto un engagement maggiore. Chiamparino, esponente di centrosinistra, con il minor numero di post pubblicati, è colui che ha ottenuto i risultati migliori. Ciò si può spiegare facendo riferimento al concetto di permanent campaign, ovvero una campagna elettorale permanente, espresso nel capitolo 1. Chiamparino, come governatore uscente che si ricandida, anche detto incumbent, ha potuto sfruttare la sua influenza e notorietà della sua legislatura, trovandosi in una posizione di vantaggio durante le nuove elezioni. In un contesto di permanent campaign infatti, quelle a ridosso del voto hanno meno importanza. Altro aspetto emerso dall’analisi che riflette una delle caratteristiche principali delle campagne elettorali digitali è il ritorno agli eventi offline. Solo il candidato di centrosinistra Chiamparino ha una percentuale bassa di questo tipo di comunicazione, e quindi di eventi, gli altri due candidati ne fanno largo uso. Per concludere, la campagna elettorale nella società delle reti non può che essere digitale. Risulta quindi importante adattarsi al cambiamento ed essere pronti alle sfide che questa nuova era della comunicazione politica comporta e agli investimenti in termini di risorse umane ed economiche necessari.
Campagne elettorali digitali: il caso delle Regionali 2019 in Piemonte
GIORDA, GAIA
2019/2020
Abstract
Nel primo capitolo ci si è concentrati sugli gli aspetti principali delle campagne elettorali digitali e nel secondo sulle elezioni Regionali in Piemonte nel 2019. È possibile quindi delineare quali siano gli aspetti più importanti per ottenere un quadro completo sul tema trattato. La campagna digitale si distingue per il ritorno alla centralità del fattore umano nell’impianto elettorale e il cuore consiste nell’unire persone che si occupino di portarla avanti. Inoltre, la campagna digitale si differenzia per essere condotta per il candidato, non dal candidato. Per quanto riguarda la corsa per il rinnovo del presidente del Piemonte e del Consiglio regionale 2019, ci restituisce un panorama meno articolato rispetto a altri contesti regionali. Le elezioni piemontesi si distinguono per due motivi: il basso tasso di frammentazione elettorale e la tendenza al bipolarismo. La competizione si è svolta, di fatto, attorno alle due tradizionali coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Dopo questa panoramica sulla distribuzione dei voti ai partiti possiamo affermare che se da una parte personaggi forti e conosciuti possono fare la differenza, dall’altra il volume di preferenze in un partito non è un buon indicatore del risultato finale del partito stesso. Al contrario, tra queste due variabili per quanto riguarda le regionali piemontesi c’è una debole correlazione negativa, il che vuol dire che maggiori sono i voti raccolti dal partito stesso minori sono le preferenze raccolte dai suoi singoli candidati. Nel Pd questo rapporto è più equilibrato grazie al gran numero di amministratori in carica ed uscenti, più conosciuti per gli elettori. Il terzo capitolo, realizzato a partire dall’analisi dello stile di campagna e engagement dei post Facebook di un dataset contenente i post Facebook delle ultime due settimane di campagna delle Regionali in Piemonte 2019, permette di concretizzare ciò che è stato detto nel primo e secondo capitolo. Il diverso utilizzo dello strumento Facebook da parte dei tre candidati principali, Chiamparino Cirio e Bertola, durante la campagna, ha evidenziato alcuni aspetti: a fronte di un’attività di pubblicazione maggiore il candidato di centrodestra Cirio non ha ottenuto un engagement maggiore. Chiamparino, esponente di centrosinistra, con il minor numero di post pubblicati, è colui che ha ottenuto i risultati migliori. Ciò si può spiegare facendo riferimento al concetto di permanent campaign, ovvero una campagna elettorale permanente, espresso nel capitolo 1. Chiamparino, come governatore uscente che si ricandida, anche detto incumbent, ha potuto sfruttare la sua influenza e notorietà della sua legislatura, trovandosi in una posizione di vantaggio durante le nuove elezioni. In un contesto di permanent campaign infatti, quelle a ridosso del voto hanno meno importanza. Altro aspetto emerso dall’analisi che riflette una delle caratteristiche principali delle campagne elettorali digitali è il ritorno agli eventi offline. Solo il candidato di centrosinistra Chiamparino ha una percentuale bassa di questo tipo di comunicazione, e quindi di eventi, gli altri due candidati ne fanno largo uso. Per concludere, la campagna elettorale nella società delle reti non può che essere digitale. Risulta quindi importante adattarsi al cambiamento ed essere pronti alle sfide che questa nuova era della comunicazione politica comporta e agli investimenti in termini di risorse umane ed economiche necessari.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
855236_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
585.91 kB
Formato
Adobe PDF
|
585.91 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/124627