La tesi tratta dell'impatto dei dazi alle importazioni sull'economia su più livelli. Innanzitutto, l'analisi parte dalla teoria microeconomica sull'argomento, mostrando come un dazio abbia effetti distorsivi in concorrenza perfetta (in un modello con due paesi), aumentando i prezzi dei beni importati, riducendo l'efficienza con cui viene impiegato il fattore lavoro e andando a diminuire il benessere complessivo presente nel sistema. La trattazione si sposta poi sull'analisi della teoria macroeconomica dei dazi: partendo dall'ipotesi che la domanda e l'offerta aggregate siano legate rispettivamente in maniera negativa e positiva al tasso d'interesse mondiale (considerato fisso), viene mostrato come un dazio temporaneo abbia effetti negativi sia sulla domanda che sull'offerta aggregata del Paese che lo impone, oltre che sull'occupazione, migliorando però nel breve periodo la sua bilancia commerciale; dall'analisi di un dazio permanente si mostra invece come una politica commerciale di questo tipo non abbia alcun effetto sulla bilancia commerciale nel lungo periodo. Per analizzare l'effettivo impatto a livello empirico di una politica commerciale protezionistica, si passa poi all'analisi di alcune regressioni lineari svolte su dati commerciali di varie nazioni negli ultimi anni, tratte dal paper “Macroeconomic Consequences of Tariffs” (Furceri, Hannan, Ostry, Rose, 2019). Questa analisi empirica conferma e approfondisce i risultati derivati dalla teoria: in seguito ad un aumento dei dazi, non solo calano produzione e produttività, ma aumentano anche disoccupazione e disuguaglianza sociale; inoltre, la regressione mostra come riduzioni e aumenti dei dazi non abbiano effetti simmetrici sull'economia, e come le economie avanzate risentano molto di più dell'aumento dell'imposizione rispetto ai paesi in via di sviluppo; infine un aumento dei dazi ha effetti molto più negativi in fasi di espansione del ciclo economico. L'analisi prosegue illustrando altri risultati dell'analisi pratica a livello macroeconomico, tra cui l'identificazione di diversi tipi di dazio e lo studio della loro importanza tra le determinanti delle bilance commerciali. Vengono brevemente analizzati anche gli effetti sul lato monetario. Infine l'analisi si conclude andando ad affrontare il caso studio dei recenti dazi USA in termini del loro possibile impatto sull'economia dell'Unione Europea e dell'Italia.

Le conseguenze economiche dei dazi sulle importazioni

ANFOSSO, ALESSANDRO
2019/2020

Abstract

La tesi tratta dell'impatto dei dazi alle importazioni sull'economia su più livelli. Innanzitutto, l'analisi parte dalla teoria microeconomica sull'argomento, mostrando come un dazio abbia effetti distorsivi in concorrenza perfetta (in un modello con due paesi), aumentando i prezzi dei beni importati, riducendo l'efficienza con cui viene impiegato il fattore lavoro e andando a diminuire il benessere complessivo presente nel sistema. La trattazione si sposta poi sull'analisi della teoria macroeconomica dei dazi: partendo dall'ipotesi che la domanda e l'offerta aggregate siano legate rispettivamente in maniera negativa e positiva al tasso d'interesse mondiale (considerato fisso), viene mostrato come un dazio temporaneo abbia effetti negativi sia sulla domanda che sull'offerta aggregata del Paese che lo impone, oltre che sull'occupazione, migliorando però nel breve periodo la sua bilancia commerciale; dall'analisi di un dazio permanente si mostra invece come una politica commerciale di questo tipo non abbia alcun effetto sulla bilancia commerciale nel lungo periodo. Per analizzare l'effettivo impatto a livello empirico di una politica commerciale protezionistica, si passa poi all'analisi di alcune regressioni lineari svolte su dati commerciali di varie nazioni negli ultimi anni, tratte dal paper “Macroeconomic Consequences of Tariffs” (Furceri, Hannan, Ostry, Rose, 2019). Questa analisi empirica conferma e approfondisce i risultati derivati dalla teoria: in seguito ad un aumento dei dazi, non solo calano produzione e produttività, ma aumentano anche disoccupazione e disuguaglianza sociale; inoltre, la regressione mostra come riduzioni e aumenti dei dazi non abbiano effetti simmetrici sull'economia, e come le economie avanzate risentano molto di più dell'aumento dell'imposizione rispetto ai paesi in via di sviluppo; infine un aumento dei dazi ha effetti molto più negativi in fasi di espansione del ciclo economico. L'analisi prosegue illustrando altri risultati dell'analisi pratica a livello macroeconomico, tra cui l'identificazione di diversi tipi di dazio e lo studio della loro importanza tra le determinanti delle bilance commerciali. Vengono brevemente analizzati anche gli effetti sul lato monetario. Infine l'analisi si conclude andando ad affrontare il caso studio dei recenti dazi USA in termini del loro possibile impatto sull'economia dell'Unione Europea e dell'Italia.
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