Il periodo storico che ci troviamo ad affrontare ha come temi d’importanza la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Con il progetto Green Deal l’Unione Europea ha posto per i Paesi membri l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 salvaguardando la biodiversità animale e vegetale. Il settore agricolo, quindi, non dovrà più solamente produrre in termini di quantità, ma dovrà rispondere alle nuove richieste del consumatore in tema di sostenibilità ambientale. In particolare, gli allevatori dovranno prendere in considerazione tipologie gestionali che promuovano l’allevamento estensivo come strumento di tutela della biodiversità. Partendo da queste considerazioni, nella mia relazione finale ho voluto occuparmi delle potenzialità del pascolamento, non solo come strumento di alimentazione delle bovine per la valorizzazione del latte, ma come fornitore di servizi ecosistemici, in particolare nelle zone marginali di montagna. Il pascolamento è uno strumento importante per la conservazione del territorio, per la salvaguardia di alcuni habitat, per il mantenimento della loro biodiversità e per la fornitura di prodotti tipici che, sul mercato, godono di un’importante diversificazione grazie alle notevoli caratteristiche qualitative, sia nutrizionali che aromatiche. Il tema principale è dunque il pascolo dal punto di vista ecologico e nutrizionale. Vengono descritte le diverse tecniche di pascolamento utilizzate, a cui segue un’esposizione metodologica per affrontare il problema delle carenze nutrizionali dovute all’aumento dei fabbisogni di mantenimento dell’animale con questo sistema di allevamento. Segue poi un’analisi sulla scelta della razza più opportuna da allevare nelle condizioni dei pascoli alpini e di come possa essere efficiente, per la sostenibilità economica di un’azienda, l’utilizzo della duplice attitudine latte-carne. L’attenzione principale è stata dedicata alla qualità del latte, partendo dalle proprietà chimico-fisiche e, successivamente, andando a descrivere le peculiarità di questo prodotto facendo emergere come esso rappresenti una risorsa fondamentale per la valorizzazione del territorio montano attraverso la sua trasformazione in formaggi tipici. Successivamente è stato affrontato l’aspetto multifunzionale dell’allevamento estensivo, facendo riferimento ai servizi ecosistemici forniti e alla loro classificazione più recente. Inoltre, sono state accennate le metodologie utilizzate per la quantificazione dell’impatto ambientale comparando un sistema intensivo e uno estensivo. L’obiettivo che ho cercato di raggiungere con questo lavoro bibliografico è stato quello di porre l’attenzione su una tipologia di allevamento che può rappresentare una soluzione concreta non solo per la salvaguardia dei territori montani, ma anche per la sostenibilità economica delle attività produttive che si svolgono nelle aree svantaggiate. Molte sono le sfide in termini di sostenibilità che l’agricoltura dovrà affrontare nei prossimi anni. Il pascolamento non sarà la soluzione a tutte le problematiche, ma può sicuramente dare il proprio contributo nell’approvvigionamento di alimenti caratterizzati da elevate proprietà organolettiche e nutrizionali, garantendo la salvaguardia della biodiversità, la riqualificazione delle zone marginali e l’utilizzo di risorse rinnovabili.

L'alimentazione delle bovine al pascolo: valorizzazione della produzione di latte e multifunzionalità

CELLA, FABRIZIO GIUSEPPE
2019/2020

Abstract

Il periodo storico che ci troviamo ad affrontare ha come temi d’importanza la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Con il progetto Green Deal l’Unione Europea ha posto per i Paesi membri l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 salvaguardando la biodiversità animale e vegetale. Il settore agricolo, quindi, non dovrà più solamente produrre in termini di quantità, ma dovrà rispondere alle nuove richieste del consumatore in tema di sostenibilità ambientale. In particolare, gli allevatori dovranno prendere in considerazione tipologie gestionali che promuovano l’allevamento estensivo come strumento di tutela della biodiversità. Partendo da queste considerazioni, nella mia relazione finale ho voluto occuparmi delle potenzialità del pascolamento, non solo come strumento di alimentazione delle bovine per la valorizzazione del latte, ma come fornitore di servizi ecosistemici, in particolare nelle zone marginali di montagna. Il pascolamento è uno strumento importante per la conservazione del territorio, per la salvaguardia di alcuni habitat, per il mantenimento della loro biodiversità e per la fornitura di prodotti tipici che, sul mercato, godono di un’importante diversificazione grazie alle notevoli caratteristiche qualitative, sia nutrizionali che aromatiche. Il tema principale è dunque il pascolo dal punto di vista ecologico e nutrizionale. Vengono descritte le diverse tecniche di pascolamento utilizzate, a cui segue un’esposizione metodologica per affrontare il problema delle carenze nutrizionali dovute all’aumento dei fabbisogni di mantenimento dell’animale con questo sistema di allevamento. Segue poi un’analisi sulla scelta della razza più opportuna da allevare nelle condizioni dei pascoli alpini e di come possa essere efficiente, per la sostenibilità economica di un’azienda, l’utilizzo della duplice attitudine latte-carne. L’attenzione principale è stata dedicata alla qualità del latte, partendo dalle proprietà chimico-fisiche e, successivamente, andando a descrivere le peculiarità di questo prodotto facendo emergere come esso rappresenti una risorsa fondamentale per la valorizzazione del territorio montano attraverso la sua trasformazione in formaggi tipici. Successivamente è stato affrontato l’aspetto multifunzionale dell’allevamento estensivo, facendo riferimento ai servizi ecosistemici forniti e alla loro classificazione più recente. Inoltre, sono state accennate le metodologie utilizzate per la quantificazione dell’impatto ambientale comparando un sistema intensivo e uno estensivo. L’obiettivo che ho cercato di raggiungere con questo lavoro bibliografico è stato quello di porre l’attenzione su una tipologia di allevamento che può rappresentare una soluzione concreta non solo per la salvaguardia dei territori montani, ma anche per la sostenibilità economica delle attività produttive che si svolgono nelle aree svantaggiate. Molte sono le sfide in termini di sostenibilità che l’agricoltura dovrà affrontare nei prossimi anni. Il pascolamento non sarà la soluzione a tutte le problematiche, ma può sicuramente dare il proprio contributo nell’approvvigionamento di alimenti caratterizzati da elevate proprietà organolettiche e nutrizionali, garantendo la salvaguardia della biodiversità, la riqualificazione delle zone marginali e l’utilizzo di risorse rinnovabili.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/124457