Abstract La tesi indaga, a fronte di documenti in larga parte inediti conservati presso l'Archivio della Tavola Valdese, le vicende che precedono e accompagnano la costruzione del Tempio di Torino. Esito di un progetto firmato dall'architetto torinese Luigi Formento, progettista dal profilo biografico ancora da approfondire, il Tempio è costruito in Viale del Re, ora corso Vittorio Emanuele II, zona di espansione della città definita dal Piano d'ingrandimento della Capitale redatto con il fondamentale contributo di Carlo Promis. Lo studio indaga il cantiere architettonico, aperto nel 1851 all'indomani dell'emanazione dello Statuto voluto dal sovrano Carlo Alberto che, all'articolo 1 concede ai Valdesi l'edificazione di una propria sede, evidenziando l'importante ruolo svolto da Charles Beckwith, figura di spicco nel milieu ottocentesco piemontese, e dal capomastro Eugenio Gastaldi, professionista impegnato attivamente nella realizzazione del Tempio. Inedite relazioni, nonché il confronto puntuale tra i disegni, ha poi permesso, nei limiti imposti dalla documentazione disponibile, un approccio allo studio della decorazione e dell'ornato, significativa espressione, unitamente all'architettura, dell'interpretazione del progressivo diffondersi dell'Eclettismo che, soprattutto dalla metà del secolo, segna il lungo Ottocento.

Luigi Formento. Il Tempio di Torino nelle carte dell'Archivio della Tavola Valdese

MALENGO, MATILDE
2019/2020

Abstract

Abstract La tesi indaga, a fronte di documenti in larga parte inediti conservati presso l'Archivio della Tavola Valdese, le vicende che precedono e accompagnano la costruzione del Tempio di Torino. Esito di un progetto firmato dall'architetto torinese Luigi Formento, progettista dal profilo biografico ancora da approfondire, il Tempio è costruito in Viale del Re, ora corso Vittorio Emanuele II, zona di espansione della città definita dal Piano d'ingrandimento della Capitale redatto con il fondamentale contributo di Carlo Promis. Lo studio indaga il cantiere architettonico, aperto nel 1851 all'indomani dell'emanazione dello Statuto voluto dal sovrano Carlo Alberto che, all'articolo 1 concede ai Valdesi l'edificazione di una propria sede, evidenziando l'importante ruolo svolto da Charles Beckwith, figura di spicco nel milieu ottocentesco piemontese, e dal capomastro Eugenio Gastaldi, professionista impegnato attivamente nella realizzazione del Tempio. Inedite relazioni, nonché il confronto puntuale tra i disegni, ha poi permesso, nei limiti imposti dalla documentazione disponibile, un approccio allo studio della decorazione e dell'ornato, significativa espressione, unitamente all'architettura, dell'interpretazione del progressivo diffondersi dell'Eclettismo che, soprattutto dalla metà del secolo, segna il lungo Ottocento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/124445