Educare da lontano, l'attività dell'educatore all'epoca del Covid-19

The research presented here aims to find out about the work situation of educators in the various educational and training fields during the constriction in the home due to the Covid-19 world pandemic. Forced to social distancing, the operators of our territory, of the whole nation and Europeans were forced to reinvent themselves and do their work from home, using the network, social networks and social media as means and instruments of communication with people, who until a few days before they met in physical places, providing them with support not only through words, but through gestures, looks, contact and non-verbal language: a confused and decidedly new situation, of which we tried to know the implications by proposing to the educators a self-filled questionnaire that would frame the work situation, the discomfort experienced and the future prospects of the operators involved in this unprecedented challenge. The sample of educators chosen through a constructivist approach responds to a very precise profile of operators who, during the lockdown, continued their activity and replaced it with the methods that best conformed to the need for social distancing as required by ministerial provisions. In the processing of the data collected, a situation of unease emerges on the part of all the educators who, finding themselves in a completely new situation, would have preferred clearer and more uniform provisions at a national level. There emerges also the concern for the educational situation of people who, forced into the home, have not been able to access the new modalities and have been excluded from them, suffering situations of abandonment, linguistic isolation or simply lack of socialization, with the risk of a regression in the path taken up to that moment, damaging people's fundamental rights. The results obtained by the education carried out through the network have been perceived as relevant, but at the same time as impossible, or unlikely substitutes for the traditional educational activity and planning, which despite being often criticized by the operators themselves as too static, has an indispensable and inseparable element from the education itself: the relation.

La ricerca qui presentata si propone di conoscere quale sia stata la situazione lavorativa degli educatori nei vari ambiti educativi e formativi durante la costrizione in casa per via della pandemia mondiale di Covid-19. Costretti al distanziamento sociale gli operatori del nostro territorio, di tutta la nazione e europei sono stati costretti a reinventarsi e a svolgere il proprio lavoro da casa, utilizzando la rete, i social network ed i social media come mezzi e strumenti di comunicazione con le persone, che fino a qualche giorno prima incontravano in luoghi fisici, fornendo loro supporto non solo tramite le parole, ma tramite gesti, sguardi, contatto e linguaggio non-verbale: una situazione confusa e decisamente nuova, della quale si è cercato di conoscere i risvolti proponendo agli educatori un questionario auto compilato che inquadrasse la situazione lavorativa, il disagio provato e le prospettive future dagli operatori coinvolti in questa sfida senza precedenti. Il campione di educatori scelto tramite un approccio costruttivista risponde ad un profilo ben preciso di operatori che durante il lockdown abbiano continuato la propria attività sostituendola con le modalità che più si conformavano alla necessità del distanziamento sociale voluto dalle disposizioni ministeriali. Emerge nell'elaborazione dei dati raccolti, una situazione di disagio da parte di tutti gli educatori, che trovandosi in una situazione del tutto nuova avrebbero preferito disposizioni più chiare ed uniformate a livello nazionale. Emerge, inoltre, la preoccupazione per la situazione educativa delle persone che, costrette in casa, non hanno potuto accedere alle nuove modalità e ne sono rimasti esclusi, soffrendo situazioni di abbandono, isolamento linguistico o semplicemente mancanza di socializzazione, con il rischio di un regresso nel percorso svolto fino a quel momento, ledendo a diritti fondamentali delle persone. I risultati ottenuti dall' educativa svolta tramite la rete sono stati percepiti come rilevanti, ma al contempo come impossibili, o improbabili sostituti dell'attività e progettazione educativa tradizionale, che nonostante venga spesso criticata dagli operatori stessi come troppo statica possiede un elemento indispensabile ed inscindibile dall'educazione stessa: la relazione.