La pratica dello smart working (o lavoro agile) si è diffusa sempre più nel corso degli ultimi anni e si intende come una particolare tipologia di prestazione lavorativa da parte di un individuo che è libero di scegliere luogo, orario e modalità di lavoro. In un primo momento il fenomeno ha coinvolto tutte quelle imprese interessate ad innovarsi determinando simultaneamente il perfezionamento delle modalità di organizzazione dell'impresa ed un miglioramento delle condizioni sociali dei lavoratori. Quest'anno invece si è assistito ad un passaggio dall'adozione delle misure di smart working in ottica innovativa ad una necessità di ricorrere a tali modalità di lavoro in risposta alle difficoltà sorte con la diffusione della pandemia globale di Covid-19. Tale emergenza ha evidenziato differenze sostanziali tra quei paesi con alto grado di informatizzazione, in cui questo approccio lavorativo era già consolidato, ed i paesi, tra cui l'Italia, in cui è stato necessario un cambiamento repentino. L'attuazione del lavoro agile ha interessato sia il settore privato sia quello pubblico. Nel nostro paese, nel settore pubblico, preso in esame in questa trattazione, lo smart working è stato ufficialmente introdotto con la legge 7 Agosto 2015 n. 124 riconosciuta come Riforma Madia; successivamente è stato dato un ulteriore inquadramento legislativo tramite la legge n. 81 del 2017. Con la situazione di emergenza creatasi a causa del contagio da Covid-19 il governo italiano ha emanato alcuni decreti legge volti ad incentivare e semplificare l'accesso allo smart working nelle amministrazioni pubbliche. Nella trattazione l'oggetto del case study è lo smart working nel Comune di Torino e le modalità di applicazione adottate nel corso degli anni. Sono stati presi in esame i progetti pilota promossi dalla Città di Torino a partire dal 2017 orientati a favorire la diffusione del lavoro agile nella Pubblica Amministrazione: Edilizia Agile, 6 Smart, Smartcare. Si è poi focalizzata l'attenzione sull'impatto che l'emergenza Covid ha avuto nell'evoluzione dello smart working nell'ente, le ripercussioni sul piano sociale e le prospettive che si delineano per il futuro.

SMART WORKING E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE UNA PROSPETTIVA ITALIANA: CITTA' DI TORINO

MENZIO, GIANLUCA
2019/2020

Abstract

La pratica dello smart working (o lavoro agile) si è diffusa sempre più nel corso degli ultimi anni e si intende come una particolare tipologia di prestazione lavorativa da parte di un individuo che è libero di scegliere luogo, orario e modalità di lavoro. In un primo momento il fenomeno ha coinvolto tutte quelle imprese interessate ad innovarsi determinando simultaneamente il perfezionamento delle modalità di organizzazione dell'impresa ed un miglioramento delle condizioni sociali dei lavoratori. Quest'anno invece si è assistito ad un passaggio dall'adozione delle misure di smart working in ottica innovativa ad una necessità di ricorrere a tali modalità di lavoro in risposta alle difficoltà sorte con la diffusione della pandemia globale di Covid-19. Tale emergenza ha evidenziato differenze sostanziali tra quei paesi con alto grado di informatizzazione, in cui questo approccio lavorativo era già consolidato, ed i paesi, tra cui l'Italia, in cui è stato necessario un cambiamento repentino. L'attuazione del lavoro agile ha interessato sia il settore privato sia quello pubblico. Nel nostro paese, nel settore pubblico, preso in esame in questa trattazione, lo smart working è stato ufficialmente introdotto con la legge 7 Agosto 2015 n. 124 riconosciuta come Riforma Madia; successivamente è stato dato un ulteriore inquadramento legislativo tramite la legge n. 81 del 2017. Con la situazione di emergenza creatasi a causa del contagio da Covid-19 il governo italiano ha emanato alcuni decreti legge volti ad incentivare e semplificare l'accesso allo smart working nelle amministrazioni pubbliche. Nella trattazione l'oggetto del case study è lo smart working nel Comune di Torino e le modalità di applicazione adottate nel corso degli anni. Sono stati presi in esame i progetti pilota promossi dalla Città di Torino a partire dal 2017 orientati a favorire la diffusione del lavoro agile nella Pubblica Amministrazione: Edilizia Agile, 6 Smart, Smartcare. Si è poi focalizzata l'attenzione sull'impatto che l'emergenza Covid ha avuto nell'evoluzione dello smart working nell'ente, le ripercussioni sul piano sociale e le prospettive che si delineano per il futuro.
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