Il presente elaborato è frutto di uno studio della posizione assunta dalla recente giurisprudenza italiana in materia societaria, in relazione al trattamento dei debiti tributari. Il problema, è se la giurisprudenza applichi un principio di ultrattività fiscale alle società cancellate dal Registro delle Imprese quando esse si siano rese inadempienti al pagamento dei debiti sociali di natura tributaria. L'obiettivo di questa tesi, è quello di richiamare l'attenzione sulle ragioni che hanno giustificato il permanere o meno in capo alla società di un centro di imputazione giuridico dei rapporti tributari per gli anni successivi alla data di cancellazione dal Registro delle Imprese; ciò, al fine di poter far valere i diritti dei creditori tributari oltre la data della cancellazione, posto che si tratta di uno scenario frequente. Si è pertanto cercato di prendere in considerazione i profili in gioco ed il trattamento applicato dalla giurisprudenza, onde stabilire se possa affermarsi il ricorrere di un principio di ultrattività fiscale o meno. Si sono dunque affrontate le questioni non dal lato del diritto processuale, bensì del diritto sostanziale. La tesi è articolata in quattro capitoli: nel primo capitolo, si affrontano tre argomenti: il regime giuridico post liquidazione, in cui si riassume brevemente l'iter che porta una società alla sua cancellazione dal Registro delle Imprese, e si evidenza come essa non possa essere soggetta ad azioni da parte dei creditori per debiti non pagati nella fase di liquidazione; successivamente, ''le responsabilità dei soci'', che possono risultare tenuti a rifondere, qualora abbiano ricevuto a titolo di riparto liquidatorio somme di denaro o beni sociali, invece di destinarli a saldare i debiti sociali; infine ''la responsabilità degli amministratori e dei liquidatori'', ai quali sia imputabile il mancato pagamento di tali debiti. 3 Il secondo capitolo espone le argomentazioni della Corte di Cassazione, che si è espressa con numerose sentenze in merito ai debiti sociali non soddisfatti dalla società prima della cancellazione. Nel terzo capitolo si entra nello specifico analizzando le sentenze della Corte di Cassazione relative ai debiti tributari non pagati in sede di liquidazione, concludendo con un cenno al disposto dell'art. 28 co.4 del d.lgs. n.175/2014, decreto semplificazioni fiscali, con cui il legislatore ha disciplinato diversamente del mancato pagamento dei debiti fiscali. Infine, la ricerca si chiude con un breve giudizio personale.
Ultrattività ai fini fiscali di società cancellata dal Registro delle Imprese
TONIN, FRANCESCO
2019/2020
Abstract
Il presente elaborato è frutto di uno studio della posizione assunta dalla recente giurisprudenza italiana in materia societaria, in relazione al trattamento dei debiti tributari. Il problema, è se la giurisprudenza applichi un principio di ultrattività fiscale alle società cancellate dal Registro delle Imprese quando esse si siano rese inadempienti al pagamento dei debiti sociali di natura tributaria. L'obiettivo di questa tesi, è quello di richiamare l'attenzione sulle ragioni che hanno giustificato il permanere o meno in capo alla società di un centro di imputazione giuridico dei rapporti tributari per gli anni successivi alla data di cancellazione dal Registro delle Imprese; ciò, al fine di poter far valere i diritti dei creditori tributari oltre la data della cancellazione, posto che si tratta di uno scenario frequente. Si è pertanto cercato di prendere in considerazione i profili in gioco ed il trattamento applicato dalla giurisprudenza, onde stabilire se possa affermarsi il ricorrere di un principio di ultrattività fiscale o meno. Si sono dunque affrontate le questioni non dal lato del diritto processuale, bensì del diritto sostanziale. La tesi è articolata in quattro capitoli: nel primo capitolo, si affrontano tre argomenti: il regime giuridico post liquidazione, in cui si riassume brevemente l'iter che porta una società alla sua cancellazione dal Registro delle Imprese, e si evidenza come essa non possa essere soggetta ad azioni da parte dei creditori per debiti non pagati nella fase di liquidazione; successivamente, ''le responsabilità dei soci'', che possono risultare tenuti a rifondere, qualora abbiano ricevuto a titolo di riparto liquidatorio somme di denaro o beni sociali, invece di destinarli a saldare i debiti sociali; infine ''la responsabilità degli amministratori e dei liquidatori'', ai quali sia imputabile il mancato pagamento di tali debiti. 3 Il secondo capitolo espone le argomentazioni della Corte di Cassazione, che si è espressa con numerose sentenze in merito ai debiti sociali non soddisfatti dalla società prima della cancellazione. Nel terzo capitolo si entra nello specifico analizzando le sentenze della Corte di Cassazione relative ai debiti tributari non pagati in sede di liquidazione, concludendo con un cenno al disposto dell'art. 28 co.4 del d.lgs. n.175/2014, decreto semplificazioni fiscali, con cui il legislatore ha disciplinato diversamente del mancato pagamento dei debiti fiscali. Infine, la ricerca si chiude con un breve giudizio personale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/124295