Il seguente lavoro dal titolo: "Creatività e infanzia” ha come scopo quello di evidenziare l’importanza della creatività e di come sostenere la capacità creativa del bambino nel tempo a partire dalla prima infanzia. La creatività è infatti una capacità innata, presente in tutte le persone durante la fanciullezza. Ciascuno nasce con una predisposizione alla creatività, competenza che però molto spesso, con l'avanzare dell'età, viene persa nel tempo e sostituita con altre ritenute più idonee per il mondo lavorativo. Per questo motivo la scuola privilegia una didattica più informativa, orientata all’assimilazione e alla memorizzazione di conoscenze, piuttosto che a una didattica artistica che invece favorisce l’espressione fantasiosa dell’alunno. Lo sviluppo del pensiero divergente, ovvero della capacità creativa, permette di trovare soluzioni diverse a situazioni complesse e quindi di affrontare in modo diverso la realtà, perché consente di vedere sotto un punto di vista alternativo, meno sequenziale e matematico. È quindi importante che fin dalla tenera età del bambino, i Servizi d’Infanzia 0-3 si occupino di educare, sostenere e incentivare il pensiero divergente del fanciullo per permettergli una migliore crescita e apprendimento. Questo testo pone l’attenzione su come le attività, gli spazi, e i materiali possano sostenere e migliorare tale capacità del bambino al nido. Il pensiero chiave della seguente dissertazione è quello di ribadire l’importanza di sostenere lo sviluppo del pensiero divergente e la creatività nei bambini. L’argomento è stato diviso in tre capitoli: il primo si concentra sulla definizione di creatività. In questa parte viene spiegata la differenza tra pensiero divergente (creativo), e pensiero convergente (non creativo). Ci sono in merito alcuni collegamenti alle teorie di autori come Joy Paul Guilford, Jean Piaget, Alberto e Bruno Munari, e riferimenti agli studi sul pensiero laterale di Edward De Bono. Il secondo capitolo riguarda il trattamento della creatività in ambito pedagogico. Sono presenti approfondimenti su: il ruolo dell’adulto, la didattica educativa del Reggio Emilia Approach e dell’importanza della fiaba come strumento per valorizzare la creatività. Nel terzo e ultimo capitolo riporto la mia personale esperienza di tirocinio universitario al nido Piccolo Principe di Moncalieri, svolto nell’ anno accademico 2018/2019, facendo riferimento al tema “Arte e Bellezza” su cui si basa il Progetto Educativo della struttura. In questa parte riporto alcuni esempi concreti di laboratori e attività svolti dalle educatrici per incentivare il pensiero creativo nel bambino. In conclusione, è presente un paragrafo su un’attività didattica molto usata al nido e di cui si riscontra una buona efficienza e valenza pedagogica: il collage.
Creatività e infanzia
RICCARDI, SARA
2019/2020
Abstract
Il seguente lavoro dal titolo: "Creatività e infanzia” ha come scopo quello di evidenziare l’importanza della creatività e di come sostenere la capacità creativa del bambino nel tempo a partire dalla prima infanzia. La creatività è infatti una capacità innata, presente in tutte le persone durante la fanciullezza. Ciascuno nasce con una predisposizione alla creatività, competenza che però molto spesso, con l'avanzare dell'età, viene persa nel tempo e sostituita con altre ritenute più idonee per il mondo lavorativo. Per questo motivo la scuola privilegia una didattica più informativa, orientata all’assimilazione e alla memorizzazione di conoscenze, piuttosto che a una didattica artistica che invece favorisce l’espressione fantasiosa dell’alunno. Lo sviluppo del pensiero divergente, ovvero della capacità creativa, permette di trovare soluzioni diverse a situazioni complesse e quindi di affrontare in modo diverso la realtà, perché consente di vedere sotto un punto di vista alternativo, meno sequenziale e matematico. È quindi importante che fin dalla tenera età del bambino, i Servizi d’Infanzia 0-3 si occupino di educare, sostenere e incentivare il pensiero divergente del fanciullo per permettergli una migliore crescita e apprendimento. Questo testo pone l’attenzione su come le attività, gli spazi, e i materiali possano sostenere e migliorare tale capacità del bambino al nido. Il pensiero chiave della seguente dissertazione è quello di ribadire l’importanza di sostenere lo sviluppo del pensiero divergente e la creatività nei bambini. L’argomento è stato diviso in tre capitoli: il primo si concentra sulla definizione di creatività. In questa parte viene spiegata la differenza tra pensiero divergente (creativo), e pensiero convergente (non creativo). Ci sono in merito alcuni collegamenti alle teorie di autori come Joy Paul Guilford, Jean Piaget, Alberto e Bruno Munari, e riferimenti agli studi sul pensiero laterale di Edward De Bono. Il secondo capitolo riguarda il trattamento della creatività in ambito pedagogico. Sono presenti approfondimenti su: il ruolo dell’adulto, la didattica educativa del Reggio Emilia Approach e dell’importanza della fiaba come strumento per valorizzare la creatività. Nel terzo e ultimo capitolo riporto la mia personale esperienza di tirocinio universitario al nido Piccolo Principe di Moncalieri, svolto nell’ anno accademico 2018/2019, facendo riferimento al tema “Arte e Bellezza” su cui si basa il Progetto Educativo della struttura. In questa parte riporto alcuni esempi concreti di laboratori e attività svolti dalle educatrici per incentivare il pensiero creativo nel bambino. In conclusione, è presente un paragrafo su un’attività didattica molto usata al nido e di cui si riscontra una buona efficienza e valenza pedagogica: il collage.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/124204