La mia ricerca tocca alcuni punti importanti della traduzione dei "Fiori del male" in lingua italiana, a partire da Riccardo Sonzogno, primo traduttore italiano, che attraverso la sua traduzione filologica, in prosa, ottiene un risultato molto pregevole, che avrà lunga risonanza per i decenni a venire. Seguono le traduzioni artistiche di alcuni poeti che si collocano nella fase più matura delle traduzioni italiane dei Fiori, a partire da Luigi De Nardis, che esprime il suo apprezzamento per la traduzione di Sonzogno e realizza una traduzione in endecasillabi sciolti, mostrando la necessità di accostare la lingua baudelairiana a quella leopardiana. Si affronta poi la traduzione di Giovanni Raboni, che realizza addirittura cinque versioni differenti, mostrando la sua continua tensione ad un risultato sempre migliore del precedente, e che è tra i primi traduttori ad allontanarsi dall'influenza della stagione ermetica, abbandonando la strofa, il verso e la rima, ma mostrando il permanere di tendenze linguistiche come l'inversione e l'iperbato. La tesi si conclude infine con Antonio Prete, che anacronisticamente ritorna alla scelta di una traduzione metrica, secondo il traduttore necessaria per esprimere l'unità tra la classicità formale baudelairiana e una lingua dell'eccesso, ma d'altra parte rischiosa in quanto segna un divario con i modi della poesia novecentesca, provocando così un allontanamento tra la lingua di Baudelaire e quella contemporanea. Per questo lavoro sono risultati importanti saggi come quello di Giuseppe Bernardelli (Baudelaire nelle traduzioni italiane. Con un saggio introduttivo di Davide Vago), che contiene una panoramica generale delle traduzioni italiane dei Fiori del Male, e che mi ha permesso di collocare le traduzioni analizzate all'interno di un contesto più ampio, e di Leonardo Manigrasso (Capitoli autobiografici. Poeti che traducono poeti dagli ermetici a Luciano Erba), risultatomi fondamentale per conoscere le tendenze traduttive in Italia, con particolare attenzione ai poeti traduttori. Mi sono infine servita di prefazioni, interviste ed articoli per approfondire più specificamente l'analisi sulle traduzioni studiate.

"I Fiori del male" in Italia. Da Riccardo Sonzogno a Giovanni Raboni

FERRERO, STEFANIA
2019/2020

Abstract

La mia ricerca tocca alcuni punti importanti della traduzione dei "Fiori del male" in lingua italiana, a partire da Riccardo Sonzogno, primo traduttore italiano, che attraverso la sua traduzione filologica, in prosa, ottiene un risultato molto pregevole, che avrà lunga risonanza per i decenni a venire. Seguono le traduzioni artistiche di alcuni poeti che si collocano nella fase più matura delle traduzioni italiane dei Fiori, a partire da Luigi De Nardis, che esprime il suo apprezzamento per la traduzione di Sonzogno e realizza una traduzione in endecasillabi sciolti, mostrando la necessità di accostare la lingua baudelairiana a quella leopardiana. Si affronta poi la traduzione di Giovanni Raboni, che realizza addirittura cinque versioni differenti, mostrando la sua continua tensione ad un risultato sempre migliore del precedente, e che è tra i primi traduttori ad allontanarsi dall'influenza della stagione ermetica, abbandonando la strofa, il verso e la rima, ma mostrando il permanere di tendenze linguistiche come l'inversione e l'iperbato. La tesi si conclude infine con Antonio Prete, che anacronisticamente ritorna alla scelta di una traduzione metrica, secondo il traduttore necessaria per esprimere l'unità tra la classicità formale baudelairiana e una lingua dell'eccesso, ma d'altra parte rischiosa in quanto segna un divario con i modi della poesia novecentesca, provocando così un allontanamento tra la lingua di Baudelaire e quella contemporanea. Per questo lavoro sono risultati importanti saggi come quello di Giuseppe Bernardelli (Baudelaire nelle traduzioni italiane. Con un saggio introduttivo di Davide Vago), che contiene una panoramica generale delle traduzioni italiane dei Fiori del Male, e che mi ha permesso di collocare le traduzioni analizzate all'interno di un contesto più ampio, e di Leonardo Manigrasso (Capitoli autobiografici. Poeti che traducono poeti dagli ermetici a Luciano Erba), risultatomi fondamentale per conoscere le tendenze traduttive in Italia, con particolare attenzione ai poeti traduttori. Mi sono infine servita di prefazioni, interviste ed articoli per approfondire più specificamente l'analisi sulle traduzioni studiate.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
832783_tesiferrerostefania.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 943.07 kB
Formato Adobe PDF
943.07 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/124116