La comprensione dei cambiamenti ecologico-ambientali legati alla Crisi di Salinità Messiniana (CSM; 5.97-5.33 Ma) anima da molti anni il dibattito scientifico. Negli ultimi 40 anni, fin dalla scoperta di enormi depositi evaporitici sul fondo del mar Mediterraneo, molte teorie sono state elaborate e migliaia di lavori pubblicati, facendo del Messiniano uno degli intervalli di tempo più studiati nella storia della terra. La presente tesi è il risultato di un lavoro multidisciplinare che contribuisce alla definizione delle condizioni paleoambientali, presenti all'interno del bacino Mediterraneo, nel corso della CSM. L'obiettivo principale di questo lavoro è quello di illustrare le varie fasi che hanno caratterizzato la CSM nelle zone bacinali e peribacinali del Mediterraneo. Ciò è stato possibile grazie ad una attenta ricerca bibliografica che ha inoltre permesso di comparare le differenti teorie, relative a questo evento, che sono state proposte con il progredire delle conoscenze. È stato quindi possibile illustrare in maniera dettagliata le varie successioni che testimoniano l'avvicendarsi delle varie fasi della CSM all'interno del bacino Mediterraneo ed in parte nel Bacino Piemontese. Sono stati descritti i principali processi che regolano gli scambi tra il mar Mediterraneo e l'oceano Atlantico; è stato quindi definito come questi processi, combinati all'evaporazione e all'apporto meteorico-fluviale, incidano sulla salinità delle acque mediterranee. Sono stati inoltre descritte e sinteticamente interpretate le varie unità messiniane rinvenibili all'interno del Bacino Piemontese, correlandole con i principali eventi della CSM. Infine, si è deciso di focalizzare l'attenzione sulle cenosi microbiche registrate all'interno delle evaporiti messiniane, descritte nella Primary Lower Gypsum unit (PLG), rappresentative della prima fase della CSM (5.97-5.60 Ma). A questo riguardo, si è successivamente provveduto con un confronto delle principali strategie di adattamento che sviluppano gli organismi attuali per la colonizzazione degli ambienti ipersalini. Infine si sono paragonate le paleocenosi microbiche messiniane, ricostruite attraverso lo studio dei microfossili contenuti all'interno dei depositi PLG, con le cenosi attuali presenti negli ambienti ipersalini. Da questo raffronto, in termini sia tassonomici sia fisiologici, è stato possibile cogliere similitudini e divergenze significative, in grado di dare una visione maggiormente multidisciplinare alle varie teorie formulate. Grazie all'attento lavoro di ricerca bibliografica effettuata, il presente lavoro riassume lo stato attuale delle conoscenze acquisite riguardanti la CSM.

Il contenuto microbiologico dei depositi evaporitici messiniani (Primary Lower Gypsum unit): confronto con cenosi attuali di ambienti ipersalini ​

MARTINELLI, PIERLUIGI
2019/2020

Abstract

La comprensione dei cambiamenti ecologico-ambientali legati alla Crisi di Salinità Messiniana (CSM; 5.97-5.33 Ma) anima da molti anni il dibattito scientifico. Negli ultimi 40 anni, fin dalla scoperta di enormi depositi evaporitici sul fondo del mar Mediterraneo, molte teorie sono state elaborate e migliaia di lavori pubblicati, facendo del Messiniano uno degli intervalli di tempo più studiati nella storia della terra. La presente tesi è il risultato di un lavoro multidisciplinare che contribuisce alla definizione delle condizioni paleoambientali, presenti all'interno del bacino Mediterraneo, nel corso della CSM. L'obiettivo principale di questo lavoro è quello di illustrare le varie fasi che hanno caratterizzato la CSM nelle zone bacinali e peribacinali del Mediterraneo. Ciò è stato possibile grazie ad una attenta ricerca bibliografica che ha inoltre permesso di comparare le differenti teorie, relative a questo evento, che sono state proposte con il progredire delle conoscenze. È stato quindi possibile illustrare in maniera dettagliata le varie successioni che testimoniano l'avvicendarsi delle varie fasi della CSM all'interno del bacino Mediterraneo ed in parte nel Bacino Piemontese. Sono stati descritti i principali processi che regolano gli scambi tra il mar Mediterraneo e l'oceano Atlantico; è stato quindi definito come questi processi, combinati all'evaporazione e all'apporto meteorico-fluviale, incidano sulla salinità delle acque mediterranee. Sono stati inoltre descritte e sinteticamente interpretate le varie unità messiniane rinvenibili all'interno del Bacino Piemontese, correlandole con i principali eventi della CSM. Infine, si è deciso di focalizzare l'attenzione sulle cenosi microbiche registrate all'interno delle evaporiti messiniane, descritte nella Primary Lower Gypsum unit (PLG), rappresentative della prima fase della CSM (5.97-5.60 Ma). A questo riguardo, si è successivamente provveduto con un confronto delle principali strategie di adattamento che sviluppano gli organismi attuali per la colonizzazione degli ambienti ipersalini. Infine si sono paragonate le paleocenosi microbiche messiniane, ricostruite attraverso lo studio dei microfossili contenuti all'interno dei depositi PLG, con le cenosi attuali presenti negli ambienti ipersalini. Da questo raffronto, in termini sia tassonomici sia fisiologici, è stato possibile cogliere similitudini e divergenze significative, in grado di dare una visione maggiormente multidisciplinare alle varie teorie formulate. Grazie all'attento lavoro di ricerca bibliografica effettuata, il presente lavoro riassume lo stato attuale delle conoscenze acquisite riguardanti la CSM.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/124093