In un contesto di progressiva disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e della democrazia rappresentativa si avvia il tentativo di un nuovo rapporto tra le istituzioni e la società civile. Si sviluppano i processi di democrazia deliberativa e partecipativa, che rappresentano un nuovo modo di decidere sulla cosa pubblica coinvolgendo più attori, affinché la decisione presa sia più rappresentativa e di conseguenza trovi meno ostacoli nella sua implementazione. Con l'avvento delle ICT (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) queste pratiche hanno subito un lento, e ancora in via di sviluppo, processo di digitalizzazione. Dapprima si sono attuate pratiche di e-government intese come un nuovo modo di offrire servizi già offerti in forme non digitali al fine di incrementare la trasparenza istituzionale. Successivamente nei primi anni Duemila si è cominciato a discutere di e-Democracy e e-Participation. Sebbene il concetto di eParticipation abbia dei confini molto labili con quelli di eDemocracy e eGovernment, con “partecipazione elettronica” si intende tutto ciò che comprenda l'utilizzo di Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC o, in inglese, ICT) al fine di coinvolgere i cittadini nei processi decisionali del governo. Se, quindi, inizialmente le amministrazioni si sviluppano sul digitale più in termini di trasparenza e sull'affidabilità delle istituzioni fornendo servizi sui siti web delle amministrazioni stesse, recentemente è sempre più frequente l'utilizzo di siti web che, tramite strumenti differenti, garantiscono la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche. Le pratiche di partecipazione online sono diverse, possono nascere dalla volontà dei cittadini tramite pratiche bottom-up, ma in questo caso ci si concentrerà appunto sulle piattaforme top-down, ossia quelle implementate dalla Pubblica Amministrazione. In Italia, numerosi sono gli esempi di piattaforme consultive online. Tra questi la Regione Toscana fu la prima a elaborare una legge sulla partecipazione che fece prendere forma al sito PartecipaToscana, l'Emilia-Romagna con IoPartecipo+, la Puglia con PugliaPartecipa e il più recente caso nazionale di ParteciPA. In questa tesi verrà trattata prima l'evoluzione della partecipazione online e come la letteratura ha affrontato questo tema. In particolare, come questo fenomeno viene valutato e definito. In secondo luogo vengono analizzati i casi regionali citati e intervistati alcuni addetti ai lavori, nel tentativo di scoprire quali sono le effettive potenzialità di questi strumenti. In particolare ci si interroga su che effetti possano avere le scelte sul design e l'istituzionalizzazione delle pratiche partecipative sulla partecipazione civica.
eParticipation: le consultazioni pubbliche online della Pubblica Amministrazione Italiana
VERDOLIVA, MICHELLE PATRIZIA
2019/2020
Abstract
In un contesto di progressiva disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e della democrazia rappresentativa si avvia il tentativo di un nuovo rapporto tra le istituzioni e la società civile. Si sviluppano i processi di democrazia deliberativa e partecipativa, che rappresentano un nuovo modo di decidere sulla cosa pubblica coinvolgendo più attori, affinché la decisione presa sia più rappresentativa e di conseguenza trovi meno ostacoli nella sua implementazione. Con l'avvento delle ICT (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) queste pratiche hanno subito un lento, e ancora in via di sviluppo, processo di digitalizzazione. Dapprima si sono attuate pratiche di e-government intese come un nuovo modo di offrire servizi già offerti in forme non digitali al fine di incrementare la trasparenza istituzionale. Successivamente nei primi anni Duemila si è cominciato a discutere di e-Democracy e e-Participation. Sebbene il concetto di eParticipation abbia dei confini molto labili con quelli di eDemocracy e eGovernment, con “partecipazione elettronica” si intende tutto ciò che comprenda l'utilizzo di Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC o, in inglese, ICT) al fine di coinvolgere i cittadini nei processi decisionali del governo. Se, quindi, inizialmente le amministrazioni si sviluppano sul digitale più in termini di trasparenza e sull'affidabilità delle istituzioni fornendo servizi sui siti web delle amministrazioni stesse, recentemente è sempre più frequente l'utilizzo di siti web che, tramite strumenti differenti, garantiscono la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche. Le pratiche di partecipazione online sono diverse, possono nascere dalla volontà dei cittadini tramite pratiche bottom-up, ma in questo caso ci si concentrerà appunto sulle piattaforme top-down, ossia quelle implementate dalla Pubblica Amministrazione. In Italia, numerosi sono gli esempi di piattaforme consultive online. Tra questi la Regione Toscana fu la prima a elaborare una legge sulla partecipazione che fece prendere forma al sito PartecipaToscana, l'Emilia-Romagna con IoPartecipo+, la Puglia con PugliaPartecipa e il più recente caso nazionale di ParteciPA. In questa tesi verrà trattata prima l'evoluzione della partecipazione online e come la letteratura ha affrontato questo tema. In particolare, come questo fenomeno viene valutato e definito. In secondo luogo vengono analizzati i casi regionali citati e intervistati alcuni addetti ai lavori, nel tentativo di scoprire quali sono le effettive potenzialità di questi strumenti. In particolare ci si interroga su che effetti possano avere le scelte sul design e l'istituzionalizzazione delle pratiche partecipative sulla partecipazione civica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/124042