Lo scopo principale della Cosmologia è quello di studiare l'origine e l'evoluzione dell'universo in tutte le sue componenti. Nell'ultimo secolo, grazie al continuo progresso tecnologico, è stato possibile ampliare notevolmente il nostro campo di vista sul cosmo e di poter così osservare regioni sempre più grandi e in modo sempre più preciso. Tali osservazioni hanno portato alla scoperta di una varietà di strutture in cui è suddiviso l'universo, le quali hanno spinto i cosmologi a teorizzare modelli di nascita e di evoluzione per l'universo che potessero spiegarle. Al fianco di questi modelli è stato necessario introdurre dei metodi matematici che permettessero lo studio e l'analisi delle osservazioni effettuate e che spiegassero la relazioni con le principali teorie evolutive dell'Universo. Lo scopo di questa tesi è stato quello di approfondire i principali modelli utilizzati oggi in cosmologia e di utilizzare risultati già noti per proporre un metodo alternativo per lo studio delle perturbazioni nella densità che hanno portato alla formazione delle strutture che oggi osserviamo.
Perturbazioni cosmologiche: metodi alternativi per lo studio delle fluttuazioni di densità
CALZAVARA, FABIO
2019/2020
Abstract
Lo scopo principale della Cosmologia è quello di studiare l'origine e l'evoluzione dell'universo in tutte le sue componenti. Nell'ultimo secolo, grazie al continuo progresso tecnologico, è stato possibile ampliare notevolmente il nostro campo di vista sul cosmo e di poter così osservare regioni sempre più grandi e in modo sempre più preciso. Tali osservazioni hanno portato alla scoperta di una varietà di strutture in cui è suddiviso l'universo, le quali hanno spinto i cosmologi a teorizzare modelli di nascita e di evoluzione per l'universo che potessero spiegarle. Al fianco di questi modelli è stato necessario introdurre dei metodi matematici che permettessero lo studio e l'analisi delle osservazioni effettuate e che spiegassero la relazioni con le principali teorie evolutive dell'Universo. Lo scopo di questa tesi è stato quello di approfondire i principali modelli utilizzati oggi in cosmologia e di utilizzare risultati già noti per proporre un metodo alternativo per lo studio delle perturbazioni nella densità che hanno portato alla formazione delle strutture che oggi osserviamo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/123935