Specie appartenenti alle famiglie Coreidae e Pentatomidae (Hemiptera: Heteroptera), comunemente note come cimici, sono in grado di arrecare con le loro punture di nutrizione danni consistenti alle produzioni agrarie. Ad esempio, su frumento la saliva iniettata dall'insetto interferisce con le proteine del glutine, rendendo difficile la panificazione. Negli ultimi anni, anche a seguito dell'introduzione accidentale della cimice asiatica Halyomorpha halys, sono aumentati i danni alla produzione corilicola. Infatti, coreidi e pentatomidi, con le punture di nutrizione a carico del seme, provocano il cimiciato, un complesso di alterazioni che compromette la qualità del frutto, rendendolo incommerciabile. In particolare, le cimici attualmente dannose in corileto sono: Palomena prasina e Gonocerus acuteangulatus, specie indigene, e H. halys, specie esotica, originaria dell'Estremo Oriente. Nella presente relazione sono brevemente descritte origine e distribuzione, caratteristiche morfologiche e biologiche di queste tre specie con particolare riguardo all'agroecosistema corileto. Poi sono analizzati i danni provocati alla produzione corilicola dall'azione trofica degli insetti. Il danno che la cimice provoca sul nocciolo è di tipo prettamente qualitativo. L'insetto ha apparato boccale pungente-succhiante e infligge ai frutti del nocciolo punture di nutrizione con gli stiletti boccali dall'inizio di formazione del seme all'interno del guscio (metà giugno) fino a pochi giorni prima della raccolta (seconda metà di agosto). Il danno, che prende nome di cimiciato, influisce sulla resa finale quando il frutto viene venduto, deprezzando l'intera partita. Per limitare i danni e salvaguardare la qualità della produzione corilicola è fondamentale la gestione delle cimici in corileto, soprattutto dopo il recente arrivo e insediamento di H. halys. La cimice asiatica ha infatti posto nuove sfide per la difesa integrata del corileto. Attraverso campionamenti, effettuati con diverse tecniche, è possibile valutare presenza e abbondanza degli insetti, e quindi intervenire al superamento delle soglie, ove disponibili, eseguendo gli opportuni trattamenti con insetticidi e/o altre sostanze ad effetto accessorio battericida. Fra i trattamenti fitosanitari convenzionali, gli insetticidi di sintesi o naturali autorizzati sul nocciolo sono pochi e per lo più ad ampio spettro di azione, perciò è necessario utilizzarli con modalità e nel momento più corretti considerando gli effetti secondari tanto più gravi in un agroecosistema stabile e ricco di artropodofauna utile come il corileto. Fra i trattamenti ammessi anche in agricoltura biologica rientrano prodotti a base di piretro, trappole attrattive. Per contenere H. halys, nel 2020 è stato avviato un progetto a livello nazionale per la moltiplicazione e il rilascio di Trissolcus japonicus, la cosiddetta samurai wasp o vespa samurai. Si tratta di un parassitoide oofago esotico, originario della stessa area della cimice asiatica, ove ne è ritenuto il più efficace limitatore naturale. In conclusione, è importante non sottovalutare il problema, soprattutto nelle aree a forte vocazione corilicola, cercando di ridurre il più possibile la pericolosità delle cimici sul prodotto finale.
Cimici di interesse agrario e loro impatto quali-quantitativo sulla produzione corilicola
SOBRERO, NICOLÒ
2019/2020
Abstract
Specie appartenenti alle famiglie Coreidae e Pentatomidae (Hemiptera: Heteroptera), comunemente note come cimici, sono in grado di arrecare con le loro punture di nutrizione danni consistenti alle produzioni agrarie. Ad esempio, su frumento la saliva iniettata dall'insetto interferisce con le proteine del glutine, rendendo difficile la panificazione. Negli ultimi anni, anche a seguito dell'introduzione accidentale della cimice asiatica Halyomorpha halys, sono aumentati i danni alla produzione corilicola. Infatti, coreidi e pentatomidi, con le punture di nutrizione a carico del seme, provocano il cimiciato, un complesso di alterazioni che compromette la qualità del frutto, rendendolo incommerciabile. In particolare, le cimici attualmente dannose in corileto sono: Palomena prasina e Gonocerus acuteangulatus, specie indigene, e H. halys, specie esotica, originaria dell'Estremo Oriente. Nella presente relazione sono brevemente descritte origine e distribuzione, caratteristiche morfologiche e biologiche di queste tre specie con particolare riguardo all'agroecosistema corileto. Poi sono analizzati i danni provocati alla produzione corilicola dall'azione trofica degli insetti. Il danno che la cimice provoca sul nocciolo è di tipo prettamente qualitativo. L'insetto ha apparato boccale pungente-succhiante e infligge ai frutti del nocciolo punture di nutrizione con gli stiletti boccali dall'inizio di formazione del seme all'interno del guscio (metà giugno) fino a pochi giorni prima della raccolta (seconda metà di agosto). Il danno, che prende nome di cimiciato, influisce sulla resa finale quando il frutto viene venduto, deprezzando l'intera partita. Per limitare i danni e salvaguardare la qualità della produzione corilicola è fondamentale la gestione delle cimici in corileto, soprattutto dopo il recente arrivo e insediamento di H. halys. La cimice asiatica ha infatti posto nuove sfide per la difesa integrata del corileto. Attraverso campionamenti, effettuati con diverse tecniche, è possibile valutare presenza e abbondanza degli insetti, e quindi intervenire al superamento delle soglie, ove disponibili, eseguendo gli opportuni trattamenti con insetticidi e/o altre sostanze ad effetto accessorio battericida. Fra i trattamenti fitosanitari convenzionali, gli insetticidi di sintesi o naturali autorizzati sul nocciolo sono pochi e per lo più ad ampio spettro di azione, perciò è necessario utilizzarli con modalità e nel momento più corretti considerando gli effetti secondari tanto più gravi in un agroecosistema stabile e ricco di artropodofauna utile come il corileto. Fra i trattamenti ammessi anche in agricoltura biologica rientrano prodotti a base di piretro, trappole attrattive. Per contenere H. halys, nel 2020 è stato avviato un progetto a livello nazionale per la moltiplicazione e il rilascio di Trissolcus japonicus, la cosiddetta samurai wasp o vespa samurai. Si tratta di un parassitoide oofago esotico, originario della stessa area della cimice asiatica, ove ne è ritenuto il più efficace limitatore naturale. In conclusione, è importante non sottovalutare il problema, soprattutto nelle aree a forte vocazione corilicola, cercando di ridurre il più possibile la pericolosità delle cimici sul prodotto finale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/123917