The following dissertation aims to explore the theme of women’s testimonial literature, examining the three volumes of Memoria para armar and placing them alongside studies conducted in the field of testimonial literature in Latin America. The first chapter is dedicated to a historical and theoretical reconstruction of the testimonial narrative genre. In the second chapter, given the close link between testimony and historical context, the crucial events of Uruguayan history after the end of the dictatorship (1985), which led to the birth of the first testimonial texts, are retraced. A particular emphasis is put on gender elaborations. Starting from there, the focus moves on the steps that led to the publishing of Memoria para armar. However, as the volumes are a collection of accounts coming from various testimonies, the investigation shifts to a more conceptual level, reflecting on the boundary – sometimes very blurred – between the figure of the witness and that of the author, and consequently between historical truth and fiction. This analysis shows the specificity of the volumes, a privileged observatory in which these themes are related to that of the passage from subjective memory to collective memory. In line with the reflections of scholars such as Ana Forcinito, the collectivization of memory will be underlined as a fundamental requirement for its transmissibility. The underlying hypothesis is that, besides transmissibility, the specific choral nature of the testimony conveyed by Memoria para armar transcends the boundaries of gender literature to finally become universal testimony, but also part and parcel of the Uruguayan national memory. In this regard memory is closely linked to post-memory, which is the heritage left to the coming generations for which the texts are written.
Il presente elaborato intende approfondire il tema della letteratura testimoniale di genere, prendendo in esame i tre volumi di Memoria para armar e accostandoli a studi condotti nell’ambito della letteratura di testimonianza in America Latina. Il primo capitolo è dedicato a una ricostruzione storica e teorica del genere testimoniale. Nel secondo, data la relazione inscindibile tra testimonianza e contesto storico, si ripercorrono gli eventi cruciali della storia uruguayana dopo la fine della dittatura (1985), che hanno portato alla nascita dei primi testi testimoniali. Una particolare attenzione è rivolta alle elaborazioni di genere. Da qui viene ricostruito il percorso che ha portato alla pubblicazione dei volumi di Memoria para armar. Trattandosi di una raccolta di testimonianze provenienti da voci differenti, l’indagine si sposta su un piano più concettuale, analizzando il tema del confine (a volte molto labile) che si pone tra la figura del testimone e quella dell’autore e conseguentemente fra verità storica e finzione. Da questa analisi emerge quindi la specificità dei volumi, osservatorio privilegiato in cui questi temi vengono fruttuosamente messi in relazione con quello del passaggio da memoria soggettiva a memoria collettiva. In linea con le riflessioni di studiosi come Ana Forcinito si evidenzierà quindi come il collettivizzarsi della memoria sia il presupposto della sua trasmissibilità. L’ipotesi di fondo è che, oltre alla trasmissibilità, il peculiare carattere corale della testimonianza trasmessa da Memoria para armar trascenda i confini della letteratura di genere per diventare infine testimonianza universale e parte integrante della memoria nazionale uruguayana, pertanto strettamente legata alla post-memoria ovvero la memoria trasmessa alle generazioni successive, protagoniste di quel futuro per il quale i tre testi sono stati scritti.
Las que no olvidan. Letteratura di testimonianza e di genere in Uruguay
SCANTAMBURLO, NOEMI
2019/2020
Abstract
Il presente elaborato intende approfondire il tema della letteratura testimoniale di genere, prendendo in esame i tre volumi di Memoria para armar e accostandoli a studi condotti nell’ambito della letteratura di testimonianza in America Latina. Il primo capitolo è dedicato a una ricostruzione storica e teorica del genere testimoniale. Nel secondo, data la relazione inscindibile tra testimonianza e contesto storico, si ripercorrono gli eventi cruciali della storia uruguayana dopo la fine della dittatura (1985), che hanno portato alla nascita dei primi testi testimoniali. Una particolare attenzione è rivolta alle elaborazioni di genere. Da qui viene ricostruito il percorso che ha portato alla pubblicazione dei volumi di Memoria para armar. Trattandosi di una raccolta di testimonianze provenienti da voci differenti, l’indagine si sposta su un piano più concettuale, analizzando il tema del confine (a volte molto labile) che si pone tra la figura del testimone e quella dell’autore e conseguentemente fra verità storica e finzione. Da questa analisi emerge quindi la specificità dei volumi, osservatorio privilegiato in cui questi temi vengono fruttuosamente messi in relazione con quello del passaggio da memoria soggettiva a memoria collettiva. In linea con le riflessioni di studiosi come Ana Forcinito si evidenzierà quindi come il collettivizzarsi della memoria sia il presupposto della sua trasmissibilità. L’ipotesi di fondo è che, oltre alla trasmissibilità, il peculiare carattere corale della testimonianza trasmessa da Memoria para armar trascenda i confini della letteratura di genere per diventare infine testimonianza universale e parte integrante della memoria nazionale uruguayana, pertanto strettamente legata alla post-memoria ovvero la memoria trasmessa alle generazioni successive, protagoniste di quel futuro per il quale i tre testi sono stati scritti. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/123762