Lexical borrowing describes a process in which one language replicates a linguistic feature from another language, either wholly or partly. The topic of this final dissertation is how borrowed words, in particular oriental loans from Persian, Turkish and Modern Greek, have influenced the vocabulary of English over its history. The first chapter describes the influence of loanwords on the English language in the four main periods: Old English, Middle English, Early Modern English and Later Modern English. This periodization reflects some major changes in the vocabulary of English which coincide very approximately with the transition from one period to the next. I then focused the attention on Persian, Turkish and Modern Greek loans in English. The second chapter is based on the analysis and construction of a methodology distinguishing between Persian and Turkish loans which penetrated the English language ¿directly¿ and those penetrated thanks to the mediation of two or more languages; another distinction concerns the so-called distant loans: ¿Items not directly transmitted by Turkish or (Persian) if the mediating language has substanctively changed the form and/or meaning.¿ As far as concerns Modern Greek loans- they are lower in number if compared to the Persian and Turkish loans. The voices have been placed in special matrices in a chronological order -where possible- based on the data of the most authoritative dictionary: The Oxford English Dictionary (OED). Another source concerns the works of the literary romantic poet: George Gordon Byron (1788-1824), followed by consultation of Cannon's articles (1998; 2000; 2008 ) and the Merriam Webster Dictionary (MWB)- (this one used mainly for a pure semantic search if it is not possible to extract data from the OED). Each of these oriental loans has appropriately an etymological derivation and definition. Besides these data, it is considered another parameter, the frequency, obtained from the studies and research carried out by Cannon (1998, 2008) except for the distant loans and terms not present in his studies. Specific comments complete this research and are based on the results obtained in order to get a better perspective of how many Persian, Turkish and Modern Greek loans have penetrated the English language. Subsequently, there are two paragraphs focused on the amount of oriental loanwords used by George Gordon Byron in his oriental works (1970). There are finally the conclusion, the appendices with all oriental loans in alphabetical order and bibliography.  
Tra i diversi tipi di contatto linguistico, il prestito lessicale è sempre stato fondamentale per l'innovazione, cambiamento e incremento del lessico. Il presente lavoro analizza il contributo fornito dai prestiti orientali alla lingua inglese con particolare riferimento ai persianismi, turchismi e neogrecismi. Nel primo capitolo introduttivo si descrive il prestito linguistico come fenomeno di contatto tra lingue e le più diffuse classificazioni operate dagli studiosi che si sono dedicati allo studio dell'interferenza. Si passa poi all'inquadramento storico dell'evoluzione lessicale della lingua inglese e i prestiti che sono penetrati mano a mano all'interno di essa nel corso dei secoli, focalizzando per ultimo l'attenzione sui prestiti orientali che hanno contribuito all'arricchimento del bagaglio lessicale della lingua inglese. Il secondo capitolo è dedicato alla ricerca vera e propria, all'analisi e alla costruzione di una metodologia relativa alla raccolta dei termini orientali tra persianismi, turchismi e neogrecismi. Si è proceduto costruendo un corpus di voci penetrate in inglese operando una distinzione tra persianismi e turchismi penetrati ¿direttamente¿ -secondo le fonti lessicografiche- nella lingua in questione da quelle entrate grazie alla mediazione di due o più lingue (all'interno di questa categoria va distinto quelli che il linguista Cannon (1998; 2008) definisce distant loans). Sono oggetto di indagine anche i neogrecismi, di numero inferiore rispetto ai primi. Le voci, oggetto di ricerca, sono state inserite in apposite matrici secondo un ordine cronologico che- laddove possibile-rispecchia quella del dizionario più autorevole: l'Oxford English Dictionary (OED). Oltre all'OED sono state utilizzate altre fonti quali il dizionario online Merriam Webster (MWB)- utile per integrare i dati forniti dall'OED-, i repertori di persianismi e turchismi presenti in Cannon (1998; 2008) e le opere del letterato romantico George Gordon Byron (1788-1824), allo scopo di verificare la presenza di neogrecismi, turchismi e persianismi in uno scrittore di cui è noto l'interesse per l'Oriente. Di ciascuno di questi prestiti orientali è stata data opportunamente una derivazione etimologica e una definizione. Accanto a questi dati, sempre all'interno delle matrici, si è considerato un altro parametro, quello della frequenza ricavata dagli studi e dalle ricerche effettuate da Cannon (1998; 2008) tranne che per i distant loans segnati in grassetto e i termini non presenti nei suoi studi. Completa la ricerca l'inserimento di appositi commenti sui risultati rilevati dalle matrici per avere una panoramica più precisa di quanti e quali persianismi, turchismi e neogrecismi sono penetrati nella lingua inglese. Sempre nel secondo capitolo, due paragrafi finali si focalizzano sulla quantità di tali prestiti linguistici ricavati da un attento spoglio delle opere a sfondo orientale di George Gordon Byron (1970). Terminano il lavoro le conclusioni finali, le appendici riportanti in ordine alfabetico i prestiti orientali accanto ai quali compare il numero di pagina per facilitarne la ricerca immediata e la bibliografia.
PERSIANISMI, TURCHISMI E NEOGRECISMI NELLA LINGUA INGLESE: UN CONFRONTO TRA FONTI LESSICOGRAFICHE
MIGLIACCIO, EMANUELA
2014/2015
Abstract
Tra i diversi tipi di contatto linguistico, il prestito lessicale è sempre stato fondamentale per l'innovazione, cambiamento e incremento del lessico. Il presente lavoro analizza il contributo fornito dai prestiti orientali alla lingua inglese con particolare riferimento ai persianismi, turchismi e neogrecismi. Nel primo capitolo introduttivo si descrive il prestito linguistico come fenomeno di contatto tra lingue e le più diffuse classificazioni operate dagli studiosi che si sono dedicati allo studio dell'interferenza. Si passa poi all'inquadramento storico dell'evoluzione lessicale della lingua inglese e i prestiti che sono penetrati mano a mano all'interno di essa nel corso dei secoli, focalizzando per ultimo l'attenzione sui prestiti orientali che hanno contribuito all'arricchimento del bagaglio lessicale della lingua inglese. Il secondo capitolo è dedicato alla ricerca vera e propria, all'analisi e alla costruzione di una metodologia relativa alla raccolta dei termini orientali tra persianismi, turchismi e neogrecismi. Si è proceduto costruendo un corpus di voci penetrate in inglese operando una distinzione tra persianismi e turchismi penetrati ¿direttamente¿ -secondo le fonti lessicografiche- nella lingua in questione da quelle entrate grazie alla mediazione di due o più lingue (all'interno di questa categoria va distinto quelli che il linguista Cannon (1998; 2008) definisce distant loans). Sono oggetto di indagine anche i neogrecismi, di numero inferiore rispetto ai primi. Le voci, oggetto di ricerca, sono state inserite in apposite matrici secondo un ordine cronologico che- laddove possibile-rispecchia quella del dizionario più autorevole: l'Oxford English Dictionary (OED). Oltre all'OED sono state utilizzate altre fonti quali il dizionario online Merriam Webster (MWB)- utile per integrare i dati forniti dall'OED-, i repertori di persianismi e turchismi presenti in Cannon (1998; 2008) e le opere del letterato romantico George Gordon Byron (1788-1824), allo scopo di verificare la presenza di neogrecismi, turchismi e persianismi in uno scrittore di cui è noto l'interesse per l'Oriente. Di ciascuno di questi prestiti orientali è stata data opportunamente una derivazione etimologica e una definizione. Accanto a questi dati, sempre all'interno delle matrici, si è considerato un altro parametro, quello della frequenza ricavata dagli studi e dalle ricerche effettuate da Cannon (1998; 2008) tranne che per i distant loans segnati in grassetto e i termini non presenti nei suoi studi. Completa la ricerca l'inserimento di appositi commenti sui risultati rilevati dalle matrici per avere una panoramica più precisa di quanti e quali persianismi, turchismi e neogrecismi sono penetrati nella lingua inglese. Sempre nel secondo capitolo, due paragrafi finali si focalizzano sulla quantità di tali prestiti linguistici ricavati da un attento spoglio delle opere a sfondo orientale di George Gordon Byron (1970). Terminano il lavoro le conclusioni finali, le appendici riportanti in ordine alfabetico i prestiti orientali accanto ai quali compare il numero di pagina per facilitarne la ricerca immediata e la bibliografia.File | Dimensione | Formato | |
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