Il presente elaborato affronta la discussione sulle potenzialità del commercio equo e solidale. Parte dall’osservazione critica che le teorie neoclassiche dello sviluppo economico e del commercio internazionale non solo hanno creato squilibri di potere a livello mondiale, ma hanno anche limitato processi di sviluppo nei paesi marginalizzati del Sud del Mondo. È in questo contesto che il commercio equo e solidale si inserisce come approccio alternativo in materia di cooperazione allo sviluppo. Si sostiene che le pratiche del commercio equo tentino di stabilire una forma di giustizia di mercato globale, attraverso la promozione di una relazione paritaria fra i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione. Esploriamo di conseguenza gli effetti di queste interazioni con l’analisi di un caso studio incentrato sulla filiera produttiva equosolidale del cacao in Ecuador, in relazione alla cooperativa italiana Altromercato e alle Botteghe del Mondo. L’esperienza ecuadoriana mostra come la gestione associativa del cacao prodotto rafforzi la capacità negoziale dei piccoli produttori sul mercato internazionale e sposti gli equilibri di potere all’interno della catena del valore. Allo stesso modo, viene ricreato un mercato interno che garantisca ai produttori e all’intera comunità dei mezzi di sussistenza adeguati. Nella sezione finale l’elaborato sottolinea l’importanza delle iniziative di sensibilizzazione italiane, volte a valorizzare il contenuto etico dei prodotti e a invitare i consumatori a fare scelte più consapevoli.

Il commercio equo e solidale: la catena del valore del cacao tra Ecuador e Italia

FEIRA, NOEMI
2019/2020

Abstract

Il presente elaborato affronta la discussione sulle potenzialità del commercio equo e solidale. Parte dall’osservazione critica che le teorie neoclassiche dello sviluppo economico e del commercio internazionale non solo hanno creato squilibri di potere a livello mondiale, ma hanno anche limitato processi di sviluppo nei paesi marginalizzati del Sud del Mondo. È in questo contesto che il commercio equo e solidale si inserisce come approccio alternativo in materia di cooperazione allo sviluppo. Si sostiene che le pratiche del commercio equo tentino di stabilire una forma di giustizia di mercato globale, attraverso la promozione di una relazione paritaria fra i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione. Esploriamo di conseguenza gli effetti di queste interazioni con l’analisi di un caso studio incentrato sulla filiera produttiva equosolidale del cacao in Ecuador, in relazione alla cooperativa italiana Altromercato e alle Botteghe del Mondo. L’esperienza ecuadoriana mostra come la gestione associativa del cacao prodotto rafforzi la capacità negoziale dei piccoli produttori sul mercato internazionale e sposti gli equilibri di potere all’interno della catena del valore. Allo stesso modo, viene ricreato un mercato interno che garantisca ai produttori e all’intera comunità dei mezzi di sussistenza adeguati. Nella sezione finale l’elaborato sottolinea l’importanza delle iniziative di sensibilizzazione italiane, volte a valorizzare il contenuto etico dei prodotti e a invitare i consumatori a fare scelte più consapevoli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/123546