Introduction and motivation The subject of Advance Treatment Directives is an issue whose relevance has been steadily growing in recent years, not only in the various healthcare contexts but also in the public sphere. In spite of great efforts to raise awareness among the population, the topic continues to create doubts, fears and misunderstandings. Nurses, as professionals in "caring", play a very important role that can make a difference. Being often in contact with the sick person, the nurse is in a privileged position when dealing with such an important and sensitive topic. As a promoter of the patient's rights and representative of the role of educator, the nurse can and should provide information regarding this instrument. Having within my family circle people who have decided to express their self- determination in the field of health care by filling in the DAT, I have always been intrigued by the subject but only once it was discussed in class did I realise how important it was. I became passionate about it and started researching it myself, and subsequent questions to family and friends showed me how little is still known about it. Objectives The aim of this thesis is to investigate the level of knowledge about DAT and the perception of the population, and to describe the role of the nurse in accordance with the Code of Ethics, Ministerial Decree 739/94 and Law 219/17. Thesis structure In the first part I provide a theoretical framework inherent to the historical, cultural and ethical background on advance directives and the legislation inherent to the topic. In the second part I analyse a quantitative analysis and compare it with data collected from the questionnaires I developed and distributed, thus formulating my conclusions. Materials and Methods Initially, a literature review was carried out in order to describe legislative, historical and ethical features. Subsequently, a quantitative analysis carried out in July 2019 by the VIDAS association was analysed and compared with a questionnaire developed by me. Results As we can see from the quantitative analysis carried out by the VIDAS association, the perception and knowledge of the population on the Italian territory regarding DAT are still insufficient and these gaps result in a lack of understanding and drafting of the document itself. Conclusions The ultimate aim of the nurse is to guarantee the respect of the person's will, autonomy and dignity especially when the person is in a fragile condition. The implementation of new methods and tools could help healthcare professionals, who too often face a wall of misinformation, fear and confusion.
Introduzione e motivazione della tematica Il tema delle Direttive Anticipate di Trattamento rappresenta una questione la cui rilevanza è andata costantemente crescendo negli ultimi anni, non solo nei diversi contesti sanitari ma anche in ambito pubblico. Nonostante il grande lavoro di sensibilizzare della popolazione, il tema continua a creare dubbi, timori e incomprensioni. Gli infermieri, quali professionisti nel “prendersi cura”, giocano un ruolo molto importante che può fare la differenza. Essendo spesso a contatto con la persona malata, l’infermiere si trova in una posizione privilegiata nell’affrontare un argomento così importante e delicato. Quale promotore dei diritti del paziente e rappresentante del ruolo di educatore, l’infermiere può e deve fornire informazioni riguardanti questo strumento. Avendo all’interno del mio cerchio familiare delle persone che hanno deciso di manifestare la propria autodeterminazione in campo sanitario compilando le DAT, mi ha sempre incuriosito l’argomento ma, solo una volta trattato a lezione, mi sono resa conto di quanto fosse importante. Mi sono appassionata iniziando una ricerca da autodidatta e con successive domande a parenti ed amici mi si è palesato quanto ancora poco conosciuto sia. Obiettivi Con questo elaborato si vuole indagare il grado di conoscenza inerente alle DAT e la percezione della popolazione, descrivere il ruolo dell’infermiere in armonia al Codice Deontologico, al D.M. 739/94 e alla legge 219/17. Struttura lavoro di tesi Nella prima parte viene fornito un quadro teorico inerente ai cenni storici, culturali ed etici sulle direttive anticipate e la legislazione inerente al tema. Nella seconda parte analizzo un’analisi quantitativa e la confronto con dati raccolti dai questionari da me sviluppati e distribuiti, formulando così le mie conclusioni. Materiali e Metodi Inizialmente è stata svolta una revisione della letteratura al fine di descrivere caratteri legislativi, storici ed etici. Successivamente, è stata analizzata un’analisi quantitativa svolta nel mese di Luglio 2019 dall’associazione VIDAS ed è stata comparata con un questionario da me sviluppato. Risultati Come si evince dall’analisi quantitativa svolta dall’associazione VIDAS, la percezione e la conoscenza della popolazione sul territorio italiano inerente alle DAT sono ancora insufficienti e queste lacune sfociano in una mancata comprensione e redazione dello stesso documento. Conclusioni Il fine ultimo dell’infermiere è quello di garantire il rispetto delle volontà, dell’autonomia e della dignità della persona soprattutto nel momento in cui questa si trova in una condizione di fragilità. L’implementazione di nuovi metodi e strumenti potrebbe aiutare i professionisti sanitari, che troppo spesso si trovano di fronte un muro di disinformazione, timore e confusione.
LE DIRETTIVE ANTICIPATE QUALE STRUMENTO DI AUTODETERMINAZIONE: la percezione della popolazione e il ruolo dell’infermiere.
VERDOLINO, LUCIA VALENTINA
2019/2020
Abstract
Introduzione e motivazione della tematica Il tema delle Direttive Anticipate di Trattamento rappresenta una questione la cui rilevanza è andata costantemente crescendo negli ultimi anni, non solo nei diversi contesti sanitari ma anche in ambito pubblico. Nonostante il grande lavoro di sensibilizzare della popolazione, il tema continua a creare dubbi, timori e incomprensioni. Gli infermieri, quali professionisti nel “prendersi cura”, giocano un ruolo molto importante che può fare la differenza. Essendo spesso a contatto con la persona malata, l’infermiere si trova in una posizione privilegiata nell’affrontare un argomento così importante e delicato. Quale promotore dei diritti del paziente e rappresentante del ruolo di educatore, l’infermiere può e deve fornire informazioni riguardanti questo strumento. Avendo all’interno del mio cerchio familiare delle persone che hanno deciso di manifestare la propria autodeterminazione in campo sanitario compilando le DAT, mi ha sempre incuriosito l’argomento ma, solo una volta trattato a lezione, mi sono resa conto di quanto fosse importante. Mi sono appassionata iniziando una ricerca da autodidatta e con successive domande a parenti ed amici mi si è palesato quanto ancora poco conosciuto sia. Obiettivi Con questo elaborato si vuole indagare il grado di conoscenza inerente alle DAT e la percezione della popolazione, descrivere il ruolo dell’infermiere in armonia al Codice Deontologico, al D.M. 739/94 e alla legge 219/17. Struttura lavoro di tesi Nella prima parte viene fornito un quadro teorico inerente ai cenni storici, culturali ed etici sulle direttive anticipate e la legislazione inerente al tema. Nella seconda parte analizzo un’analisi quantitativa e la confronto con dati raccolti dai questionari da me sviluppati e distribuiti, formulando così le mie conclusioni. Materiali e Metodi Inizialmente è stata svolta una revisione della letteratura al fine di descrivere caratteri legislativi, storici ed etici. Successivamente, è stata analizzata un’analisi quantitativa svolta nel mese di Luglio 2019 dall’associazione VIDAS ed è stata comparata con un questionario da me sviluppato. Risultati Come si evince dall’analisi quantitativa svolta dall’associazione VIDAS, la percezione e la conoscenza della popolazione sul territorio italiano inerente alle DAT sono ancora insufficienti e queste lacune sfociano in una mancata comprensione e redazione dello stesso documento. Conclusioni Il fine ultimo dell’infermiere è quello di garantire il rispetto delle volontà, dell’autonomia e della dignità della persona soprattutto nel momento in cui questa si trova in una condizione di fragilità. L’implementazione di nuovi metodi e strumenti potrebbe aiutare i professionisti sanitari, che troppo spesso si trovano di fronte un muro di disinformazione, timore e confusione.File | Dimensione | Formato | |
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