L'endometriosi è una malattia cronica infiammatoria e consiste nella presenza di tessuto endometriale, comprendente stroma e ghiandole, al di fuori della cavità uterina. I meccanismi fisiopatologici di questa malattia non sono ancora ad oggi del tutto chiari, ma è stato confermato che le lesioni ectopiche rispondono agli stimoli ormonali, in particolare all'estradiolo, grazie alla presenza di recettori estrogenici alfa e beta a livello cellulare. Data la regolazione ormonale della patologia, diversi studi sono stati condotti per evidenziare una possibile correlazione tra la comparsa e decorso dell'endometriosi ed esposizione agli interferenti endocrini (IE), sostanze in grado di perturbare le funzioni del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute. Nell'elaborato sono stati riportati i risultati di alcuni studi, sia condotti in vivo su animali da laboratorio, sia studi caso-controllo su donne con o senza endometriosi, al fine di valutare i possibili effetti dell'esposizione ad interferenti endocrini quali il bisfenolo A, il bisfenolo AF e gli ftalati e la correlazione con il decorso dell'endometriosi. Lo studio in vivo è stato effettuato su topi ovariectomizzati e topi intatti, a cui era stata indotta l'endometriosi, trattati con BPA e BPAF. Sono stati analizzati il numero e il volume delle lesioni endometriosiche, anche distali, l'espressione genica di alcuni recettori ormonali e il grado di proliferazione delle cellule ectopiche. I risultati ottenuti indicano che i due IE incidono sul mantenimento e sulla progressione della malattia e agiscono in maniera differenziale in base allo stato ormonale. Nel primo studio caso-controllo preso in considerazione, è stata valutata l'associazione tra la presenza di endometriosi e l'esposizione agli ftalati e al BPA, mediante analisi della concentrazione urinaria dei metaboliti degli IE, utilizzati come biomarker. Sono state rilevate concentrazioni di metaboliti urinari degli IE sia nel gruppo delle donne con endometriosi, sia nel gruppo dei controlli; l'analisi statistica ha, però, escluso una correlazione significativa tra la concentrazione urinaria dei biomarker e la presenza della malattia. Nel secondo studio caso-controllo si è cercato di evidenziare una possibile relazione tra l'endometriosi e l'esposizione ambientale e lavorativa al BPA. I soggetti, suddivisi in pazienti con endometriosi e controlli, sono stati sottoposti ad un questionario riguardante le abitudini di vita, la località di residenza, la professione lavorativa e l'utilizzo o meno dei dispositivi di protezione individuale. Sono stati anche raccolti e analizzati campioni urinari e di liquido peritoneale, per determinare la quantità di BPA presente. I risultati ottenuti indicano un'associazione tra presenza di endometriosi e i livelli urinari di BPA e sembrerebbe anche esserci correlazione tra la malattia e alcune attività lavorative svolte. Lo studio non ha, invece, evidenziato associazioni con le abitudini di vita, l'esposizione ambientale, l'anzianità di lavoro e l'eventuale utilizzo di dispositivi di protezione individuali durante l'attività lavorativa. Alla luce dei risultati di questi studi, e degli altri presenti in letteratura, non è ancora possibile affermare con certezza una correlazione tra l'endometriosi e l'esposizione agli interferenti endocrini; ulteriori studi si rendono necessari al fine di elucidare il processo fisiopatologico della malattia e determinare il ruolo che gli IE potrebbero svolgere.

Possibile correlazione tra l'esposizione agli interferenti endocrini e il decorso dell'endometriosi

GIORDANENGO, LUCIA
2019/2020

Abstract

L'endometriosi è una malattia cronica infiammatoria e consiste nella presenza di tessuto endometriale, comprendente stroma e ghiandole, al di fuori della cavità uterina. I meccanismi fisiopatologici di questa malattia non sono ancora ad oggi del tutto chiari, ma è stato confermato che le lesioni ectopiche rispondono agli stimoli ormonali, in particolare all'estradiolo, grazie alla presenza di recettori estrogenici alfa e beta a livello cellulare. Data la regolazione ormonale della patologia, diversi studi sono stati condotti per evidenziare una possibile correlazione tra la comparsa e decorso dell'endometriosi ed esposizione agli interferenti endocrini (IE), sostanze in grado di perturbare le funzioni del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute. Nell'elaborato sono stati riportati i risultati di alcuni studi, sia condotti in vivo su animali da laboratorio, sia studi caso-controllo su donne con o senza endometriosi, al fine di valutare i possibili effetti dell'esposizione ad interferenti endocrini quali il bisfenolo A, il bisfenolo AF e gli ftalati e la correlazione con il decorso dell'endometriosi. Lo studio in vivo è stato effettuato su topi ovariectomizzati e topi intatti, a cui era stata indotta l'endometriosi, trattati con BPA e BPAF. Sono stati analizzati il numero e il volume delle lesioni endometriosiche, anche distali, l'espressione genica di alcuni recettori ormonali e il grado di proliferazione delle cellule ectopiche. I risultati ottenuti indicano che i due IE incidono sul mantenimento e sulla progressione della malattia e agiscono in maniera differenziale in base allo stato ormonale. Nel primo studio caso-controllo preso in considerazione, è stata valutata l'associazione tra la presenza di endometriosi e l'esposizione agli ftalati e al BPA, mediante analisi della concentrazione urinaria dei metaboliti degli IE, utilizzati come biomarker. Sono state rilevate concentrazioni di metaboliti urinari degli IE sia nel gruppo delle donne con endometriosi, sia nel gruppo dei controlli; l'analisi statistica ha, però, escluso una correlazione significativa tra la concentrazione urinaria dei biomarker e la presenza della malattia. Nel secondo studio caso-controllo si è cercato di evidenziare una possibile relazione tra l'endometriosi e l'esposizione ambientale e lavorativa al BPA. I soggetti, suddivisi in pazienti con endometriosi e controlli, sono stati sottoposti ad un questionario riguardante le abitudini di vita, la località di residenza, la professione lavorativa e l'utilizzo o meno dei dispositivi di protezione individuale. Sono stati anche raccolti e analizzati campioni urinari e di liquido peritoneale, per determinare la quantità di BPA presente. I risultati ottenuti indicano un'associazione tra presenza di endometriosi e i livelli urinari di BPA e sembrerebbe anche esserci correlazione tra la malattia e alcune attività lavorative svolte. Lo studio non ha, invece, evidenziato associazioni con le abitudini di vita, l'esposizione ambientale, l'anzianità di lavoro e l'eventuale utilizzo di dispositivi di protezione individuali durante l'attività lavorativa. Alla luce dei risultati di questi studi, e degli altri presenti in letteratura, non è ancora possibile affermare con certezza una correlazione tra l'endometriosi e l'esposizione agli interferenti endocrini; ulteriori studi si rendono necessari al fine di elucidare il processo fisiopatologico della malattia e determinare il ruolo che gli IE potrebbero svolgere.
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