Nel corso della sua lunga attività di intellettuale, Émile Mâle si è dedicato allo studio dell'iconografia sacra e delle sue fonti di ispirazione dal XII secolo al periodo successivo alla Controriforma con la pubblicazione di quattro volumi sull'argomento. Inoltre in quanto titolare della cattedra di storia dell'arte medievale alla Sorbona di Parigi dal 1912, egli è stato maestro di diversi storici dell'arte francesi. Ci si è quindi posti il problema di quale sia stata invece la sua fortuna in Italia e quale l'influenza sugli storici dell'arte italiani. Tuttavia la ripresa della sua lezione da parte di questi ultimi non si verifica tanto attraverso una piena e incondizionata condivisione del suo metodo, quanto piuttosto attraverso un continuo processo di rielaborazione, e in certi casi anche di superamento, delle sue interpretazioni. Bisogna inoltre tenere conto che questa parziale condivisione della sua lezione dipende in modo significativo anche dalle posizioni religiose e ideologiche di Mâle. Attraverso l'adozione di un metodo di carattere deduttivo, si è così proceduto all'esame di tale questione. La prima parte della tesi è quindi dedicata all'analisi della vita, delle opere e del metodo di studio dello storico dell'arte francese, con una particolare attenzione al contesto storico e culturale in cui egli si è trovato a operare. Nella sezione successiva si esaminano vari aspetti della sua fortuna in Italia: a partire dalle traduzioni dei suoi volumi si è giunti all'analisi dei problemi iconografici e della condivisione, benché parziale, del suo metodo di studio e delle sue interpretazioni da parte delle generazioni successive di storici dell'arte italiani. Infine nell'ultimo capitolo si prende in considerazione il caso specifico della sua riflessione sul motivo della sovrapposizione dei piedi di Vergine e Bambino nella Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, prestando attenzione al contesto degli studi italiani sull'arte del Seicento e del Merisi in particolare. La fortuna di questa sua interpretazione è inoltre evidente nei lavori di tre storici dell'arte italiani, Maurizio Calvesi, Luigi Spezzaferro e Salvatore Settis. Tuttavia nonostante questi ultimi riconoscano la validità dei riferimenti storico-teologici offerti da Mâle, sono comunque numerose le differenze tra i loro punti di vista nell'esame di altri aspetti della tela. Di conseguenza, è chiaro che la lezione di Émile Mâle non è stata accolta dagli storici dell'arte italiani in modo pieno e incondizionato, bensì essa ha incontrato in diversi casi un certo grado di rielaborazione e persino superamento. Ciononostante bisogna anche considerare che essa ha esercitato una certa influenza su diversi lavori di ricerca storico artistica e che in certi casi, quale l'interpretazione del motivo della sovrapposizione dei piedi di Vergine e Bambino nella Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, ha contribuito allo sviluppo successivo degli studi italiani.

Émile Mâle e la sua fortuna in Italia

MAIELLO, MARIA VITTORIA
2019/2020

Abstract

Nel corso della sua lunga attività di intellettuale, Émile Mâle si è dedicato allo studio dell'iconografia sacra e delle sue fonti di ispirazione dal XII secolo al periodo successivo alla Controriforma con la pubblicazione di quattro volumi sull'argomento. Inoltre in quanto titolare della cattedra di storia dell'arte medievale alla Sorbona di Parigi dal 1912, egli è stato maestro di diversi storici dell'arte francesi. Ci si è quindi posti il problema di quale sia stata invece la sua fortuna in Italia e quale l'influenza sugli storici dell'arte italiani. Tuttavia la ripresa della sua lezione da parte di questi ultimi non si verifica tanto attraverso una piena e incondizionata condivisione del suo metodo, quanto piuttosto attraverso un continuo processo di rielaborazione, e in certi casi anche di superamento, delle sue interpretazioni. Bisogna inoltre tenere conto che questa parziale condivisione della sua lezione dipende in modo significativo anche dalle posizioni religiose e ideologiche di Mâle. Attraverso l'adozione di un metodo di carattere deduttivo, si è così proceduto all'esame di tale questione. La prima parte della tesi è quindi dedicata all'analisi della vita, delle opere e del metodo di studio dello storico dell'arte francese, con una particolare attenzione al contesto storico e culturale in cui egli si è trovato a operare. Nella sezione successiva si esaminano vari aspetti della sua fortuna in Italia: a partire dalle traduzioni dei suoi volumi si è giunti all'analisi dei problemi iconografici e della condivisione, benché parziale, del suo metodo di studio e delle sue interpretazioni da parte delle generazioni successive di storici dell'arte italiani. Infine nell'ultimo capitolo si prende in considerazione il caso specifico della sua riflessione sul motivo della sovrapposizione dei piedi di Vergine e Bambino nella Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, prestando attenzione al contesto degli studi italiani sull'arte del Seicento e del Merisi in particolare. La fortuna di questa sua interpretazione è inoltre evidente nei lavori di tre storici dell'arte italiani, Maurizio Calvesi, Luigi Spezzaferro e Salvatore Settis. Tuttavia nonostante questi ultimi riconoscano la validità dei riferimenti storico-teologici offerti da Mâle, sono comunque numerose le differenze tra i loro punti di vista nell'esame di altri aspetti della tela. Di conseguenza, è chiaro che la lezione di Émile Mâle non è stata accolta dagli storici dell'arte italiani in modo pieno e incondizionato, bensì essa ha incontrato in diversi casi un certo grado di rielaborazione e persino superamento. Ciononostante bisogna anche considerare che essa ha esercitato una certa influenza su diversi lavori di ricerca storico artistica e che in certi casi, quale l'interpretazione del motivo della sovrapposizione dei piedi di Vergine e Bambino nella Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, ha contribuito allo sviluppo successivo degli studi italiani.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/123358