This dissertation focuses on sociological and symbolic aspects of Italian emigration since the end of the 1800s. There are also statistical differences that observe the working condition of commuters, italian travelers and seasonal workers. In this regard, this study analyzes those italian travelers who try their luck in France and in Africa. Finally, it's interesting to observe and understand how Roasian people has organized themselves independently to leave and go 'elsewhere': this to nurture a different and better life. The first chapter takes into consideration the different phases of Italian emigration with particular attention to the etymology of the term and to the different types of migration. In fact, there are five phases of Italian migration and there have been numerous aids from sociological studies. In fact, the studies and the different classifications of the sociologists Pollini, Bogardus and Eisenstadt will be illustrated. Topics such as the problem of the socialization of immigrants and this is closely linked to the different dynamics integrations of immigrants will be illustrated. In defining these concepts that emigration emerges. After the previous theorethical part, in the second chapter an conceptual and sociological aspects of Italian migration will be illustrated. Here two symbols emerge: the boundary and the station. The first is seen as a symbol of free-market subjects but there are many contradictions. The second, on the other hand, becomes the tangible sign of progress. Indeed, the study demonstrates how, over time, the vision of the "station" place has completely changed. During the analysis, we focus on the role played by the station considered fundamental for its role. From this emerge prejudices, stereotyping and discrimination. The study analyzed the processes of generalization and labeling of the migrant with the support of texts by sociologists on the 'sociological dualism' outsider. All of this was possible thanks to the theoretical foundations of sociologists such as Simmel, Ambrosini, Zanfrini, Buccarelli and Pollini. The third chapter describes the context of Roasio. By comparing the data from the 'Museum of the Emigrant of Roasio' and the district of the latter, the context of the Roasian population is reconstructed. Through semi-structured interviews to Roasian migrant characters, two different sociological portraits can be reconstructed: the long-distance migrant who migrated to Africa and the short-distance migrant who migrated to France. Through this analysis, the similarities and differences of these two migratory experiences are here reconstructed. The "Museum of the Emigrant of Roasio" was chosen. In this background, semi-structured interviews were made with privileged witnesses. The methodology is based on tools offered by sociology, sociology of migration and the analysis of numerous scientific texts and theoretical foundations of various sociologists.
Lo studio qui proposto si occupa degli aspetti sociologici e simbolici dell'emigrazione italiana a partire dalla fine del 1800. Anche a livello statistico esistono differenze che osservano la condizione dei pendolari, dei viaggiatori italiani che tentano fortuna all'estero e sui lavoratori stagionali. A questo proposito, l'elaborato, attraverso ricerche mirate analizza quei viaggiatori italiani che tentano la fortuna in Europa e, soprattutto, in Africa. Lo studio si è svolto su più piani che poi, messi a confronto tra di loro, hanno prodotto risultati interessanti circa i movimenti dei flussi migratori italiani e l'apporto demografico che i migranti causarono e causano in Europa, in Italia ed in Africa. A tal proposito, nonchè cuore della trattazione è stato l'osservare e comprendere come nel piccolo comune di Roasio le persone si siano organizzate autonomamente per partire e andare 'altrove' cercando di coltivare una vita diversa e migliore rispetto a quella in patria roasiana. Il primo capitolo prende in considerazione le diverse fasi dell'emigrazione italiana. Vengono infatti delineate, nel corso della storia, cinque fasi di migrazione italiana e, nonostante le numerose leggi e politiche migratorie Italiane abbiano cercato di risolvere il 'dilemma' della questione migratoria, numerosi sono stati poi gli aiuti provenienti dagli studi sociologici. Saranno infatti, illustrati gli studi e le diverse classificazioni dei sociologi Pollini, Bogardus ed Eisenstadt. Nella definizione di questi concetti è strettamente collegato il problema della socializzazione degli immigrati ed emergono le numerose incomprensioni legate alle differenti dinamiche di integrazione degli immigrati nell'ambito lavorativo. Emerge infatti, come l'emigrazione infatti consenta una sorta di ascesa sociale in patria. Nel secondo capitolo, successivamente la ricostruzione teorica, si procede con l'illustrare gli aspetti concettuali e sociologici delle migrazioni italiane. Emergono due simboli: la frontiera e la stazione. La prima è vista come simbolo dei soggetti del libero mercato ma nasconde molte contraddizioni. La seconda, invece, diviene il segno tangibile del progresso e motivo di orgoglio. Lo studio dimostra infatti, come, nel corso del tempo, la visione del luogo “stazione” sia completamente variato. Lo studio si sviluppa grazie all'analisi dei processi di generalizzazione ed etichettature del migrante grazie all'ausilio dei testi sul 'dualismo sociologico' dell'individuo definito 'straniero'. Tutto questo è stato possibile grazie ai fondamenti teorici di sociologi come Simmel, Ambrosini, Zanfrini, Buccarelli e Pollini. Nel terzo capitolo viene analizzato il contesto del comune di Roasio. Attraverso interviste semi-strutturate a personaggi migranti roasiani, infatti, si possono ricostruire due ritratti sociologici differenti: il migrante a lungo raggio, migrato in Africa ed il migrante a breve raggio, migrato in Francia. Grazie a quest'analisi sono qui ricostruite le similarità e le differenze di queste due esperienze migratorie. Attraverso la comparazione dei dati del 'Museo dell'emigrante di Roasio' e del comune di quest'ultimo si ricostruisce quindi il contesto della popolazione roasiana svelando quali furono gli elementi scatenanti per decidere di migrare. La metodologia adottata si serve di strumenti offerti dalla sociologia e dall'analisi di numerosi testi scientifici e fondamenti teorici di vari sociologi per attuare una comparazione di teorie e casi.
E-migrare: l'opportunità nuova del cittadino Roasiano
MASSIMINO, ELENA
2019/2020
Abstract
Lo studio qui proposto si occupa degli aspetti sociologici e simbolici dell'emigrazione italiana a partire dalla fine del 1800. Anche a livello statistico esistono differenze che osservano la condizione dei pendolari, dei viaggiatori italiani che tentano fortuna all'estero e sui lavoratori stagionali. A questo proposito, l'elaborato, attraverso ricerche mirate analizza quei viaggiatori italiani che tentano la fortuna in Europa e, soprattutto, in Africa. Lo studio si è svolto su più piani che poi, messi a confronto tra di loro, hanno prodotto risultati interessanti circa i movimenti dei flussi migratori italiani e l'apporto demografico che i migranti causarono e causano in Europa, in Italia ed in Africa. A tal proposito, nonchè cuore della trattazione è stato l'osservare e comprendere come nel piccolo comune di Roasio le persone si siano organizzate autonomamente per partire e andare 'altrove' cercando di coltivare una vita diversa e migliore rispetto a quella in patria roasiana. Il primo capitolo prende in considerazione le diverse fasi dell'emigrazione italiana. Vengono infatti delineate, nel corso della storia, cinque fasi di migrazione italiana e, nonostante le numerose leggi e politiche migratorie Italiane abbiano cercato di risolvere il 'dilemma' della questione migratoria, numerosi sono stati poi gli aiuti provenienti dagli studi sociologici. Saranno infatti, illustrati gli studi e le diverse classificazioni dei sociologi Pollini, Bogardus ed Eisenstadt. Nella definizione di questi concetti è strettamente collegato il problema della socializzazione degli immigrati ed emergono le numerose incomprensioni legate alle differenti dinamiche di integrazione degli immigrati nell'ambito lavorativo. Emerge infatti, come l'emigrazione infatti consenta una sorta di ascesa sociale in patria. Nel secondo capitolo, successivamente la ricostruzione teorica, si procede con l'illustrare gli aspetti concettuali e sociologici delle migrazioni italiane. Emergono due simboli: la frontiera e la stazione. La prima è vista come simbolo dei soggetti del libero mercato ma nasconde molte contraddizioni. La seconda, invece, diviene il segno tangibile del progresso e motivo di orgoglio. Lo studio dimostra infatti, come, nel corso del tempo, la visione del luogo “stazione” sia completamente variato. Lo studio si sviluppa grazie all'analisi dei processi di generalizzazione ed etichettature del migrante grazie all'ausilio dei testi sul 'dualismo sociologico' dell'individuo definito 'straniero'. Tutto questo è stato possibile grazie ai fondamenti teorici di sociologi come Simmel, Ambrosini, Zanfrini, Buccarelli e Pollini. Nel terzo capitolo viene analizzato il contesto del comune di Roasio. Attraverso interviste semi-strutturate a personaggi migranti roasiani, infatti, si possono ricostruire due ritratti sociologici differenti: il migrante a lungo raggio, migrato in Africa ed il migrante a breve raggio, migrato in Francia. Grazie a quest'analisi sono qui ricostruite le similarità e le differenze di queste due esperienze migratorie. Attraverso la comparazione dei dati del 'Museo dell'emigrante di Roasio' e del comune di quest'ultimo si ricostruisce quindi il contesto della popolazione roasiana svelando quali furono gli elementi scatenanti per decidere di migrare. La metodologia adottata si serve di strumenti offerti dalla sociologia e dall'analisi di numerosi testi scientifici e fondamenti teorici di vari sociologi per attuare una comparazione di teorie e casi.File | Dimensione | Formato | |
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