L'elaborato vuole mettere in luce superamento dell'internamento negli ospedali psichiatrici giudiziari, come pena per la commissione di reato da parte di un infermo di mente. In particolare, nel primo capitolo viene analizzato il procedimento penale con un focus particolare sulla perizia, disciplinata dall'articolo 220, primo comma, del codice di procedura penale, e sulle sue tre tipologie, ovvero perizia psicologica, psichiatrica e criminologica. La perizia è il mezzo attraverso il quale il Giudice delle indagini preliminari riesce a giudicare in modo idoneo il livello di capacità di intendere e di volere del reo al momento della commissione del fatto di reato. L'articolo 220 del codice di procedura penale sancisce il divieto di perizia psicologica e criminologica, per evitare di incorrere nel rischio di strumentalizzazione della stessa da parte del Pubblico Ministero per reperire le prove necessarie a confermare l'ipotesi di accusa nei confronti dell'imputato. Si passa successivamente all'analisi del concetto di infermità e alla sua influenza sull'imputabilità. Quest'ultima, che trova espressione nell'articolo 42 del Codice penale, viene affrontata in riferimento ai due elementi psicologici del reato, ovvero il dolo e la colpa. Nel secondo capitolo viene presentato il concetto di pericolosità sociale, che trova fondamento nell'articolo 203 del codice penale e che è fondamento dell'applicabilità delle misure di sicurezza. Attraverso un giudizio prognostico il giudice valuta il livello di pericolosità sociale tenendo conto della gravità del fatto (criterio oggettivo) e della capacità di delinquere dell'imputato (criterio soggettivo). Il concetto di pericolosità sociale è strettamente legato a quello di insicurezza sociale, che a sua volta è influenzata dai mass media e dall'interpretazione sociale dell'infermità mentale. Inoltre, in questo capitolo, vengono affrontate le diverse tipologie di misure di sicurezza e il loro procedimento di applicazione. Il terzo capitolo ha come oggetto di studio il percorso storico del trattamento penale degli infermi, autori di reato: nello specifico, l'analisi parte dalla nascita del primo manicomio criminale (Aversa, 1876) fino alla legge n. 81/2014, attraverso la quale il legislatore ha fissato il termine ultimo per la costruzione delle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza al 1° aprile 2014, prorogando ulteriormente il termine fissato dalla legge n. 9/2012. Una particolare attenzione è dedicata al rapporto tra i principi costituzionali e il sistema del doppio binario, istituito con il codice Rocco, e alla legge Basaglia (legge n. 180/1978), ovvero il primo tentativo di superamento dei manicomi, e il suo successivo recepimento nella legge n. 833/1978, che istituì il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, si vedrà che il superamento della pena detentiva per i folli-rei rappresenta un difficile compromesso. Infine, il quarto capitolo presenta il ruolo e l'identità dell'Assistente Sociale all'interno dei servizi psichiatrici territoriali, con un focus sulla realtà biellese, ovvero su come l'Ufficio Tutele del Comune di Biella affronta le situazioni di commissione di reato da parte dei propri amministrati per infermità mentale e quali rapporti intrattiene con le altre istituzioni. Questa seconda argomentazione è resa possibile dalla conduzione di un'intervista al Responsabile dell'Ufficio Tutele del Comune di Biella, referente del mio Primo Tirocinio.
Il trattamento penale dei pazienti psichiatrici autori di reato tra esigenze custodiali e terapeutiche. Un difficile compromesso.
FLEGO, MIRIANA
2019/2020
Abstract
L'elaborato vuole mettere in luce superamento dell'internamento negli ospedali psichiatrici giudiziari, come pena per la commissione di reato da parte di un infermo di mente. In particolare, nel primo capitolo viene analizzato il procedimento penale con un focus particolare sulla perizia, disciplinata dall'articolo 220, primo comma, del codice di procedura penale, e sulle sue tre tipologie, ovvero perizia psicologica, psichiatrica e criminologica. La perizia è il mezzo attraverso il quale il Giudice delle indagini preliminari riesce a giudicare in modo idoneo il livello di capacità di intendere e di volere del reo al momento della commissione del fatto di reato. L'articolo 220 del codice di procedura penale sancisce il divieto di perizia psicologica e criminologica, per evitare di incorrere nel rischio di strumentalizzazione della stessa da parte del Pubblico Ministero per reperire le prove necessarie a confermare l'ipotesi di accusa nei confronti dell'imputato. Si passa successivamente all'analisi del concetto di infermità e alla sua influenza sull'imputabilità. Quest'ultima, che trova espressione nell'articolo 42 del Codice penale, viene affrontata in riferimento ai due elementi psicologici del reato, ovvero il dolo e la colpa. Nel secondo capitolo viene presentato il concetto di pericolosità sociale, che trova fondamento nell'articolo 203 del codice penale e che è fondamento dell'applicabilità delle misure di sicurezza. Attraverso un giudizio prognostico il giudice valuta il livello di pericolosità sociale tenendo conto della gravità del fatto (criterio oggettivo) e della capacità di delinquere dell'imputato (criterio soggettivo). Il concetto di pericolosità sociale è strettamente legato a quello di insicurezza sociale, che a sua volta è influenzata dai mass media e dall'interpretazione sociale dell'infermità mentale. Inoltre, in questo capitolo, vengono affrontate le diverse tipologie di misure di sicurezza e il loro procedimento di applicazione. Il terzo capitolo ha come oggetto di studio il percorso storico del trattamento penale degli infermi, autori di reato: nello specifico, l'analisi parte dalla nascita del primo manicomio criminale (Aversa, 1876) fino alla legge n. 81/2014, attraverso la quale il legislatore ha fissato il termine ultimo per la costruzione delle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza al 1° aprile 2014, prorogando ulteriormente il termine fissato dalla legge n. 9/2012. Una particolare attenzione è dedicata al rapporto tra i principi costituzionali e il sistema del doppio binario, istituito con il codice Rocco, e alla legge Basaglia (legge n. 180/1978), ovvero il primo tentativo di superamento dei manicomi, e il suo successivo recepimento nella legge n. 833/1978, che istituì il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, si vedrà che il superamento della pena detentiva per i folli-rei rappresenta un difficile compromesso. Infine, il quarto capitolo presenta il ruolo e l'identità dell'Assistente Sociale all'interno dei servizi psichiatrici territoriali, con un focus sulla realtà biellese, ovvero su come l'Ufficio Tutele del Comune di Biella affronta le situazioni di commissione di reato da parte dei propri amministrati per infermità mentale e quali rapporti intrattiene con le altre istituzioni. Questa seconda argomentazione è resa possibile dalla conduzione di un'intervista al Responsabile dell'Ufficio Tutele del Comune di Biella, referente del mio Primo Tirocinio.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
858292_tesilaureadimirianaflego.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
644.07 kB
Formato
Adobe PDF
|
644.07 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/123266