The following pages are the result of my internship experience in a Psychiatric Day Centre. The subject I am dealing with is the use of the mountain as a rehabilitation tool in the psychosocial field; this practice is more commonly known as "Montagnotherapy". The mountain represents a novelty in the therapeutic-rehabilitative field; the aim is to improve the quality of life of the person and their health in a global sense. In psychiatry, the use of the mountain environment as a rehabilitative setting aims to increase the person's self-esteem and autonomy. The text opens with a general introductory part in which there is a brief reference to the history of the practice, then moves on to highlight why the mountain is a valid instrument of care, the inner meaning of walking and fatigue, the importance of the group, of relationships with oneself, with the environment and with others. It continues with the more practical part related to the reality of the Psychiatric Day Care Centre where I did my internship. After having mentioned the history and the most significant activities carried out in recent years, I describe, through a brief ethnographic research, the project of Montangaterapia. This experience gave me the opportunity to put into practice, in first person, in a privileged setting such as the mountains, some fundamental elements of ethnography: participating observation and active listening. I took part in some of the Day Centre's Mountain Group's outings during which I observed the users and operators who play the role of mediators by putting them in touch with the mountain environment. I then submitted an interview to some of the figures mentioned above, the results of which show the importance of the helping relationship, the educational relationship created between those who give help and those who receive it. From the analysis of the data, many positive aspects emerge in the participants related to the frequentation of the mountain environment: deep feelings of well-being, an increase in self-esteem and autonomy as well as a clear improvement in physical conditions. The research has made it possible to confirm the socio-educational value of walking together: the focal point of this activity is, in fact, the group dimension, based on sharing and reciprocal trust.

Le pagine che seguono sono frutto della mia esperienza di tirocinio all'interno di un Centro Diurno Psichiatrico. L'argomento di cui mi occupo è l'uso della montagna come strumento di riabilitazione in ambito psicosociale; tale pratica è più comunemente nota con il nome di “Montagnaterapia”. La montagna rappresenta una novità in campo terapeutico-riabilitativo; l'obiettivo cui tende è il miglioramento della qualità della vita della persona e della sua salute in senso globale. In ambito psichiatrico l'utilizzo dell'ambiente montano come setting riabilitativo mira ad aumentare l'autostima e l'autonomia della persona. Il testo si apre con una parte introduttiva generale in cui vi è un breve riferimento alla storia della pratica, per poi passare a evidenziare il motivo per cui la montagna è un valido strumento di cura, il significato interiore del camminare e del far fatica, l'importanza del gruppo, delle relazioni con se stessi, con l'ambiente e con gli altri. Continua con la parte più pratica relativa alla realtà del Centro Diurno Psichiatrico in cui ho svolto il tirocinio di cui, dopo aver accennato alla storia e alle attività più significative svolte negli ultimi anni, descrivo, attraverso una breve ricerca etnografica, il progetto di Montangaterapia. Questa esperienza mi ha dato la possibilità di mettere in pratica, in prima persona, all'interno di un setting privilegiato quale la montagna, alcuni elementi fondamentali del fare etnografia: l'osservazione partecipante e l'ascolto attivo. Ho partecipato ad alcune uscite del Gruppo Montagna del Centro Diurno durante le quali ho osservato gli utenti e gli operatori che svolgono il ruolo di mediatori mettendo in contatto gli utenti con l'ambiente montano. Ho in seguito sottoposto ad alcune delle figure sopra citate un'intervista, dai risultati della quale si evince l'importanza della relazione di aiuto, della relazione educativa che si crea tra chi dà aiuto e chi lo riceve. Dall'analisi dei dati emergono molti aspetti positivi nei partecipanti legati alla frequentazione dell'ambiente montano: sono stati rilevati profonde sensazioni di benessere, un aumento dell'autostima e dell'autonomia oltre a un netto miglioramento delle condizioni fisiche. La ricerca ha permesso di confermare il valore socio-educativo del camminare insieme: punto focale di quest'attività è, infatti, la dimensione gruppale, basata sulla condivisione e sulla fiducia reciproca.

Il potenziale riabilitativo dell'ambiente montano: etnografia di un progetto di Montagnaterapia ​

DELFINO, ENRICA
2019/2020

Abstract

Le pagine che seguono sono frutto della mia esperienza di tirocinio all'interno di un Centro Diurno Psichiatrico. L'argomento di cui mi occupo è l'uso della montagna come strumento di riabilitazione in ambito psicosociale; tale pratica è più comunemente nota con il nome di “Montagnaterapia”. La montagna rappresenta una novità in campo terapeutico-riabilitativo; l'obiettivo cui tende è il miglioramento della qualità della vita della persona e della sua salute in senso globale. In ambito psichiatrico l'utilizzo dell'ambiente montano come setting riabilitativo mira ad aumentare l'autostima e l'autonomia della persona. Il testo si apre con una parte introduttiva generale in cui vi è un breve riferimento alla storia della pratica, per poi passare a evidenziare il motivo per cui la montagna è un valido strumento di cura, il significato interiore del camminare e del far fatica, l'importanza del gruppo, delle relazioni con se stessi, con l'ambiente e con gli altri. Continua con la parte più pratica relativa alla realtà del Centro Diurno Psichiatrico in cui ho svolto il tirocinio di cui, dopo aver accennato alla storia e alle attività più significative svolte negli ultimi anni, descrivo, attraverso una breve ricerca etnografica, il progetto di Montangaterapia. Questa esperienza mi ha dato la possibilità di mettere in pratica, in prima persona, all'interno di un setting privilegiato quale la montagna, alcuni elementi fondamentali del fare etnografia: l'osservazione partecipante e l'ascolto attivo. Ho partecipato ad alcune uscite del Gruppo Montagna del Centro Diurno durante le quali ho osservato gli utenti e gli operatori che svolgono il ruolo di mediatori mettendo in contatto gli utenti con l'ambiente montano. Ho in seguito sottoposto ad alcune delle figure sopra citate un'intervista, dai risultati della quale si evince l'importanza della relazione di aiuto, della relazione educativa che si crea tra chi dà aiuto e chi lo riceve. Dall'analisi dei dati emergono molti aspetti positivi nei partecipanti legati alla frequentazione dell'ambiente montano: sono stati rilevati profonde sensazioni di benessere, un aumento dell'autostima e dell'autonomia oltre a un netto miglioramento delle condizioni fisiche. La ricerca ha permesso di confermare il valore socio-educativo del camminare insieme: punto focale di quest'attività è, infatti, la dimensione gruppale, basata sulla condivisione e sulla fiducia reciproca.
ITA
The following pages are the result of my internship experience in a Psychiatric Day Centre. The subject I am dealing with is the use of the mountain as a rehabilitation tool in the psychosocial field; this practice is more commonly known as "Montagnotherapy". The mountain represents a novelty in the therapeutic-rehabilitative field; the aim is to improve the quality of life of the person and their health in a global sense. In psychiatry, the use of the mountain environment as a rehabilitative setting aims to increase the person's self-esteem and autonomy. The text opens with a general introductory part in which there is a brief reference to the history of the practice, then moves on to highlight why the mountain is a valid instrument of care, the inner meaning of walking and fatigue, the importance of the group, of relationships with oneself, with the environment and with others. It continues with the more practical part related to the reality of the Psychiatric Day Care Centre where I did my internship. After having mentioned the history and the most significant activities carried out in recent years, I describe, through a brief ethnographic research, the project of Montangaterapia. This experience gave me the opportunity to put into practice, in first person, in a privileged setting such as the mountains, some fundamental elements of ethnography: participating observation and active listening. I took part in some of the Day Centre's Mountain Group's outings during which I observed the users and operators who play the role of mediators by putting them in touch with the mountain environment. I then submitted an interview to some of the figures mentioned above, the results of which show the importance of the helping relationship, the educational relationship created between those who give help and those who receive it. From the analysis of the data, many positive aspects emerge in the participants related to the frequentation of the mountain environment: deep feelings of well-being, an increase in self-esteem and autonomy as well as a clear improvement in physical conditions. The research has made it possible to confirm the socio-educational value of walking together: the focal point of this activity is, in fact, the group dimension, based on sharing and reciprocal trust.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/123264