The thesis analyzes the history of the notion of self-care as a practice of subjectivation, based on the studies of Michel Foucault exposed in the courses at the Collège de France from 1979 to 1984. Care, as a "set of conditions of spirituality", delineates the field within which the relationship of the subject with the truth is at stake and, therefore, of the modalities in which the subject constitutes itself as such. The cure, as a set of spiritual exercises, emerges as a distinctly philosophical way of life, already starting from Antiquity and explicitly in the Hellenistic age. Therefore, the thesis argues that self-care can be a useful notion for the writing of a new philosophical canon, which also includes all those forms of life willing to cure which until now have been denied the attribute of philosophical. In particular, feminism is analyzed, focusing on that of the "second wave" in Italy, as a new configuration of the modes of subjectivation inscribed in the paradigm of care and it is shown how, from the historiographical point of view, the feminist way of life, with its practices and its theoretical productions, must be considered as intrinsically philosophical. This conclusion offers a new point of view for resolving the debate about the academic status of gender studies and their treatment in the philosophy department.
La tesi analizza la storia della nozione di cura di sé come pratica di soggettivazione, basandosi sugli studi di Michel Foucault esposti nei corsi al Collège de France dal 1979 al 1984. La cura, in quanto “insieme delle condizione di spiritualità”, va a delineare il campo all’interno del quale ne va del rapporto del soggetto con la verità e, quindi, delle modalità in cui il soggetto si costituisce in quanto tale. La cura, in quanto insieme degli esercizi spirituali, emerge come modo di vivere spiccatamente filosofico, già a partire dall’Antichità e in maniera esplicita in età Ellenistica. Perciò nella tesi si sostiene che la cura di sé può essere una nozione utile alla scrittura di un nuovo canone filosofico, che comprenda anche tutte quelle forme di vita disposte alla cura a cui fino ad ora è stato negato l’attributo di filosofiche. In particolare, si analizza il femminismo, concentrandosi su quello della “seconda ondata” in Italia, come nuova configurazione dei modi di soggettivazione inscritti nel paradigma della cura e si mostra come, dal punto di vista storiografico, il modo di vivere femminista, con le sue pratiche e le sue produzioni teoriche, debba essere considerato come intrinsecamente filosofico. Questa conclusione offre un nuovo punto di vista per risolvere il dibattito circa lo statuto accademico degli studi di genere e la loro trattazione nei dipartimenti di filosofia.
Autocoscienza, un'arte di vivere. L'autocoscienza come pratica di soggettivazione contemporanea inscritta nel paradigma della cura di sé
MAIO, VERONICA
2019/2020
Abstract
La tesi analizza la storia della nozione di cura di sé come pratica di soggettivazione, basandosi sugli studi di Michel Foucault esposti nei corsi al Collège de France dal 1979 al 1984. La cura, in quanto “insieme delle condizione di spiritualità”, va a delineare il campo all’interno del quale ne va del rapporto del soggetto con la verità e, quindi, delle modalità in cui il soggetto si costituisce in quanto tale. La cura, in quanto insieme degli esercizi spirituali, emerge come modo di vivere spiccatamente filosofico, già a partire dall’Antichità e in maniera esplicita in età Ellenistica. Perciò nella tesi si sostiene che la cura di sé può essere una nozione utile alla scrittura di un nuovo canone filosofico, che comprenda anche tutte quelle forme di vita disposte alla cura a cui fino ad ora è stato negato l’attributo di filosofiche. In particolare, si analizza il femminismo, concentrandosi su quello della “seconda ondata” in Italia, come nuova configurazione dei modi di soggettivazione inscritti nel paradigma della cura e si mostra come, dal punto di vista storiografico, il modo di vivere femminista, con le sue pratiche e le sue produzioni teoriche, debba essere considerato come intrinsecamente filosofico. Questa conclusione offre un nuovo punto di vista per risolvere il dibattito circa lo statuto accademico degli studi di genere e la loro trattazione nei dipartimenti di filosofia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
864033_autocoscienzaunartedivivere.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.09 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.09 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/123162