In questa tesi si è deciso di approfondire le potenzialità visive della scrittura di Manzoni ne I Promessi Sposi, come queste potenzialità siano state sfruttate e interpretate dall'industria cinematografica ai suoi albori in Italia e poi durante il regime e, in modo particolare, nell'Italia del dopoguerra. Il primo capitolo comincia con una disamina dei contributi che nella storia hanno messo in rilievo la particolare forza immaginifica del dettato manzoniano- Si sono poi analizzate alcune situazioni all'interno del romanzo che rimandano al mondo del teatro. Ci si è poi soffermati più attentamente sull'apparato iconografico de I Promessi Sposi, alla cui realizzazione Manzoni ha contribuito in prima persona, andandone ad indagare gli scopi. Si tratta di un elemento fortemente connesso alla scrittura, contribuisce alla riduzione della distanza rispetto a un pubblico popolare e alla creazione di senso. Inoltre, si è prestata attenzione al retroterra culturale che ha contribuito alla diffusione dei romanzi illustrati. Nel secondo capitolo si è passati a studiare le prime pellicole, per il cinema muto, tratte da I Promessi Sposi. Il cinema italiano delle origini, più di altri, si è proposto come luogo d'incontro tra la letteratura e le arti visive. Le prime prove al cinema del romanzo di Manzoni, però, non sono state sempre convincenti. Più approfonditamente si è analizzata la pellicola di Mario Camerini. Ne sono stati indagati i punti di forza e quelli di debolezza e si è indagata l'influenza del regime. Si è messa in luce la forte volontà di fedeltà al testo. Si arriva, quindi, al terzo capitolo. Prima di trattare della sceneggiatura realizzata da Giorgio Bassani si è scelto di indagare l'importanza del romanzo per gli intellettuali dell'epoca. Si è scoperto che I Promessi Sposi è un libro particolarmente apprezzato nei momenti di crisi, letto e studiato all'interno delle carceri fasciste. Dopo il crollo del regime fascista e la fine della guerra i riferimenti a Manzoni e al suo romanzo si fanno sempre più frequenti nel mondo del cinema, in particolare all'interno del dibattito sul neorealismo e sul suo superamento. Riferimenti all'autore sono presenti anche nel dibattito sui nuovi scrittori cattolici. Si è scelto poi di analizzare una nuova importante traduzione in inglese de I Promessi Sposi, che ha dato avvio a un rinnovato interesse per il romanzo e che ha fornito la spinta decisiva per il suo ritorno sugli schermi. È stato quindi studiato il modo scelto dalla casa produttrice "Lux" per far partire il progetto: un referendum destinato a un gruppo di intellettuali. A questi è stato chiesto di illustrare le caratteristiche che il nuovo film avrebbe dovuto presentare. Si sono studiati i punti focali della proposta vincente di Bassani e i suoi precedenti contatti con il cinema. Si è, quindi, visto come lo scrittore insieme ad Anna Banti abbia approntato un fascicolo della rivista «Paragone» dedicato a Manzoni. In modo approfondito ci si è soffermati sull'influenza di Manzoni, fondamentale, nel lavoro critico e letterario di Bassani. Infine, è stata analizzata la sceneggiatura, i suoi tratti distintivi e le scelte narrative compiute dall'autore. Questo progetto non è mai arrivato nelle sale, ma questa tesi ha dimostrato come I Promessi Sposi, grazie alla forza della sua scrittura visiva, sia particolarmente adatto alla resa cinematografica.
I promessi sposi: una storia visiva. Un tentativo di sceneggiatura di Giorgio Bassani.
MENZIO, GIULIA
2019/2020
Abstract
In questa tesi si è deciso di approfondire le potenzialità visive della scrittura di Manzoni ne I Promessi Sposi, come queste potenzialità siano state sfruttate e interpretate dall'industria cinematografica ai suoi albori in Italia e poi durante il regime e, in modo particolare, nell'Italia del dopoguerra. Il primo capitolo comincia con una disamina dei contributi che nella storia hanno messo in rilievo la particolare forza immaginifica del dettato manzoniano- Si sono poi analizzate alcune situazioni all'interno del romanzo che rimandano al mondo del teatro. Ci si è poi soffermati più attentamente sull'apparato iconografico de I Promessi Sposi, alla cui realizzazione Manzoni ha contribuito in prima persona, andandone ad indagare gli scopi. Si tratta di un elemento fortemente connesso alla scrittura, contribuisce alla riduzione della distanza rispetto a un pubblico popolare e alla creazione di senso. Inoltre, si è prestata attenzione al retroterra culturale che ha contribuito alla diffusione dei romanzi illustrati. Nel secondo capitolo si è passati a studiare le prime pellicole, per il cinema muto, tratte da I Promessi Sposi. Il cinema italiano delle origini, più di altri, si è proposto come luogo d'incontro tra la letteratura e le arti visive. Le prime prove al cinema del romanzo di Manzoni, però, non sono state sempre convincenti. Più approfonditamente si è analizzata la pellicola di Mario Camerini. Ne sono stati indagati i punti di forza e quelli di debolezza e si è indagata l'influenza del regime. Si è messa in luce la forte volontà di fedeltà al testo. Si arriva, quindi, al terzo capitolo. Prima di trattare della sceneggiatura realizzata da Giorgio Bassani si è scelto di indagare l'importanza del romanzo per gli intellettuali dell'epoca. Si è scoperto che I Promessi Sposi è un libro particolarmente apprezzato nei momenti di crisi, letto e studiato all'interno delle carceri fasciste. Dopo il crollo del regime fascista e la fine della guerra i riferimenti a Manzoni e al suo romanzo si fanno sempre più frequenti nel mondo del cinema, in particolare all'interno del dibattito sul neorealismo e sul suo superamento. Riferimenti all'autore sono presenti anche nel dibattito sui nuovi scrittori cattolici. Si è scelto poi di analizzare una nuova importante traduzione in inglese de I Promessi Sposi, che ha dato avvio a un rinnovato interesse per il romanzo e che ha fornito la spinta decisiva per il suo ritorno sugli schermi. È stato quindi studiato il modo scelto dalla casa produttrice "Lux" per far partire il progetto: un referendum destinato a un gruppo di intellettuali. A questi è stato chiesto di illustrare le caratteristiche che il nuovo film avrebbe dovuto presentare. Si sono studiati i punti focali della proposta vincente di Bassani e i suoi precedenti contatti con il cinema. Si è, quindi, visto come lo scrittore insieme ad Anna Banti abbia approntato un fascicolo della rivista «Paragone» dedicato a Manzoni. In modo approfondito ci si è soffermati sull'influenza di Manzoni, fondamentale, nel lavoro critico e letterario di Bassani. Infine, è stata analizzata la sceneggiatura, i suoi tratti distintivi e le scelte narrative compiute dall'autore. Questo progetto non è mai arrivato nelle sale, ma questa tesi ha dimostrato come I Promessi Sposi, grazie alla forza della sua scrittura visiva, sia particolarmente adatto alla resa cinematografica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/123143