INTRODUZIONE: gli interventi di protesi totale d'anca (PTA) e ginocchio (PTG) sono gravati da importanti sanguinamenti peri-operatori, ai quali si associano elevate incidenze trasfusionali. In ambito ortopedico protesico, l'acido tranexamico (TXA) ha dimostrato di ridurre la necessità di trasfusioni sanguigne allogeniche nonché l'entità delle perdite ematiche post-operatorie, senza aumentare il rischio di eventi tromboembolici clinicamente significativi. Al fine di allinearsi a questo crescente livello di evidenza scientifica, l'uso routinario dell'acido tranexamico negli interventi elettivi di PTA e PTG, è stato introdotto nel presidio CTO di Torino a partire dal novembre 2014, come protocollo Protrax. OBIETTIVO: valutare in modo retrospettivo l'efficacia e la sicurezza dell'acido tranexamico nel controllo del sanguinamento chirurgico in corso di PTA e PTG, dopo introduzione del protocollo Protrax. SETTING: presidio CTO di Torino (A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino). DISEGNO DI STUDIO: studio osservazionale di coorte retrospettivo. POPOLAZIONE: sono stati inclusi 134 pazienti trattati con TXA come da protocollo Protrax e 490 pazienti appartenenti al gruppo di controllo che non hanno ricevuto il farmaco, operati in un lasso di tempo compreso tra il 2010 ed il 2015. INTERVENTO: dose carico di TXA pari a 15mg/kg di peso corporeo ideale all'incisione in infusione endovenosa lenta, seguita da una dose pari a 10mg/kg di peso corporeo ideale in infusione continua nelle 3h successive. OUTCOME PRINCIPALI: incidenza trasfusionale peri-operatoria, numero medio di unità trasfuse per paziente, decremento dei valori emoglobinici post-operatori, consumo kit emorecupero, incidenza eventi tromboembolici sintomatici e degenza ospedaliera media. RISULTATI: L'utilizzo del TXA, secondo posologia individuata nel protocollo Protrax, si è associato in modo statisticamente significativo ad una riduzione dell'incidenza trasfusionale complessiva, pari al 79% (OR 0.09; p <0.0000), del numero medio di trasfusioni per paziente, pari a 0.75 unità/pz (p 0.02) ed al riscontro di valori emoglobinici post-operatori mediamente più elevati rispetto al gruppo di controllo. Queste osservazioni sono risultate indipendenti dalla tipologia di intervento effettuato, tuttavia l'efficacia appare di entità maggiore in corso di protesi di ginocchio. L'utilizzo del TXA non si è associato ad una riduzione statisticamente significativa del consumo di kit di emorecupero (OR 1.05; p 0.9), né a una riduzione della durata media della degenza ospedaliera (MD 0.41 giorni; p 0,15). Sono in corso di elaborazione i risultati in merito all'incidenza di eventi tromboembolici. CONCLUSIONI: La profilassi a base di acido tranexamico, secondo la posologia individuata dal protocollo Protrax, si è rivelata una strategia efficace nel ridurre il sanguinamento chirurgico ed il relativo fabbisogno trasfusionale in pazienti sottoposti ad intervento protesico elettivo di anca e ginocchio.

L'utilizzo dell'acido tranexamico nella riduzione del sanguinamento in chirurgia protesica di anca e ginocchio.

DAVICCO, LUCA
2014/2015

Abstract

INTRODUZIONE: gli interventi di protesi totale d'anca (PTA) e ginocchio (PTG) sono gravati da importanti sanguinamenti peri-operatori, ai quali si associano elevate incidenze trasfusionali. In ambito ortopedico protesico, l'acido tranexamico (TXA) ha dimostrato di ridurre la necessità di trasfusioni sanguigne allogeniche nonché l'entità delle perdite ematiche post-operatorie, senza aumentare il rischio di eventi tromboembolici clinicamente significativi. Al fine di allinearsi a questo crescente livello di evidenza scientifica, l'uso routinario dell'acido tranexamico negli interventi elettivi di PTA e PTG, è stato introdotto nel presidio CTO di Torino a partire dal novembre 2014, come protocollo Protrax. OBIETTIVO: valutare in modo retrospettivo l'efficacia e la sicurezza dell'acido tranexamico nel controllo del sanguinamento chirurgico in corso di PTA e PTG, dopo introduzione del protocollo Protrax. SETTING: presidio CTO di Torino (A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino). DISEGNO DI STUDIO: studio osservazionale di coorte retrospettivo. POPOLAZIONE: sono stati inclusi 134 pazienti trattati con TXA come da protocollo Protrax e 490 pazienti appartenenti al gruppo di controllo che non hanno ricevuto il farmaco, operati in un lasso di tempo compreso tra il 2010 ed il 2015. INTERVENTO: dose carico di TXA pari a 15mg/kg di peso corporeo ideale all'incisione in infusione endovenosa lenta, seguita da una dose pari a 10mg/kg di peso corporeo ideale in infusione continua nelle 3h successive. OUTCOME PRINCIPALI: incidenza trasfusionale peri-operatoria, numero medio di unità trasfuse per paziente, decremento dei valori emoglobinici post-operatori, consumo kit emorecupero, incidenza eventi tromboembolici sintomatici e degenza ospedaliera media. RISULTATI: L'utilizzo del TXA, secondo posologia individuata nel protocollo Protrax, si è associato in modo statisticamente significativo ad una riduzione dell'incidenza trasfusionale complessiva, pari al 79% (OR 0.09; p <0.0000), del numero medio di trasfusioni per paziente, pari a 0.75 unità/pz (p 0.02) ed al riscontro di valori emoglobinici post-operatori mediamente più elevati rispetto al gruppo di controllo. Queste osservazioni sono risultate indipendenti dalla tipologia di intervento effettuato, tuttavia l'efficacia appare di entità maggiore in corso di protesi di ginocchio. L'utilizzo del TXA non si è associato ad una riduzione statisticamente significativa del consumo di kit di emorecupero (OR 1.05; p 0.9), né a una riduzione della durata media della degenza ospedaliera (MD 0.41 giorni; p 0,15). Sono in corso di elaborazione i risultati in merito all'incidenza di eventi tromboembolici. CONCLUSIONI: La profilassi a base di acido tranexamico, secondo la posologia individuata dal protocollo Protrax, si è rivelata una strategia efficace nel ridurre il sanguinamento chirurgico ed il relativo fabbisogno trasfusionale in pazienti sottoposti ad intervento protesico elettivo di anca e ginocchio.
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