Il distretto industriale è un sistema produttivo costituito da un insieme di imprese, di piccole e medie dimensioni, localizzate in un territorio circoscritto, specializzate in una o più fasi del processo produttivo e integrate tra loro. Il primo economista a studiare i distretti fu Alfred Marshall, mentre in Italia questa nozione fu introdotta dall'economista fiorentino Giacomo Becattini. Il modello italiano di distretto si differenzia dagli altri perché gli elementi che influiscono direttamente sulla produttività e sulla struttura distrettuale sono i suoi valori condivisi, la sua storia e la comunità. Un ruolo chiave per la crescita del distretto è quello delle relazioni, che sono di tre tipologie: relazioni interne, relazioni con il sistema sociale e relazioni con l'ambiente esterno. Il ciclo di vita del distretto è caratterizzato da tre fasi. La prima fase è quella della specializzazione e formazione del distretto, la seconda fase è quella del consolidamento e la terza fase infine è quella della maturità. In questi ultimi anni si sta assistendo allo sviluppo della terza fase del ciclo di vita ed è una fase piena di criticità, infatti alcuni distretti stanno affrontando situazioni di crisi mentre altri stanno adottando strategie di rivitalizzazione che hanno creato un ulteriore periodo di crescita. Nella seconda parte vi è un focus sui distretti rurali e agroalimentari di qualità della regione Basilicata. Quest'ultima è una delle aree italiane più povere, ma è stata tra le prime a valorizzare i distretti. Ad oggi, i distretti rurali e agroalimentari di qualità riconosciuti da questa regione sono quattro. Le caratteristiche di questi distretti sono piuttosto simili: essi lavorano soprattutto nel settore dell'agricoltura, vantano tutti delle certificazioni e il loro obbiettivo è quello di valorizzare e promuovere produzioni tipiche locali attraverso uno sviluppo sostenibile.

Distretti industriali: il modello italiano e focus sui distretti rurali e agroalimentari di qualità della regione Basilicata

VITARELLI, GIUSEPPE
2019/2020

Abstract

Il distretto industriale è un sistema produttivo costituito da un insieme di imprese, di piccole e medie dimensioni, localizzate in un territorio circoscritto, specializzate in una o più fasi del processo produttivo e integrate tra loro. Il primo economista a studiare i distretti fu Alfred Marshall, mentre in Italia questa nozione fu introdotta dall'economista fiorentino Giacomo Becattini. Il modello italiano di distretto si differenzia dagli altri perché gli elementi che influiscono direttamente sulla produttività e sulla struttura distrettuale sono i suoi valori condivisi, la sua storia e la comunità. Un ruolo chiave per la crescita del distretto è quello delle relazioni, che sono di tre tipologie: relazioni interne, relazioni con il sistema sociale e relazioni con l'ambiente esterno. Il ciclo di vita del distretto è caratterizzato da tre fasi. La prima fase è quella della specializzazione e formazione del distretto, la seconda fase è quella del consolidamento e la terza fase infine è quella della maturità. In questi ultimi anni si sta assistendo allo sviluppo della terza fase del ciclo di vita ed è una fase piena di criticità, infatti alcuni distretti stanno affrontando situazioni di crisi mentre altri stanno adottando strategie di rivitalizzazione che hanno creato un ulteriore periodo di crescita. Nella seconda parte vi è un focus sui distretti rurali e agroalimentari di qualità della regione Basilicata. Quest'ultima è una delle aree italiane più povere, ma è stata tra le prime a valorizzare i distretti. Ad oggi, i distretti rurali e agroalimentari di qualità riconosciuti da questa regione sono quattro. Le caratteristiche di questi distretti sono piuttosto simili: essi lavorano soprattutto nel settore dell'agricoltura, vantano tutti delle certificazioni e il loro obbiettivo è quello di valorizzare e promuovere produzioni tipiche locali attraverso uno sviluppo sostenibile.
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