My thesis aims to represent Ferzan Ozpetek's cinema in the period from the film "The Turkish bath - Hammam" released in 1997 to "The window in front" released in 2003. A fundamental element of the thesis is the point of view of a man who was born in Turkey and even though he has now become Italian, he remains an outsider in the way he sees the world. This work has led me to ask myself, have I ever thought of life as a "journey" in search of myself? A sort of journey in which, however, you don't have to pack your bags, face exotic and distant destinations, but often all you have to do is knock on the door of those who live next door, open the window and let in the eyes of those who pass by, to realize that diversity is only a matter of ignorance; you just have to lower your guard and let yourself be involved by what seems unknown to us. There are realities whose existence we ignore, but which are there just around the corner ready to change our destiny. In this sense, every life is dotted with many real and metaphorical journeys; and I too wanted to undertake a journey, a fascinating journey within the cinema, where I went to analyze the director Ferzan Ozpetek, and precisely through his two cultures, the Turkish one, where things flow more slowly and softly, and the Italian one, where everything proceeds in a violent and frenetic way; and then through his autobiographical films: The Turkish bath - Hammam where bodies and minds relax among the vapors and the difficult contact between East and West is analyzed; while in Harem Suare the stories are inserted inside other stories and one is even jealous of one's own memories; nor The ignorant fairies love can be called patience and the ideal family is not the one where you are born but the one that chooses you during your life path; and finally The window opposite where you live memories and where you should not be content to survive, but pretend to live in a better world and not just dream about it! I also went to analyze the recurring themes in the movies such as travel and food. My journey was accompanied by music and not by silence, and a fundamental stage was dedicated to the soundtrack. I let myself be seduced by the exotic, oriental sounds of the composers Pivio & Aldo de Scalzi, to the poignant melodies of Andrea Guerra. I stopped to sing the Tiromancino's song with all the others and then in solitude "drops of memory" by Giorgia, reliving my journey backwards because only in memory you have the patience of the experience lived; music that enters the film in a preponderant way, which not only serves as a frame but describes moods and situations. In this journey of mine I wanted to go and understand the reality of the Hammams and to understand the life led by the Sultan's concubines, and there is also a description of what a Harem was and what the women did in this sacred and forbidden place. And to finish in the thesis, I inserted the letter from the window opposite that Davide writes to Simone. ​
La mia tesi intende rappresentare il cinema di Ferzan Ozpetek nel periodo che va dal film “Il bagno turco – Hammam” uscito nel 1997 fino a “La finestra di fronte” uscito nel 2003. Un elemento fondamentale della tesi è il punto di vista di un uomo che è nato in Turchia ed anche se ormai e diventato italiano, rimane un outsider, per quanto riguarda il modo in cui vede il mondo. Questo lavoro mi ha portato a chiedermi ho mai pensato alla vita come un “viaggio” alla ricerca di me stessa? Una sorta di viaggio in cui però non occorre fare le valigie, affrontare mete esotiche e lontane, ma spesso basta bussare alla porta di chi ti vive accanto, aprire la finestra e lasciar entrare lo sguardo di chi passa, per rendersi conto di come la diversità sia solo una questione di ignoranza; basta abbassare la guardia e lasciarsi coinvolgere da ciò che ci appare ignoto. Esistono realtà di cui ignoriamo l'esistenza, ma che sono lì proprio dietro l'angolo pronte a cambiare il nostro destino. In questo senso ogni vita è costellata da tanti viaggi reali e metaforici; ed anche io ho voluto intraprendere un viaggio, un viaggio affascinante all'interno del cinema, dove sono andata ad analizzare il regista Ferzan Ozpetek, e proprio attraverso le sue due culture , quella turca, dove le cose scorrono più lente e morbide e quella italiana, dove tutto procede in una maniera violenta e frenetica; e poi attraverso i suoi film autobiografici: Il bagno turco – Hammam in cui i corpi e le menti si rilassano tra i vapori e viene analizzato il difficile contatto tra oriente e occidente; mentre in Harem Suare i racconti sono inseriti dentro ad altri racconti e si è persino gelosi dei propri ricordi; né Le fate ignoranti l'amore può essere chiamato pazienza e la famiglia ideale non è quella dove si nasce ma quella che ti sceglie durante il tuo cammino di vita; e infine La finestra di fronte dove abitano ricordi e dove non bisogna accontentarsi di sopravvivere, ma pretendere di vivere in un mondo migliore e non soltanto sognarlo! Sono inoltre andata ad analizzare i temi ricorrenti nei film come il viaggio ed il cibo. Il mio viaggio è stato accompagnato dalla musica e non dal silenzio, e una tappa fondamentale è stata dedicata alla colonna sonora. Mi sono lasciata sedurre dalle sonorità esotiche, orientaleggianti, dei compositori Pivio & Aldo de Scalzi, alle struggenti melodie di Andrea Guerra. Mi sono fermata a cantare con tutti gli altri la canzone dei Tiromancino e poi in solitudine “gocce di memoria” di Giorgia, rivivendo a ritroso il mio viaggio perché solo nella memoria si ha la pazienza dell'esperienza vissuta; musica che entra nel film in maniera preponderante, che non serve solo da cornice ma che descrive stati d'animo e situazioni. In questo mio viaggio ho voluto andare a capire la realtà degli Hammam e per comprendere la vita che conducevano le concubine del sultano, e non manca anche una descrizione di cosa era un Harem e che cosa facevano le donne in questo luogo sacro e proibito. E per finire nella tesi ho inserito la lettera del film La finestra di fronte che Davide scrive a Simone. ​
IL CINEMA DI FERZAN OZPETEK: ANALISI DEI SUOI PRIMI QUATTRO FILM
LIBRERA, LUDOVICA
2019/2020
Abstract
La mia tesi intende rappresentare il cinema di Ferzan Ozpetek nel periodo che va dal film “Il bagno turco – Hammam” uscito nel 1997 fino a “La finestra di fronte” uscito nel 2003. Un elemento fondamentale della tesi è il punto di vista di un uomo che è nato in Turchia ed anche se ormai e diventato italiano, rimane un outsider, per quanto riguarda il modo in cui vede il mondo. Questo lavoro mi ha portato a chiedermi ho mai pensato alla vita come un “viaggio” alla ricerca di me stessa? Una sorta di viaggio in cui però non occorre fare le valigie, affrontare mete esotiche e lontane, ma spesso basta bussare alla porta di chi ti vive accanto, aprire la finestra e lasciar entrare lo sguardo di chi passa, per rendersi conto di come la diversità sia solo una questione di ignoranza; basta abbassare la guardia e lasciarsi coinvolgere da ciò che ci appare ignoto. Esistono realtà di cui ignoriamo l'esistenza, ma che sono lì proprio dietro l'angolo pronte a cambiare il nostro destino. In questo senso ogni vita è costellata da tanti viaggi reali e metaforici; ed anche io ho voluto intraprendere un viaggio, un viaggio affascinante all'interno del cinema, dove sono andata ad analizzare il regista Ferzan Ozpetek, e proprio attraverso le sue due culture , quella turca, dove le cose scorrono più lente e morbide e quella italiana, dove tutto procede in una maniera violenta e frenetica; e poi attraverso i suoi film autobiografici: Il bagno turco – Hammam in cui i corpi e le menti si rilassano tra i vapori e viene analizzato il difficile contatto tra oriente e occidente; mentre in Harem Suare i racconti sono inseriti dentro ad altri racconti e si è persino gelosi dei propri ricordi; né Le fate ignoranti l'amore può essere chiamato pazienza e la famiglia ideale non è quella dove si nasce ma quella che ti sceglie durante il tuo cammino di vita; e infine La finestra di fronte dove abitano ricordi e dove non bisogna accontentarsi di sopravvivere, ma pretendere di vivere in un mondo migliore e non soltanto sognarlo! Sono inoltre andata ad analizzare i temi ricorrenti nei film come il viaggio ed il cibo. Il mio viaggio è stato accompagnato dalla musica e non dal silenzio, e una tappa fondamentale è stata dedicata alla colonna sonora. Mi sono lasciata sedurre dalle sonorità esotiche, orientaleggianti, dei compositori Pivio & Aldo de Scalzi, alle struggenti melodie di Andrea Guerra. Mi sono fermata a cantare con tutti gli altri la canzone dei Tiromancino e poi in solitudine “gocce di memoria” di Giorgia, rivivendo a ritroso il mio viaggio perché solo nella memoria si ha la pazienza dell'esperienza vissuta; musica che entra nel film in maniera preponderante, che non serve solo da cornice ma che descrive stati d'animo e situazioni. In questo mio viaggio ho voluto andare a capire la realtà degli Hammam e per comprendere la vita che conducevano le concubine del sultano, e non manca anche una descrizione di cosa era un Harem e che cosa facevano le donne in questo luogo sacro e proibito. E per finire nella tesi ho inserito la lettera del film La finestra di fronte che Davide scrive a Simone. File | Dimensione | Formato | |
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