This dissertation analyzes the concept and phenomenon of industrial districts. By “industrial district” we mean a productive organization made up of the territorial concentration of small-medium specialized firms. Specifically, the discussion focuses on Italian industrial districts. The analysis starts from the historical origins of the concept, to be attributed to Alfred Marshall, who was the first in Victorian England to analyze the characteristics of this type of production. In the twentieth century the concept was later reworked by the Italian scholar Giacomo Becattini, who, through the rediscovery of Marshall's analyzes and the empirical study of small and medium-sized industrial realities in his native Tuscany, was able to explain the stability of the Italian economic system after the crisis of the Fordist system. The analysis then turns to the description of the Italian industrial districts: in the first analysis, the methodological criteria are set out to identify the territorial location of the same on the national territory through the parameters defined by the implementing decree of Law 317/1991. Subsequently, through the analysis of data processed by ISTAT during the last national census (2011), the territorial location of the Italian districts at the date of the last census and the performance of the same in the 2001-2011 inter-census decade are shown. During the description of the Italian industrial districts, the main characteristics and peculiarities that distinguish district concentrations from simple industrial locations are also illustrated. The aim of the research is to offer a historical, sociological, economic and geographical overview of a form of productive organization which is fundamental for the Italian economic fabric, characterized by the preponderance of small and medium-sized enterprises.
Questa dissertazione analizza il concetto e il fenomeno dei distretti industriali. Con “distretto industriale” si intende un'organizzazione produttiva costituita dalla concentrazione territoriale di piccole-medie imprese specializzate. Nello specifico la trattazione pone il suo focus sui distretti industriali italiani. L'analisi parte dalle origini storiche del concetto, da attribuire ad Alfred Marshall, che per primo nell'Inghilterra vittoriana analizzò le caratteristiche di questa tipologia produttiva. Nel Novecento il concetto venne in seguito rielaborato dallo studioso italiano Giacomo Becattini, che attraverso la riscoperta delle analisi di Marshall e lo studio empirico di realtà industriali di piccola-media impresa nella natia Toscana, riuscì a spiegare la tenuta del sistema economico italiano dopo la crisi del fordismo. Il discorso volge poi alla descrizione dei distretti industriali italiani: in prima analisi vengono esposti i criteri metodologici atti a individuare l'ubicazione territoriale dei medesimi sul territorio nazionali tramite i parametri definiti dal decreto attuativo della legge 317/1991. In seguito, attraverso l'analisi dei dati elaborati dall'ISTAT nel corso dell'ultimo censimento nazionale (2011), vengono esposte la localizzazione territoriale dei distretti italiani alla data dell'ultimo censimento e le performance dei medesimi nel decennio intercensuario 2001-2011. Nel corso della descrizione dei distretti industriali italiani vengono inoltre illustrate le caratteristiche precipue e le peculiarità che distinguono le concentrazioni distrettuali dalle semplici localizzazioni industriali. Lo scopo che la ricerca si pone è quello di offrire una panoramica di tipo storico, sociologico, economico e geografico di una forma di organizzazione produttiva fondamentale per il tessuto economico italiano, contraddistinto dalla preponderanza della piccola e media impresa.
I distretti industriali
SANNA, FRANCESCO SAVERIO
2019/2020
Abstract
Questa dissertazione analizza il concetto e il fenomeno dei distretti industriali. Con “distretto industriale” si intende un'organizzazione produttiva costituita dalla concentrazione territoriale di piccole-medie imprese specializzate. Nello specifico la trattazione pone il suo focus sui distretti industriali italiani. L'analisi parte dalle origini storiche del concetto, da attribuire ad Alfred Marshall, che per primo nell'Inghilterra vittoriana analizzò le caratteristiche di questa tipologia produttiva. Nel Novecento il concetto venne in seguito rielaborato dallo studioso italiano Giacomo Becattini, che attraverso la riscoperta delle analisi di Marshall e lo studio empirico di realtà industriali di piccola-media impresa nella natia Toscana, riuscì a spiegare la tenuta del sistema economico italiano dopo la crisi del fordismo. Il discorso volge poi alla descrizione dei distretti industriali italiani: in prima analisi vengono esposti i criteri metodologici atti a individuare l'ubicazione territoriale dei medesimi sul territorio nazionali tramite i parametri definiti dal decreto attuativo della legge 317/1991. In seguito, attraverso l'analisi dei dati elaborati dall'ISTAT nel corso dell'ultimo censimento nazionale (2011), vengono esposte la localizzazione territoriale dei distretti italiani alla data dell'ultimo censimento e le performance dei medesimi nel decennio intercensuario 2001-2011. Nel corso della descrizione dei distretti industriali italiani vengono inoltre illustrate le caratteristiche precipue e le peculiarità che distinguono le concentrazioni distrettuali dalle semplici localizzazioni industriali. Lo scopo che la ricerca si pone è quello di offrire una panoramica di tipo storico, sociologico, economico e geografico di una forma di organizzazione produttiva fondamentale per il tessuto economico italiano, contraddistinto dalla preponderanza della piccola e media impresa.File | Dimensione | Formato | |
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