Quando si parla del delicato rapporto che intercorre tra mente e corpo, sono numerose le discipline che hanno lasciato il loro contributo. La consapevolezza di possedere il proprio determinato corpo e non un altro, contribuisce alla creazione del senso di sé, un elemento imprescindibile per la sopravvivenza sociale, dal momento che permette di distinguersi dagli altri in quanto entità uniche. Le neuroscienze hanno concentrato i loro studi cercando di spiegare come il corpo sia rappresentato nella mente di ciascuno e attraverso quali meccanismi questa diventi cosciente di possedere proprio quel determinato corpo. Questi studi su self-awareness e body ownership hanno portato alla scoperta di un effetto comportamentale chiamato Self-advantage, grazie al quale migliorano accuratezza e tempi di reazione nello svolgimento di task di mismatch visivo in cui sia presente come stimolo il proprio corpo o una parte di esso. Questo effetto comportamentale sembra dipendere dalla salienza dello stimolo e pare attivarsi solo in compiti di riconoscimento implicito. In questa sede verrà esposto un esperimento con task di mismatch-detection in EEG con l'obiettivo di studiare i correlati elettrofisiologici alla base del meccanismo. Ai partecipanti vengono mostrate coppie di fotografie di mani proprie od altrui e viene chiesto loro di premere sulla tastiera con la mano destra il tasto "s" se ritengono le due foto uguali, "d" se diverse. Si ipotizza la presenza di una sensibile attivazione della componente N270 (attivata normalmente nel meccanismo di mismatch-detection) quando la mano propria si trova a secondo stimolo; dal punto di vista comportamentale l'ipotesi prefigura una migliore performance quando ci sia lo stimolo "self" nella coppia (i.e. Self-advantage). I risultati hanno confermato le ipotesi sperimentali, mostrando una più sensibile attivazione nel cluster frontale e in quello centrale per la componente N270 e, da un punto di vista comportamentale, un effetto di Self-advantage maggiore in presenza dello stimolo "self". Inoltre l'esperimento si prefigurava di escludere ogni bias legato alla familiarità, mostrando come sia effettivamente la salienza e non la familiarità dello stimolo "self" ad attivare ed accentuale l'effetto di Self-advantage e quello di mismatch-detection.

Correlati neurofisiologici del meccanismo di Self-advantage: uno studio con EEG.

FRANCO, GIULIA
2019/2020

Abstract

Quando si parla del delicato rapporto che intercorre tra mente e corpo, sono numerose le discipline che hanno lasciato il loro contributo. La consapevolezza di possedere il proprio determinato corpo e non un altro, contribuisce alla creazione del senso di sé, un elemento imprescindibile per la sopravvivenza sociale, dal momento che permette di distinguersi dagli altri in quanto entità uniche. Le neuroscienze hanno concentrato i loro studi cercando di spiegare come il corpo sia rappresentato nella mente di ciascuno e attraverso quali meccanismi questa diventi cosciente di possedere proprio quel determinato corpo. Questi studi su self-awareness e body ownership hanno portato alla scoperta di un effetto comportamentale chiamato Self-advantage, grazie al quale migliorano accuratezza e tempi di reazione nello svolgimento di task di mismatch visivo in cui sia presente come stimolo il proprio corpo o una parte di esso. Questo effetto comportamentale sembra dipendere dalla salienza dello stimolo e pare attivarsi solo in compiti di riconoscimento implicito. In questa sede verrà esposto un esperimento con task di mismatch-detection in EEG con l'obiettivo di studiare i correlati elettrofisiologici alla base del meccanismo. Ai partecipanti vengono mostrate coppie di fotografie di mani proprie od altrui e viene chiesto loro di premere sulla tastiera con la mano destra il tasto "s" se ritengono le due foto uguali, "d" se diverse. Si ipotizza la presenza di una sensibile attivazione della componente N270 (attivata normalmente nel meccanismo di mismatch-detection) quando la mano propria si trova a secondo stimolo; dal punto di vista comportamentale l'ipotesi prefigura una migliore performance quando ci sia lo stimolo "self" nella coppia (i.e. Self-advantage). I risultati hanno confermato le ipotesi sperimentali, mostrando una più sensibile attivazione nel cluster frontale e in quello centrale per la componente N270 e, da un punto di vista comportamentale, un effetto di Self-advantage maggiore in presenza dello stimolo "self". Inoltre l'esperimento si prefigurava di escludere ogni bias legato alla familiarità, mostrando come sia effettivamente la salienza e non la familiarità dello stimolo "self" ad attivare ed accentuale l'effetto di Self-advantage e quello di mismatch-detection.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
839488_elaboratofinalegiuliafranco.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.72 MB
Formato Adobe PDF
1.72 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/122435