La società contemporanea è caratterizzata in maniera significativa da due fenomeni di grande attualità: il progressivo invecchiamento della popolazione, causato sia dalla riduzione dei tassi di natalità che dalla maggior longevità, e la crescente mobilità geografica verso i paesi più industrializzati. Pochi dati sono sufficienti per capire quale sia l'entità di questi fenomeni e delle implicazioni che essi possono avere. Per quanto riguarda i flussi migratori, basti pensare come ad inizio di questo millennio gli stranieri nei paesi OCSE erano circa 85 milioni, il triplo rispetto al numero presente negli anni '60. Allo stesso modo, l'invecchiamento della popolazione interessa principalmente i paesi più industrializzati, colpendo però la struttura demografica della popolazione: secondo le ultime previsioni, in circa cinquant'anni il numero di persone di 65 anni o più dovrebbero diventare circa un terzo della popolazione totale, rispetto al quinto attuale. Questo numero è persino destinato ad aumentare se si considerano il futuro invecchiamento delle generazioni del baby boom e i livelli di natalità e mortalità attuali, che in alcuni paesi sono già causa di saldi naturali negativi. É proprio per questa ragione che l'immigrazione straniera, sempre più spesso percepita come elemento di criticità per i paesi occidentali, può invece rivelarsi una risorsa capace di opporsi a queste tendenze. Essa si configura infatti come un fattore in grado di ridurre lo squilibrio tra popolazione in età da lavoro e popolazione anziana inattiva, producendo soprattutto un impatto immediato, con effetti diretti sulla struttura demografica e sul sistema economico. Il presente lavoro cercherà di comprendere come questi due fenomeni si caratterizzano e si influenzano vicendevolmente all'interno del sistema italiano. Alla luce delle precedenti considerazioni, l'Italia si presenta infatti come protagonista di entrambi i fenomeni: con tassi di natalità tra i minori al mondo e aspettative di vita molto elevate, essa è soggetta ad un processo molto rapido e intenso di invecchiamento; inoltre, negli ultimi decenni l'Italia si è trasformata rapidamente da paese di partenza a paese di arrivo della mobilità internazionale: i flussi migratori sono ulteriormente aumentati, posizionandola ai primi posti tra i paesi europei di destinazione. Lo studio sarà perciò incentrato sull'immigrazione come mezzo per contrastare l'invecchiamento della popolazione. Le domande a cui si cercherà di rispondere sono se l'immigrazione può essere una soluzione, come e in che misura. Dopo un'introduzione, l'elaborato è organizzato in una prima parte (Sezione 2) in cui vengono analizzate le tendenze demografiche in atto in Europa, in seguito confrontate con le stesse tendenze in Italia. Nella Sezione 3 vengono invece approfonditi i recenti flussi migratori in Italia, per poi compiere un'analisi degli effetti che questi hanno avuto sulla popolazione italiana nell'ultimo decennio. In seguito, vengono confrontati diversi studi basati su previsioni future, per valutare i livelli di immigrazione richiesti in specifici scenari o per valutare l'impatto di determinati flussi. Si ha quindi prima una prospettiva verso il passato, per poi rivolgersi al futuro. Come ultima parte (Sezione 4) si precisano alcune implicazioni e si traggono infine le conclusioni. Riassumendo brevemente, i risultati ottenuti attraverso le analisi effettuate nel presente studio sembrano mettere in luce come l'immigrazione può e deve essere uno strumento per contrastare l'invecchiamento della popolazione: tuttavia, il suo effetto è solamente quello di rallentare il corso delle future tendenze demografiche.
L'immigrazione per contrastare l'invecchiamento della popolazione: le prospettive in Italia
SAGGESE, FRANCESCO
2014/2015
Abstract
La società contemporanea è caratterizzata in maniera significativa da due fenomeni di grande attualità: il progressivo invecchiamento della popolazione, causato sia dalla riduzione dei tassi di natalità che dalla maggior longevità, e la crescente mobilità geografica verso i paesi più industrializzati. Pochi dati sono sufficienti per capire quale sia l'entità di questi fenomeni e delle implicazioni che essi possono avere. Per quanto riguarda i flussi migratori, basti pensare come ad inizio di questo millennio gli stranieri nei paesi OCSE erano circa 85 milioni, il triplo rispetto al numero presente negli anni '60. Allo stesso modo, l'invecchiamento della popolazione interessa principalmente i paesi più industrializzati, colpendo però la struttura demografica della popolazione: secondo le ultime previsioni, in circa cinquant'anni il numero di persone di 65 anni o più dovrebbero diventare circa un terzo della popolazione totale, rispetto al quinto attuale. Questo numero è persino destinato ad aumentare se si considerano il futuro invecchiamento delle generazioni del baby boom e i livelli di natalità e mortalità attuali, che in alcuni paesi sono già causa di saldi naturali negativi. É proprio per questa ragione che l'immigrazione straniera, sempre più spesso percepita come elemento di criticità per i paesi occidentali, può invece rivelarsi una risorsa capace di opporsi a queste tendenze. Essa si configura infatti come un fattore in grado di ridurre lo squilibrio tra popolazione in età da lavoro e popolazione anziana inattiva, producendo soprattutto un impatto immediato, con effetti diretti sulla struttura demografica e sul sistema economico. Il presente lavoro cercherà di comprendere come questi due fenomeni si caratterizzano e si influenzano vicendevolmente all'interno del sistema italiano. Alla luce delle precedenti considerazioni, l'Italia si presenta infatti come protagonista di entrambi i fenomeni: con tassi di natalità tra i minori al mondo e aspettative di vita molto elevate, essa è soggetta ad un processo molto rapido e intenso di invecchiamento; inoltre, negli ultimi decenni l'Italia si è trasformata rapidamente da paese di partenza a paese di arrivo della mobilità internazionale: i flussi migratori sono ulteriormente aumentati, posizionandola ai primi posti tra i paesi europei di destinazione. Lo studio sarà perciò incentrato sull'immigrazione come mezzo per contrastare l'invecchiamento della popolazione. Le domande a cui si cercherà di rispondere sono se l'immigrazione può essere una soluzione, come e in che misura. Dopo un'introduzione, l'elaborato è organizzato in una prima parte (Sezione 2) in cui vengono analizzate le tendenze demografiche in atto in Europa, in seguito confrontate con le stesse tendenze in Italia. Nella Sezione 3 vengono invece approfonditi i recenti flussi migratori in Italia, per poi compiere un'analisi degli effetti che questi hanno avuto sulla popolazione italiana nell'ultimo decennio. In seguito, vengono confrontati diversi studi basati su previsioni future, per valutare i livelli di immigrazione richiesti in specifici scenari o per valutare l'impatto di determinati flussi. Si ha quindi prima una prospettiva verso il passato, per poi rivolgersi al futuro. Come ultima parte (Sezione 4) si precisano alcune implicazioni e si traggono infine le conclusioni. Riassumendo brevemente, i risultati ottenuti attraverso le analisi effettuate nel presente studio sembrano mettere in luce come l'immigrazione può e deve essere uno strumento per contrastare l'invecchiamento della popolazione: tuttavia, il suo effetto è solamente quello di rallentare il corso delle future tendenze demografiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/12237