Introduzione: il carcinoma neuroendocrino a grandi cellule (LCNC) è un tumore raro caratterizzato da un comportamento biologico aggressivo e a prognosi sfavorevole. A causa della sua rarità e la mancanza di studi clinici randomizzati, il miglior trattamento è ancora dibattuto. Alcuni rapporti recenti indicano che la chemioterapia adiuvante (CT) può avere effetti benefici sulla sopravvivenza, dopo la resezione completa del tumore. Abbiamo cercato di confermare questi dati, con una ampia coorte di pazienti derivati dal database dei tumori neuroendocrini della Società Europea di Chirurgia Toracica (ESTS) Metodi: I dati di 330 LCNC pazienti operati in 12 centri ad alto volume di attività in tutto il mondo tra il 1992 e il 2014, sono stati raccolti retrospettivamente. La mortalità a 2 anni era l'outcome d'interesse dello studio; abbiamo utilizzato un modello di regressione di logistica per valutare le variabili cliniche che possono influenzare l'outcome valutando il ruolo prognostico della CT adiuvante. Risultati: A 2 anni dalla resezione la mortalità è risultata pari al 39%. Dalle stime del modello di regressione logistica è emerso che, l'Eastern Cooperative Oncology Group Performance Status (ECOG PS>=1), lo stadio TNM avanzato e l'invasione vascolare erano indicatori di prognosi sfavorevole, con trend alla riduzione di mortalità nell'ultimo decennio. Un lieve miglioramento della sopravvivenza è stato osservato nei pazienti trattati con CT adiuvante, tuttavia in maniera non statisticamente significativa (OR=0.74, p=0,275) . Conclusioni: il nostro studio conferma il comportamento aggressivo di LCNC. Non possiamo rispondere invece in maniera conclusiva sul ruolo prognostico della terapia adiuvante in questo gruppo di pazienti, e solo uno studio randomizzato e controllato può aiutare a fare luce su questo quesito.
Effetto della terapia adiuvante sulla sopravvivenza dei pazienti trattati chirurgicamente per carcinoma polmonare neuroendocrino a grandi cellule
SERAFINO, ANDREA
2014/2015
Abstract
Introduzione: il carcinoma neuroendocrino a grandi cellule (LCNC) è un tumore raro caratterizzato da un comportamento biologico aggressivo e a prognosi sfavorevole. A causa della sua rarità e la mancanza di studi clinici randomizzati, il miglior trattamento è ancora dibattuto. Alcuni rapporti recenti indicano che la chemioterapia adiuvante (CT) può avere effetti benefici sulla sopravvivenza, dopo la resezione completa del tumore. Abbiamo cercato di confermare questi dati, con una ampia coorte di pazienti derivati dal database dei tumori neuroendocrini della Società Europea di Chirurgia Toracica (ESTS) Metodi: I dati di 330 LCNC pazienti operati in 12 centri ad alto volume di attività in tutto il mondo tra il 1992 e il 2014, sono stati raccolti retrospettivamente. La mortalità a 2 anni era l'outcome d'interesse dello studio; abbiamo utilizzato un modello di regressione di logistica per valutare le variabili cliniche che possono influenzare l'outcome valutando il ruolo prognostico della CT adiuvante. Risultati: A 2 anni dalla resezione la mortalità è risultata pari al 39%. Dalle stime del modello di regressione logistica è emerso che, l'Eastern Cooperative Oncology Group Performance Status (ECOG PS>=1), lo stadio TNM avanzato e l'invasione vascolare erano indicatori di prognosi sfavorevole, con trend alla riduzione di mortalità nell'ultimo decennio. Un lieve miglioramento della sopravvivenza è stato osservato nei pazienti trattati con CT adiuvante, tuttavia in maniera non statisticamente significativa (OR=0.74, p=0,275) . Conclusioni: il nostro studio conferma il comportamento aggressivo di LCNC. Non possiamo rispondere invece in maniera conclusiva sul ruolo prognostico della terapia adiuvante in questo gruppo di pazienti, e solo uno studio randomizzato e controllato può aiutare a fare luce su questo quesito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/12235