Partendo da una accurata analisi delle proposte in ambito internazionale e nazionale, questa tesi racconta il percorso sperimentale di un intervento di Educazione al Primo Soccorso rivolto ad alunni della scuola primaria. Le esperienze considerate hanno contribuito alla realizzazione di un progetto rivolto a bambini il cui sviluppo cognitivo garantisse una appropriata maturazione. Dagli studi esaminati emerge infatti che la fascia d'età di 10-11 anni è la più adeguata per apprendere e interiorizzare un primo approccio alla cultura dell'emergenza. L'intervento ha migliorato e consolidato alcune nozioni di Primo Soccorso per piccole emergenze che possono verificarsi nel quotidiano e ha fornito le conoscenze di base per attivare la ¿Catena della Sopravvivenza¿. Poiché anche un bambino può essere l'unico testimone di un evento traumatico è importante che sappia riconoscere l'emergenza, valutare la situazione e allertare il 118, fornendo le informazioni corrette per facilitare il soccorso. Il progetto è finalizzato al potenziamento da parte dei bambini di alcune di quelle life skills che risultano fondamentali in una prospettiva di Educazione alla Salute a lungo termine. Nel 1993 l'OMS definisce le life skills come quelle ¿competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità¿. La ¿gestione delle emozioni¿, la ¿gestione dello stress¿, il ¿senso critico¿, il ¿decision making¿, il ¿problem solving¿, la ¿comunicazione efficace¿, l'¿empatia¿ sono alcune delle abilità sperimentabili nel progetto che risultano fondamentali per la strutturazione della personalità individuale. In quest'ottica l'intervento si propone di coinvolgere dei bambini aumentando la loro possibilità di prendere l'iniziativa e di influenzare positivamente il contesto che li circonda. Gli stessi bambini diventano strumenti di trasmissione di conoscenze nei loro ambiti familiari realizzando così un empowerment della comunità, ovvero un potenziamento e una divulgazione delle capacità individuali, teso a responsabilizzare la comunità nelle sue scelte comportamentali. La valutazione dell'apprendimento delle conoscenze è stata fatta attraverso un pre e un post test sulla tematica dell'emergenza. In accordo con i risultati delle esperienze condotte all'estero e in Italia è stato rilevato un miglioramento significativo che ci permette di considerare funzionale questo tipo di intervento. La replicabilità e la trasferibilità di questo progetto in contesti analoghi, unite alla compattezza del programma e alla gratuità dei costi, lo rendono potenzialmente trasformabile in una ¿Buona Pratica¿. Si definisce tale una azione che, oltre a essere basata su evidenze scientifiche, è anche contestualizzata tenendo conto dell'esigenza di portare benefici, di essere sostenibile, di promuovere una partecipazione e una responsabilità condivisa per la Salute della comunità. L'intervento di ¿Educazione al Primo Soccorso¿ ha delle potenzialità per poter essere definito una ¿Buona Pratica¿. Con questo obiettivo vengono segnalate alcune opportunità di miglioramento e implementazione.
Educare al Primo Soccorso nella scuola primaria: un percorso sperimentale verso la definizione di una buona pratica
PALAZZO, ISABELLA
2011/2012
Abstract
Partendo da una accurata analisi delle proposte in ambito internazionale e nazionale, questa tesi racconta il percorso sperimentale di un intervento di Educazione al Primo Soccorso rivolto ad alunni della scuola primaria. Le esperienze considerate hanno contribuito alla realizzazione di un progetto rivolto a bambini il cui sviluppo cognitivo garantisse una appropriata maturazione. Dagli studi esaminati emerge infatti che la fascia d'età di 10-11 anni è la più adeguata per apprendere e interiorizzare un primo approccio alla cultura dell'emergenza. L'intervento ha migliorato e consolidato alcune nozioni di Primo Soccorso per piccole emergenze che possono verificarsi nel quotidiano e ha fornito le conoscenze di base per attivare la ¿Catena della Sopravvivenza¿. Poiché anche un bambino può essere l'unico testimone di un evento traumatico è importante che sappia riconoscere l'emergenza, valutare la situazione e allertare il 118, fornendo le informazioni corrette per facilitare il soccorso. Il progetto è finalizzato al potenziamento da parte dei bambini di alcune di quelle life skills che risultano fondamentali in una prospettiva di Educazione alla Salute a lungo termine. Nel 1993 l'OMS definisce le life skills come quelle ¿competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità¿. La ¿gestione delle emozioni¿, la ¿gestione dello stress¿, il ¿senso critico¿, il ¿decision making¿, il ¿problem solving¿, la ¿comunicazione efficace¿, l'¿empatia¿ sono alcune delle abilità sperimentabili nel progetto che risultano fondamentali per la strutturazione della personalità individuale. In quest'ottica l'intervento si propone di coinvolgere dei bambini aumentando la loro possibilità di prendere l'iniziativa e di influenzare positivamente il contesto che li circonda. Gli stessi bambini diventano strumenti di trasmissione di conoscenze nei loro ambiti familiari realizzando così un empowerment della comunità, ovvero un potenziamento e una divulgazione delle capacità individuali, teso a responsabilizzare la comunità nelle sue scelte comportamentali. La valutazione dell'apprendimento delle conoscenze è stata fatta attraverso un pre e un post test sulla tematica dell'emergenza. In accordo con i risultati delle esperienze condotte all'estero e in Italia è stato rilevato un miglioramento significativo che ci permette di considerare funzionale questo tipo di intervento. La replicabilità e la trasferibilità di questo progetto in contesti analoghi, unite alla compattezza del programma e alla gratuità dei costi, lo rendono potenzialmente trasformabile in una ¿Buona Pratica¿. Si definisce tale una azione che, oltre a essere basata su evidenze scientifiche, è anche contestualizzata tenendo conto dell'esigenza di portare benefici, di essere sostenibile, di promuovere una partecipazione e una responsabilità condivisa per la Salute della comunità. L'intervento di ¿Educazione al Primo Soccorso¿ ha delle potenzialità per poter essere definito una ¿Buona Pratica¿. Con questo obiettivo vengono segnalate alcune opportunità di miglioramento e implementazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/122312