A partire dal 2007 negli Stati Uniti si è verificata la più grande crisi economica e finanziaria dal 1929 a causa dello scoppio della bolla dei mutui subprime. In pochi mesi sono fallite due grandi istituzioni finanziarie statunitensi, la Fannie Mae e la Freddie Mac. La crisi è diventata sistemica dopo il fallimento di Lheman Brothers, la quarta banca d'investimento americana. Per evitare ulteriori fallimenti tra le grandi istituzioni finanziarie la Federal Reserve è intervenuta acquistando i cosiddetti "titoli spazzatura". Si è iniziato così a parlare del quantitative easing, un'operazione straordinaria di politica monetaria che consiste nell'acquisto di titoli da parte delle banche centrali. Lo scopo principale era immettere liquidità in un sistema finanziario che ne era carente in seguito ai fallimenti bancari. Si sono inoltre ridotti i tassi d'interesse quasi fino a zero. Nonostante la crisi si sia rapidamente propagata anche in Europa, solo il Regno Unito ha deciso di utilizzare il quantitative easing per affrontarla. I paesi dell'Eurozona hanno invece deciso di limitarsi al salvataggio degli istituti bancari. Nel momento di massima crisi per l'eurozona, quando si temeva che gli Stati periferici (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda) non sarebbero stati in grado di ripagare il loro debito pubblico, la BCE e l'Unione Europea hanno deciso di perseguire una politica del rigore, detta austerity, sponsorizzata dai paesi del nord e in particolare dalla Germania. Nel 2015 anche la BCE, guidata dal presidente Mario Draghi, ha lanciato un programma di quantitative easing, nonostante le forti resistenze tra i paesi dell'Eurozona e all'interno dello stesso board della BCE. Con questa tesi analizzerò lo strumento del quantitative easing, soffermandomi sui casi in cui è stato applicato, come USA, UK e Giappone, sulle ragioni dell'opposizione tedesca e la teoria che ne sta alla base, e sulle caratteristiche del programma europeo di QE e gli effetti sul PIL italiano.
Il Quantitative Easing salverà l'Eurozona?
MARENGO, ANDREA
2014/2015
Abstract
A partire dal 2007 negli Stati Uniti si è verificata la più grande crisi economica e finanziaria dal 1929 a causa dello scoppio della bolla dei mutui subprime. In pochi mesi sono fallite due grandi istituzioni finanziarie statunitensi, la Fannie Mae e la Freddie Mac. La crisi è diventata sistemica dopo il fallimento di Lheman Brothers, la quarta banca d'investimento americana. Per evitare ulteriori fallimenti tra le grandi istituzioni finanziarie la Federal Reserve è intervenuta acquistando i cosiddetti "titoli spazzatura". Si è iniziato così a parlare del quantitative easing, un'operazione straordinaria di politica monetaria che consiste nell'acquisto di titoli da parte delle banche centrali. Lo scopo principale era immettere liquidità in un sistema finanziario che ne era carente in seguito ai fallimenti bancari. Si sono inoltre ridotti i tassi d'interesse quasi fino a zero. Nonostante la crisi si sia rapidamente propagata anche in Europa, solo il Regno Unito ha deciso di utilizzare il quantitative easing per affrontarla. I paesi dell'Eurozona hanno invece deciso di limitarsi al salvataggio degli istituti bancari. Nel momento di massima crisi per l'eurozona, quando si temeva che gli Stati periferici (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda) non sarebbero stati in grado di ripagare il loro debito pubblico, la BCE e l'Unione Europea hanno deciso di perseguire una politica del rigore, detta austerity, sponsorizzata dai paesi del nord e in particolare dalla Germania. Nel 2015 anche la BCE, guidata dal presidente Mario Draghi, ha lanciato un programma di quantitative easing, nonostante le forti resistenze tra i paesi dell'Eurozona e all'interno dello stesso board della BCE. Con questa tesi analizzerò lo strumento del quantitative easing, soffermandomi sui casi in cui è stato applicato, come USA, UK e Giappone, sulle ragioni dell'opposizione tedesca e la teoria che ne sta alla base, e sulle caratteristiche del programma europeo di QE e gli effetti sul PIL italiano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/12228