Since after World War II, the United Nations and other international organizations have started to work in order to grant a special protection to people with disability. To this day, local administrations and courts have taken actions and decisions that still reveal a certain amount of prejudice towards disabled people. The ECHR Court, when asked to review these kind of actions and decisions made by state parties, mostly takes into consideration three sources: its own case law, the ECHR, and the CRPD. In the present work, we will focus on international protection of disability, particularly on the ECHR, the CRPD and their interactions; we will also review a recent ECHR case, which we find particularly important on the topic of disability and prejudice.
A partire dal secondo dopoguerra, si è sentita sempre più forte l'esigenza di garantire una tutela a livello sovranazionale della disabilità, e di combattere i pregiudizi e gli stereotipi che ancora oggi caratterizzano i provvedimenti amministrativi e giurisdizionali delle autorità nazionali. La Corte europea dei diritti dell'uomo, nel decidere dei casi ad essa sottoposti in tema di disabilità, si avvale oggi principalmente di tre strumenti: la CEDU, l'analisi della propria giurisprudenza in casi affini, e la recente Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Nel presente lavoro si analizzeranno i passaggi storici che hanno determinato lo stato attuale in tema di protezione giuridica dei disabili a livello internazionale, le interazioni tra CEDU e CRPD e gli articoli più rilevanti in materia, e infine un caso recente di ricorso alla Corte, paradigmatico dell'esigenza di porre sotto scrutinio le decisioni delle corti nazionali, spesso ancora afflitte da bias culturali e sociali.
Disabilità e pregiudizio: la sentenza Kocherov e Sergeyeva c. Russia
GADALETA, FABIO
2015/2016
Abstract
A partire dal secondo dopoguerra, si è sentita sempre più forte l'esigenza di garantire una tutela a livello sovranazionale della disabilità, e di combattere i pregiudizi e gli stereotipi che ancora oggi caratterizzano i provvedimenti amministrativi e giurisdizionali delle autorità nazionali. La Corte europea dei diritti dell'uomo, nel decidere dei casi ad essa sottoposti in tema di disabilità, si avvale oggi principalmente di tre strumenti: la CEDU, l'analisi della propria giurisprudenza in casi affini, e la recente Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Nel presente lavoro si analizzeranno i passaggi storici che hanno determinato lo stato attuale in tema di protezione giuridica dei disabili a livello internazionale, le interazioni tra CEDU e CRPD e gli articoli più rilevanti in materia, e infine un caso recente di ricorso alla Corte, paradigmatico dell'esigenza di porre sotto scrutinio le decisioni delle corti nazionali, spesso ancora afflitte da bias culturali e sociali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/122266