Negli ultimi decenni il settore del packaging in ambito alimentare ha riscontrato un notevole fattore di crescita e sviluppo in termini di qualità e di innovazione tecnologica. A partire dalle prime forme di “contenitore” di origine primitiva, l’uomo si ingegnò nella creazione di recipienti sempre più idonei alla conservazione degli alimenti. La scoperta di nuove sostanze chimiche nel corso del tempo ha permesso lo sviluppo di nuovi materiali maggiormente indicati alla produzione di contenitori adatti alla conservazione, al trasporto e alla protezione di cibi e bevande in modo tale da mantenere la loro qualità ed integrità, evitando possibili danneggiamenti da fattori esterni. Le richieste di una società sempre più esigente hanno modificato il concetto di packaging, passando da semplice recipiente a contenitore innovativo, tecnologico ed ecosostenibile. Nell’elaborato si distinguono gli imballaggi tra packaging intelligente e packaging attivo. La prima tipologia indica un sistema di confezionamento in grado di raccogliere informazioni sulle condizioni di conservazione e di qualità del prodotto durante le fasi di trasporto e stoccaggio. Ciò avviene per mezzo dell’utilizzo di dispositivi intelligenti come indicatori, sensori ed etichette interattive, i quali possono essere applicati all’interno o all’esterno delle confezioni in funzione dei dati che si desidera acquisire. In particolare, si analizzano i vantaggi e gli svantaggi dei meccanismi maggiormente affermati nel mercato internazionale fino ad oggi, come gli indicatori di freschezza, gli indicatori di tempo-temperatura, gli indicatori di gas, i biosensori, i codici a barre e i tag di identificazione a radiofrequenza. Per quanto riguarda il packaging attivo, si descrivono i materiali e i dispositivi ideati per il rilascio o l’assorbimento di sostanze nel o dal prodotto confezionato al fine di prolungarne la durata di conservazione e di migliorarne la sicurezza e le proprietà sensoriali. I sistemi maggiormente diffusi al momento sono gli assorbitori o gli emettitori di ossigeno e anidride carbonica, gli assorbitori di umidità, gli assorbitori di etilene, gli emettitori di etanolo, gli assorbitori di aromi ed odori e i sistemi in grado di rilasciare antiossidanti. Per comprovare l’efficacia del packaging attivo, è stato analizzato il caso studio relativo al risultato del sinergismo tra il trattamento ad alta pressione ed il confezionamento attivo a base di olio essenziale di coriandolo nel petto di pollo ready to eat. Attraverso questo caso studio è stato dimostrato che l’utilizzo all'interno della confezione dell'imballaggio attivo seguito da un trattamento ad alta pressione potrebbe essere utile per ridurre il rischio di contaminazione da L. monocytogenes nel pollo cotto, senza però comprometterne la qualità. Malgrado i numerosi vantaggi riscontrati dall’analisi delle caratteristiche e dell’impiego del packaging innovativo, l’affermazione nel mercato europeo appare ancora limitata a causa della rigida legislazione e della scarsa conoscenza ed informazione da parte dei consumatori.

DAL PACKAGING TRADIZIONALE AL PACKAGING ATTIVO ED INTELLIGENTE

PREGNOLATO, FEDERICA
2019/2020

Abstract

Negli ultimi decenni il settore del packaging in ambito alimentare ha riscontrato un notevole fattore di crescita e sviluppo in termini di qualità e di innovazione tecnologica. A partire dalle prime forme di “contenitore” di origine primitiva, l’uomo si ingegnò nella creazione di recipienti sempre più idonei alla conservazione degli alimenti. La scoperta di nuove sostanze chimiche nel corso del tempo ha permesso lo sviluppo di nuovi materiali maggiormente indicati alla produzione di contenitori adatti alla conservazione, al trasporto e alla protezione di cibi e bevande in modo tale da mantenere la loro qualità ed integrità, evitando possibili danneggiamenti da fattori esterni. Le richieste di una società sempre più esigente hanno modificato il concetto di packaging, passando da semplice recipiente a contenitore innovativo, tecnologico ed ecosostenibile. Nell’elaborato si distinguono gli imballaggi tra packaging intelligente e packaging attivo. La prima tipologia indica un sistema di confezionamento in grado di raccogliere informazioni sulle condizioni di conservazione e di qualità del prodotto durante le fasi di trasporto e stoccaggio. Ciò avviene per mezzo dell’utilizzo di dispositivi intelligenti come indicatori, sensori ed etichette interattive, i quali possono essere applicati all’interno o all’esterno delle confezioni in funzione dei dati che si desidera acquisire. In particolare, si analizzano i vantaggi e gli svantaggi dei meccanismi maggiormente affermati nel mercato internazionale fino ad oggi, come gli indicatori di freschezza, gli indicatori di tempo-temperatura, gli indicatori di gas, i biosensori, i codici a barre e i tag di identificazione a radiofrequenza. Per quanto riguarda il packaging attivo, si descrivono i materiali e i dispositivi ideati per il rilascio o l’assorbimento di sostanze nel o dal prodotto confezionato al fine di prolungarne la durata di conservazione e di migliorarne la sicurezza e le proprietà sensoriali. I sistemi maggiormente diffusi al momento sono gli assorbitori o gli emettitori di ossigeno e anidride carbonica, gli assorbitori di umidità, gli assorbitori di etilene, gli emettitori di etanolo, gli assorbitori di aromi ed odori e i sistemi in grado di rilasciare antiossidanti. Per comprovare l’efficacia del packaging attivo, è stato analizzato il caso studio relativo al risultato del sinergismo tra il trattamento ad alta pressione ed il confezionamento attivo a base di olio essenziale di coriandolo nel petto di pollo ready to eat. Attraverso questo caso studio è stato dimostrato che l’utilizzo all'interno della confezione dell'imballaggio attivo seguito da un trattamento ad alta pressione potrebbe essere utile per ridurre il rischio di contaminazione da L. monocytogenes nel pollo cotto, senza però comprometterne la qualità. Malgrado i numerosi vantaggi riscontrati dall’analisi delle caratteristiche e dell’impiego del packaging innovativo, l’affermazione nel mercato europeo appare ancora limitata a causa della rigida legislazione e della scarsa conoscenza ed informazione da parte dei consumatori.
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