I LEGGENDARI E LE LEGENDAE TRIUM SANCTORUM Durante tutto il Medioevo i testi agiografici, e in particolare le Passioni dei martiri, ebbero un grande successo editoriale. Essi furono riuniti in raccolte e conservati in passionari oppure, quando comprendevano santi che non erano martiri, in leggendari . È il caso del ms. Plut. 89 sup. 101 della Biblioteca Laurenziana di Firenze, detto anche Legendae trium sanctorum, che riporta le vite di tre santi: S. Margherita d'Antiochia, S. Leonardo di Noblac (o di Limoges) e S. Dorotea, fra i quali S. Leonardo è l'unico a non essere martire. I leggendari potevano essere opera di un compilatore o di un editore, che raccoglieva testi sparsi di diversa provenienza e li ordinava secondo un suo criterio, ad esempio seguendo l'ordine del calendario . Qual è allora il criterio che ha portato a unire i nostri tre santi in un'unica raccolta? Esiste un nesso, oppure si trovano insieme in modo casuale? All'inizio emergono le numerose somiglianze fra S. Margherita e S. Dorotea: sono entrambe fanciulle di nobili origini; entrambe professano la fede cristiana e, per questo, vengono imprigionate e fatte torturare da un ricco notabile pagano, che cerca di farle abiurare; entrambe rifiutano di rinnegare la fede in Cristo e di sacrificare agli idoli, preferendo il martirio. S. Leonardo invece era un abate francese che visse da eremita la maggior parte della sua esistenza e morì nel monastero da lui fondato; non venne mai perseguitato, anzi, fu sempre favorito da Clodoveo, re dei Franchi, dal quale ricevette importanti privilegi . Primo fra questi la facoltà, già concessa a Remigio, maestro di Leonardo, di liberare tutti i prigionieri che avesse incontrato sul suo cammino e che avesse ritenuto innocenti. Un altro privilegio fu l'offerta da parte del re di una sede vescovile, che il santo rifiutò per dedicarsi invece alla vita eremitica. Il terzo è connesso a un intervento miracoloso di Leonardo: mentre Clodoveo era a cavallo nella foresta con la consorte Clotilde, la regina fu improvvisamente colta dalle doglie del parto e per i fortissimi dolori era vicina a morire; S. Leonardo, che passava di là, ottenne con la sua preghiera che la regina riuscisse a superare i dolori dando alla luce un figlio. Per ricompensarlo, Clodoveo concesse a Leonardo una parte della foresta pari a quella che egli avrebbe potuto percorrere in un giorno a dorso d'asino, e su quel terreno Leonardo fondò il monastero di Noblac . Sembra che S. Leonardo non abbia molto in comune con le due giovani martiri dell'Asia Minore, ma ad un esame più attento troviamo, invece, significativi elementi di raccordo. Un primo dato che emerge è che i tre facevano parte del gruppo dei santi Ausiliatori la cui intercessione, secondo una tradizione popolare, era ritenuta particolarmente efficace in particolari situazioni di necessità e difficili contingenze .

Passione di Santa Margherita d'Antiochia (Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 89 sup. 101)

NADA, CHIARA
2015/2016

Abstract

I LEGGENDARI E LE LEGENDAE TRIUM SANCTORUM Durante tutto il Medioevo i testi agiografici, e in particolare le Passioni dei martiri, ebbero un grande successo editoriale. Essi furono riuniti in raccolte e conservati in passionari oppure, quando comprendevano santi che non erano martiri, in leggendari . È il caso del ms. Plut. 89 sup. 101 della Biblioteca Laurenziana di Firenze, detto anche Legendae trium sanctorum, che riporta le vite di tre santi: S. Margherita d'Antiochia, S. Leonardo di Noblac (o di Limoges) e S. Dorotea, fra i quali S. Leonardo è l'unico a non essere martire. I leggendari potevano essere opera di un compilatore o di un editore, che raccoglieva testi sparsi di diversa provenienza e li ordinava secondo un suo criterio, ad esempio seguendo l'ordine del calendario . Qual è allora il criterio che ha portato a unire i nostri tre santi in un'unica raccolta? Esiste un nesso, oppure si trovano insieme in modo casuale? All'inizio emergono le numerose somiglianze fra S. Margherita e S. Dorotea: sono entrambe fanciulle di nobili origini; entrambe professano la fede cristiana e, per questo, vengono imprigionate e fatte torturare da un ricco notabile pagano, che cerca di farle abiurare; entrambe rifiutano di rinnegare la fede in Cristo e di sacrificare agli idoli, preferendo il martirio. S. Leonardo invece era un abate francese che visse da eremita la maggior parte della sua esistenza e morì nel monastero da lui fondato; non venne mai perseguitato, anzi, fu sempre favorito da Clodoveo, re dei Franchi, dal quale ricevette importanti privilegi . Primo fra questi la facoltà, già concessa a Remigio, maestro di Leonardo, di liberare tutti i prigionieri che avesse incontrato sul suo cammino e che avesse ritenuto innocenti. Un altro privilegio fu l'offerta da parte del re di una sede vescovile, che il santo rifiutò per dedicarsi invece alla vita eremitica. Il terzo è connesso a un intervento miracoloso di Leonardo: mentre Clodoveo era a cavallo nella foresta con la consorte Clotilde, la regina fu improvvisamente colta dalle doglie del parto e per i fortissimi dolori era vicina a morire; S. Leonardo, che passava di là, ottenne con la sua preghiera che la regina riuscisse a superare i dolori dando alla luce un figlio. Per ricompensarlo, Clodoveo concesse a Leonardo una parte della foresta pari a quella che egli avrebbe potuto percorrere in un giorno a dorso d'asino, e su quel terreno Leonardo fondò il monastero di Noblac . Sembra che S. Leonardo non abbia molto in comune con le due giovani martiri dell'Asia Minore, ma ad un esame più attento troviamo, invece, significativi elementi di raccordo. Un primo dato che emerge è che i tre facevano parte del gruppo dei santi Ausiliatori la cui intercessione, secondo una tradizione popolare, era ritenuta particolarmente efficace in particolari situazioni di necessità e difficili contingenze .
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
219461_passionesantamargherita219461.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 665.32 kB
Formato Adobe PDF
665.32 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/122056