This thesis will try to read through a ecocritic approach, the thought of several authors of Anglo-American literature and environmental literature. For the period from the mid-nineteenth and mid-twentieth century, it was decided to start from Henry David Thoreau's essay with "Walden or Life in the Woods", then passing to John Muir with "My First Summer in the Sierra" and concluding with Aldo Leopold and his "A Sand County Almanac and Sketches Here and There". It ends the discussion reaching more recent times, with authors such as Vandana Shiva with its struggles against corporations, ending with Pierre Rabhi and its "gentle revolution" in agroecology. The authors discussed here by an ecocritic point of view, were selected for the similarity in their life choices and their ideas: for each one you may be a need to feel part physically as well as psychologically in an environment as free as possible intervention and chaos caused by modern life characterized by urbanization and increasingly intrusive technologies. Their return to nature is a necessary palliative, but not definitive, to re-establish the link between the human being and nature lost when you look at the earth as an enemy rather than as a life partner. The following text is intended to try to show how a change of mentality is necessary in a time in history where the preservation of nature depends on the survival of all living species, including human being.
La presente tesi vuole provare a leggere mediante un approccio ecocritico, il pensiero di vari autori della letteratura anglo-americana e della letteratura ambientale. Per il periodo compreso fra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento, si è deciso di partire da Henry David Thoreau col saggio ¿Walden: or Life in the Woods¿, passando poi a John Muir con ¿My First Summer in the Sierra¿ e concludendo con Aldo Leopold e il suo ¿A Sand County Almanac and Sketches Here and There¿. Si termina la trattazione giungendo a tempi più recenti, con autori quali Vandana Shiva con le sue lotte contro le multinazionali, per finire con Pierre Rabhi e la sua ¿rivoluzione gentile¿ nell'agroecologia. Gli autori presi qui in esame dal punto di vista ecocritico, sono stati selezionati per la somiglianza nelle loro scelte di vita e per le loro idee: per ognuno si può riscontrare una necessità di sentirsi parte fisicamente oltre che psicologicamente di un ambiente il più possibile libero dall'intervento e dal caos provocato da una vita moderna caratterizzata da urbanizzazione e da tecnologie sempre più invadenti. Il loro ritorno a contatto con la natura è un palliativo necessario, ma non definitivo, per ristabilire il legame fra l'essere umano e la natura perso nel momento in cui si guarda alla terra come un nemico piuttosto che come un compagno di vita. Il seguente testo vuole cercare di dimostrare come un cambio di mentalità sia necessario in un momento storico in cui dalla salvaguardia della natura dipende la sopravvivenza di tutte le specie viventi, essere umano compreso.
Ecocritica e difesa ambientale: opere e azioni da Henry David Thoreau a Pierre Rabhi.
MACCARIO, ALESSANDRO
2015/2016
Abstract
La presente tesi vuole provare a leggere mediante un approccio ecocritico, il pensiero di vari autori della letteratura anglo-americana e della letteratura ambientale. Per il periodo compreso fra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento, si è deciso di partire da Henry David Thoreau col saggio ¿Walden: or Life in the Woods¿, passando poi a John Muir con ¿My First Summer in the Sierra¿ e concludendo con Aldo Leopold e il suo ¿A Sand County Almanac and Sketches Here and There¿. Si termina la trattazione giungendo a tempi più recenti, con autori quali Vandana Shiva con le sue lotte contro le multinazionali, per finire con Pierre Rabhi e la sua ¿rivoluzione gentile¿ nell'agroecologia. Gli autori presi qui in esame dal punto di vista ecocritico, sono stati selezionati per la somiglianza nelle loro scelte di vita e per le loro idee: per ognuno si può riscontrare una necessità di sentirsi parte fisicamente oltre che psicologicamente di un ambiente il più possibile libero dall'intervento e dal caos provocato da una vita moderna caratterizzata da urbanizzazione e da tecnologie sempre più invadenti. Il loro ritorno a contatto con la natura è un palliativo necessario, ma non definitivo, per ristabilire il legame fra l'essere umano e la natura perso nel momento in cui si guarda alla terra come un nemico piuttosto che come un compagno di vita. Il seguente testo vuole cercare di dimostrare come un cambio di mentalità sia necessario in un momento storico in cui dalla salvaguardia della natura dipende la sopravvivenza di tutte le specie viventi, essere umano compreso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/122034