Abstract Il tema che affronterò in questa tesi è l'animazione socio-culturale e in particolare l'operato dell'educatore all'interno di una residenza per anziani. Nel primo capitolo mi soffermerò sul concetto di animazione socio-culturale, che si costituisce come una metodologia del lavoro socio-educativo basata sulla relazione fra riflessione e azione al fine di rendere partecipi i soggetti a cui si rivolge l'intervento. L'animazione sociale ha un'azione trasformativa sui soggetti: lo scopo, infatti, e liberare le persone dai condizionamenti che ne limitano la libertà di espressione, ponendosi come obiettivo la promozione dello sviluppo del potenziale umano e della partecipazione attiva al proprio percorso di crescita individuale e collettivo. Cercherò di fare un breve excursus storico, individuando le tappe fondamentali della nascita dell'animazione socio-culturale in Italia e come essa abbia influenzato la nostra società, e in particolare gli abiti sociali, dagli anni 70 ad oggi. In particolare, cercherò di spiegare la differenza presente tra le professioni di animatore e educatore poiché ancora oggi è molto vivo il dibattito per distinguere le due professionalità in relazione alle loro specifiche competenze e ai loro peculiari ambiti d'azione. Nel secondo capitolo illustrerò le attività di animazione socio-culturale progettate e realizzate nella casa di riposo dove attualmente lavoro analizzando le modalità attraverso cui come l'animazione viene realizzata in una residenza per anziani dove coesistono sia il reparto di RSA che quello di RAA. Approfondirò in particolare il concetto dell'invecchiamento attivo, con la conseguente valorizzazione delle risorse del soggetto, la riscoperta di nuove passioni, lo sviluppo del dialogo intergenerazionale. Farò riferimento ai concetti di cura e di autonomia all'interno della struttura per anziani e dell'approccio basato sull' empowerment. In particolare esporrò di cosa si occupa l'educatore all'interno di una casa di riposo, come ad esempio la progettazione delle attività, i rapporti con gli ospiti e i loro parenti, l'organizzazione dei momenti ludico-ricreativi. Precisamente evidenzierò l'importanza delle tecniche e degli strumenti utilizzati per l'attuazione del progetto personale dei singoli ospiti. Uno di questi è il laboratorio: illustrerò come viene progettato e strutturato, come viene attuato, quali sono le risorse e quindi gli obiettivi generali e specifici da raggiungere. Il laboratorio dunque come luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e autoapprendimento attraverso il gioco: è il luogo privilegiato del fare per capire, dove si fa "ginnastica mentale" e si costruisce il sapere. E´ anche un luogo di incontro educativo, formazione e collaborazione. Uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi e con le mani per imparare a guardare la realtà con tutti i sensi e conoscere di più, dove stimolare la creatività e il "pensiero progettuale creativo". Infine nel terzo capitolo punterò l'attenzione sulle metodologie della progettazione educativa. Analizzerò in dettaglio alcuni dei passaggi della progettazione che guidano alla strutturazione dei progetti. Il progetto costituisce uno strumento operativo dotato di elevata coerenza finalizzato al raggiungimento di un numero limitato di obiettivi in un tempo circoscritto, attraverso un insieme di attività chiaramente delineate. Partendo da un'analisi dei bisogni, spiegherò come vengono stabiliti gli obiettivi da raggiungere; come durante la progettazione vengono definite alcune priorità e come vengono identificati degli interventi da sviluppare. Quindi mi soffermerò sulla definizione delle risorse, materiali e non, e sulla creazione di una rete formale e informale di soggetti coinvolti nel progetto. Infine mi soffermerò su come viene creato un piano valutativo e, dunque, sulla funzione e sulle fasi della valutazione (ex-ante, in itinere ed ex-post).
L'ANIMAZIONE SOCIO CULTURALE COME METODOLOGIA EDUCATIVA NEI CENTRI PER ANZIANI
NAPOLETANO, GIOVANNA
2016/2017
Abstract
Abstract Il tema che affronterò in questa tesi è l'animazione socio-culturale e in particolare l'operato dell'educatore all'interno di una residenza per anziani. Nel primo capitolo mi soffermerò sul concetto di animazione socio-culturale, che si costituisce come una metodologia del lavoro socio-educativo basata sulla relazione fra riflessione e azione al fine di rendere partecipi i soggetti a cui si rivolge l'intervento. L'animazione sociale ha un'azione trasformativa sui soggetti: lo scopo, infatti, e liberare le persone dai condizionamenti che ne limitano la libertà di espressione, ponendosi come obiettivo la promozione dello sviluppo del potenziale umano e della partecipazione attiva al proprio percorso di crescita individuale e collettivo. Cercherò di fare un breve excursus storico, individuando le tappe fondamentali della nascita dell'animazione socio-culturale in Italia e come essa abbia influenzato la nostra società, e in particolare gli abiti sociali, dagli anni 70 ad oggi. In particolare, cercherò di spiegare la differenza presente tra le professioni di animatore e educatore poiché ancora oggi è molto vivo il dibattito per distinguere le due professionalità in relazione alle loro specifiche competenze e ai loro peculiari ambiti d'azione. Nel secondo capitolo illustrerò le attività di animazione socio-culturale progettate e realizzate nella casa di riposo dove attualmente lavoro analizzando le modalità attraverso cui come l'animazione viene realizzata in una residenza per anziani dove coesistono sia il reparto di RSA che quello di RAA. Approfondirò in particolare il concetto dell'invecchiamento attivo, con la conseguente valorizzazione delle risorse del soggetto, la riscoperta di nuove passioni, lo sviluppo del dialogo intergenerazionale. Farò riferimento ai concetti di cura e di autonomia all'interno della struttura per anziani e dell'approccio basato sull' empowerment. In particolare esporrò di cosa si occupa l'educatore all'interno di una casa di riposo, come ad esempio la progettazione delle attività, i rapporti con gli ospiti e i loro parenti, l'organizzazione dei momenti ludico-ricreativi. Precisamente evidenzierò l'importanza delle tecniche e degli strumenti utilizzati per l'attuazione del progetto personale dei singoli ospiti. Uno di questi è il laboratorio: illustrerò come viene progettato e strutturato, come viene attuato, quali sono le risorse e quindi gli obiettivi generali e specifici da raggiungere. Il laboratorio dunque come luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e autoapprendimento attraverso il gioco: è il luogo privilegiato del fare per capire, dove si fa "ginnastica mentale" e si costruisce il sapere. E´ anche un luogo di incontro educativo, formazione e collaborazione. Uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi e con le mani per imparare a guardare la realtà con tutti i sensi e conoscere di più, dove stimolare la creatività e il "pensiero progettuale creativo". Infine nel terzo capitolo punterò l'attenzione sulle metodologie della progettazione educativa. Analizzerò in dettaglio alcuni dei passaggi della progettazione che guidano alla strutturazione dei progetti. Il progetto costituisce uno strumento operativo dotato di elevata coerenza finalizzato al raggiungimento di un numero limitato di obiettivi in un tempo circoscritto, attraverso un insieme di attività chiaramente delineate. Partendo da un'analisi dei bisogni, spiegherò come vengono stabiliti gli obiettivi da raggiungere; come durante la progettazione vengono definite alcune priorità e come vengono identificati degli interventi da sviluppare. Quindi mi soffermerò sulla definizione delle risorse, materiali e non, e sulla creazione di una rete formale e informale di soggetti coinvolti nel progetto. Infine mi soffermerò su come viene creato un piano valutativo e, dunque, sulla funzione e sulle fasi della valutazione (ex-ante, in itinere ed ex-post).File | Dimensione | Formato | |
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