Il presente lavoro propone una sintesi delle ricerche più recenti in ambito psicosociale sul tema del favoritismo verso il proprio gruppo di appartenenza, dell'attribuzione di umanità al Sé e della negazione delle qualità giudicate essenziali agli altri. Alcuni autori hanno dimostrato come gli individui percepiscano la presenza di due sensi di umanità, definiti "unicità umana" (HU) e "natura umana" (HN). Questi due sensi di umanità possono riflettere il contenuto di alcuni stereotipi. La teoria dell'infraumanizzazione sostiene come questo meccanismo concerna la tendenza ad attribuire le qualità umane, comprese attraverso i tratti di HU, in modo differenziale tra i gruppi sociali. Questi studi indicano come questo fenomeno sia derivato da un "essenzialismo psicologico" che riferisce della credenza secondo cui l'"essenza umana" appartenga al proprio gruppo mentre l'"essenza infraumana" all'outgroup. Inoltre, alcuni studi sottolineano come gli individui attribuiscano l'"essenza umana" maggiormente al Sé. Questi meccanismi, secondo diversi autori, pregiudicano le relazioni tra i gruppi sociali favorendo la genesi di pregiudizi e discriminazione. Gli studi dimostrano come anche i gruppi sociali che normalmente non sono oggetto di pregiudizio possano essere deumanizzati in due modi distinti, ovvero con l'associazione ad animali o macchine. Diversi autori hanno analizzato i meccanismi di deumanizzazione, che concernono la privazione di qualità umane all'altro, favorendo l'associazione tra l'umano e il non umano. Questa tendenza sembra favorire la presenza di comportamenti aggressivi, poiché colui che è deumanizzato è escluso dalle norme morali che regolano l'interazione. Questo lavoro presenta delle teorie e delle ricerche recenti in ambito psicosociale al fine di comprendere i meccanismi che sottostanno ai processi di infraumanizzazione e deumanizzazione, poiché questi studi possono illuminare nuove prospettive nello studio degli stereotipi e della discriminazione oltre a favorire il raggiungimento di soluzioni per quanto concerne le conseguenze.

Teorie e ricerche sui meccanismi di infraumanizzazione e deumanizzazione

FERRERI, SILVIA
2011/2012

Abstract

Il presente lavoro propone una sintesi delle ricerche più recenti in ambito psicosociale sul tema del favoritismo verso il proprio gruppo di appartenenza, dell'attribuzione di umanità al Sé e della negazione delle qualità giudicate essenziali agli altri. Alcuni autori hanno dimostrato come gli individui percepiscano la presenza di due sensi di umanità, definiti "unicità umana" (HU) e "natura umana" (HN). Questi due sensi di umanità possono riflettere il contenuto di alcuni stereotipi. La teoria dell'infraumanizzazione sostiene come questo meccanismo concerna la tendenza ad attribuire le qualità umane, comprese attraverso i tratti di HU, in modo differenziale tra i gruppi sociali. Questi studi indicano come questo fenomeno sia derivato da un "essenzialismo psicologico" che riferisce della credenza secondo cui l'"essenza umana" appartenga al proprio gruppo mentre l'"essenza infraumana" all'outgroup. Inoltre, alcuni studi sottolineano come gli individui attribuiscano l'"essenza umana" maggiormente al Sé. Questi meccanismi, secondo diversi autori, pregiudicano le relazioni tra i gruppi sociali favorendo la genesi di pregiudizi e discriminazione. Gli studi dimostrano come anche i gruppi sociali che normalmente non sono oggetto di pregiudizio possano essere deumanizzati in due modi distinti, ovvero con l'associazione ad animali o macchine. Diversi autori hanno analizzato i meccanismi di deumanizzazione, che concernono la privazione di qualità umane all'altro, favorendo l'associazione tra l'umano e il non umano. Questa tendenza sembra favorire la presenza di comportamenti aggressivi, poiché colui che è deumanizzato è escluso dalle norme morali che regolano l'interazione. Questo lavoro presenta delle teorie e delle ricerche recenti in ambito psicosociale al fine di comprendere i meccanismi che sottostanno ai processi di infraumanizzazione e deumanizzazione, poiché questi studi possono illuminare nuove prospettive nello studio degli stereotipi e della discriminazione oltre a favorire il raggiungimento di soluzioni per quanto concerne le conseguenze.
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